E’ stato approvato questa mattina dalla Giunta comunale l’accordo di gestione del Pav, il sito permanente nella Circoscrizione 9 che ospita installazioni all’insegna del legame tra arte e natura.
L’oasi del Pav lega insieme l’estro degli artisti alle scoperte scientifiche e alle risorse naturali. Era stato inaugurato nel novembre scorso, mese per Torino tradizionalmente legato all’arte contemporanea.
Sono molti i torinesi che in questi sei mesi hanno goduto delle attrazioni: il Pav sorge su un area di circa ventimila metri quadrati, 15 mila dei quali di prato con diversi alberi e siepi, in via Giordano Bruno 31, alle spalle della linea ferroviaria, tra la sede dell’Amiat e palazzi residenziali ultimati dall’impresa Gefim.
E’ un giardino-museo brulicante di attrazioni interattive, con un cuore bio-tecnologico. Il parco è sorto su un perimetro dove fino ai primi anni Novanta operava la Framtek, un’industria metalmeccanica che fabbricava sospensioni per automobili.
Dopo anni d’incuria è stata così consegnata ai torinesi un’area verde all’avanguardia dove sono di casa artisti, studenti, famiglie impegnati a pensare ad opere all’insegna della preservazione ambientale.
Il Parco d’Arte Vivente si prospetta, secondo una definizione dell’ideatore Piero Gilardi, come “un cantiere ininterrotto, un intreccio di esperienze aperto“. I visitatori del Pav si possono rilassare su una panchina, passeggiare all’interno della prima installazione “Trèfle” di Dominique Gonzalez-Foerster o prendere parte a uno dei laboratori “Bioma” di Gilardi, convinto protagonista della curiosa iniziativa insieme all’architetto del paesaggio Gianluca Cosmacini.
In Italia i primi parchi d’arte erano nati in Toscana con l’esperienza di “Volterra 73”. Attivi anche il Giardino dei Tarocchi di Garavicchio-Capalbio; gli “Spazi d’Arte” di Celle, a Santomato, nel pistoiese; il “Giardino di Daniel Spoerri”; il Parco di Pinocchio a Collodi e il Parco-Museo Quinto Martini, a Seano.
Il documento avallato questa mattina impegna la Città, la Fondazione Torino Musei, l’Amiat e l’Associazione Parco Arte Vivente nella gestione della struttura artistica per 4 anni e mezzo. Il documento fissa i giorni e gli orari di apertura al pubblico anche dei laboratori e degli atelier, ne regola la manutenzione e l’acquisizione delle opere.
(gf)
Torino, 26 Maggio 2009