CHIAMPARINO: “NON CACCIO NESSUNO, A MENO CHE QUALCUNO NON VOGLIA FARSI CACCIARE”
Il sindaco di Torino Sergio Chiamparino questa mattina ha incontrato l’assessore alla Risorse Educative Luigi Saragnese (Rifondazione Comunista), gli ha chiesto di restituire le deleghe e quindi gliele ha ritirate.
Questo pomeriggio, il primo cittadino è quindi intervenuto in Consiglio comunale per aggiornare la Sala Rossa sulla mutata situazione politica locale.
“L’aver ritirato le deleghe a Saragnese” – ha dichiarato il sindaco – “non è un giudizio sull’attività amministrativa svolta come Assessore, né tanto meno personale. Anzi, pur nelle differenze
fisiologiche, ho avuto modo di apprezzare il lavoro svolto”.
“Non ho cacciato e non caccio nessuno” – ha ribadito Chiamparino – “A meno che qualcuno non voglia farsi cacciare. Prendo solo atto della profonda divaricazione che si è creata all’interno della maggioranza. Sono infatti venute meno le condizioni politiche del 2006 e, con i fatti prima che con le parole, qualcuno (PRC, ndr) si è tirato fuori dalla maggioranza”.
Chiamparino ha infatti enumerato una serie di deliberazioni sulle quali Rifondazione Comunista ha avuto un “atteggiamento non compatibile con un ruolo di maggioranza”: lo stadio Delle Alpi, il grattacielo Intesa San Paolo, la variante Ghia Osi, la variante sulle Officine Grandi Motori e, infine, la recente fusione Iride/Enìa.
Il sindaco ha quindi affermato che non farà alcun “rimpasto”, senza un confronto serio con la maggioranza: le deleghe “tecniche” alle Risorse Educative verranno assegnate al vicesindaco Tom Dealessandri.
In attesa di siglare un “patto di fine legislatura per portare avanti il grande processo di modernizzazione che la città ha avviato”. Ovvero, per risolvere i 4 o 5 nodi principali: la variante 200 al PRG, la riqualificazione della zona Alenia e di Mirafiori (il progetto di corso Marche, su cui sta investendo molto la Provincia di Torino), la questione delle aziende partecipate (GTT, in primo luogo, e AMIAT).
Chiamparino ha quindi fissato i tempi “massimi” per raggiungere un accordo di maggioranza: la fine del primo turno delle prossime consultazioni elettorali. A meno che non emergano le condizioni per trovare prima un’intesa.
(M.Q.) - Ufficio stampa Consiglio comunale
Torino, 11 Maggio 2009