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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2009


SALA ROSSA, IL DIBATTITO SUL FUTURO DELLA MAGGIORANZA

Con l’intervento del sindaco Sergio Chiamparino in Sala Rossa sulla situazione della maggioranza che regge l’amministrazione comunale si è avviato nella seduta di oggi un ampio dibattito.

Sono intervenuti i seguenti consiglieri, dei quali riportiamo una sintesi delle dichiarazioni:

Domenico Gallo (Gruppo comunista):
Se è vero che la proposta di fusione Iride–Enia ha aperto problemi nella maggioranza, è vero anche che la soluzione non è un cambio di maggioranza.
Occorre invece un serio patto di fine legislatura, basato sui contenuti e sull’impegno personale di ognuno. Occorre però un cambiamento del metodo di lavoro in direzione di una maggiore collegialità evitando di porre i componenti della maggioranza di fronte ad alternative del tipo “prendere o lasciare”. E’ stato, per esempio, un errore da parte della sinistra non cogliere e valorizzare il risultato politico del 51 per cento e le sue stesse istanze in relazione alla fusione Iride-Enia, volte a garantire l’autonomia ed il futuro di Smat, cioè dell’acqua in mano pubblica. Questo è quanto va fatto non certo un cambio di maggioranza attraverso elezioni anticipate.

Roberto Ravello (Alleanza Nazionale):
Spiccano le assenze strategiche, oggi, del capogruppo di Rifondazione comunista e dell’Udc. Del resto ogni discussione su temi come questi reca un grave danno alla comunità. Io credo signor sindaco che lei pur avendo molti difetti sotto il profilo politico, non sia così ingenuo da non vedere quali difficoltà hanno creato quelli che, nella sua maggioranza, hanno ostacolato la delibera sul grattacielo Intesa Sanpaolo, o vanno a braccetto con i centri sociali, o si sono opposti alla fusione Iride-Enia. Se ora siete sull’orlo di una crisi è perché avete paura di perdere malamente quelle elezioni politiche per le quali lei, sindaco, si è fatto fotografare con l’inconsistente candidato del centrosinistra. Lei non può più continuare a prenderci in giro e il futuro della città non può essere giocato, come lei vorrebbe sulle varianti urbanistiche come non lo è stato, nonostante le sue dichiarazioni, sul già dimenticato documento di programmazione economica apparso qualche mese fa e già scomparso.

Mario Carossa (Lega Nord):
E’ evidente sindaco che avete avuto nel vostro partito delle discussioni e che lei è stato ripreso con l’argomento che non si può aprire una crisi politica alla vigilia delle elezioni politiche. Però lei sa anche che non vi potete mettere d’accordo. D’altra parte la maggioranza la devono cambiare i cittadini e allora non è strano che nel suo partito l’abbiano richiamata all’ordine. Allora da populista quale secondo lei io sono, le dico: diamo subito voce al popolo. In questo modo lei potrà anche approfittarne per mandare tutti a casa e candidarsi per la Regione nel 2010. Chiedo perciò che abbia il coraggio delle sue azioni e riconosca che la sua maggioranza non esiste più, e chieda ai suoi concittadini di votarne una nuova.

Giuseppe Lonero (La Destra):
Questa vicenda potrebbe avere come titolo”Cronaca di una morte annunciata”.
Era evidente fin dall’inizio dal programma che conteneva tutto e il contrario di tutto. Era facile pensare che questa maggioranza fosse a termine, era solo un problema di tempo. E’ fallito un progetto perché non aveva i presupposti politici. Sindaco, le chiedo di dimettersi e dire alla città che nel 2006 ha sbagliato compagni di viaggio.

Monica Cerutti (Sinistra Democratica):
Sinistra democratica vuole costruire una sinistra né radicale né moderata e intende restare nella maggioranza. Non ci sono divisioni nel movimento, come riportato da alcuni giornali. Senza il nostro lavoro non sarebbero passate importanti migliorie alla fusione Iride-Enia. Leggiamo positivamente quanto ha detto il sindaco se si avvierà un confronto vero in questa maggioranza.

Gian Luigi Bonino (Moderati):
In parte condivido l’amarezza del sindaco dopo un percorso molto difficile in aula. Mi rendo conto che bisogna affrontare dei nodi che sono forti. Non siamo al fallimento, come qualcuno ha detto, siamo di fronte alla possibilità di un chiarimento. Ognuno di noi deve essere consapevole del proprio ruolo e della propria dignità politica. Noi come gruppo siamo sempre stati fedeli alla maggioranza Chiamparino e vogliamo andare avanti con l’agenda fissata dal sindaco con gli incontri con i gruppi di maggioranza. Non siamo d’accordo con entrate in maggioranza di gruppi che oggi sono all’opposizione.

Daniele Cantore (Forza Italia – Popolo delle libertà):
Non le chiediamo le dimissioni, sappiamo che non le darà; non proponiamo una mozione di sfiducia, nella sostanza è già sfiduciato.
Ma noto che questo Consiglio sembra essere diventato il luogo delle riunioni di maggioranza. Oggi si pensava di assistere a un chiarimento definitivo e non a un’ampia teoria di buoni intenti. Signor sindaco, lei ha grandi responsabilità perché è fortissimo e ora deve cacciare i cattivi alleati per non riportare gli elettori di Torino alle urne. E non può risolvere il problema semplicemente imbarcando l’Udc nella maggioranza di Palazzo civico.

Maria Teresa Silvestrini (Rifondazione Comunista):
Non condido l’idea di un fallimento di questa maggioranza poiché c’è stato un lavoro ampio e condiviso. Ricordo ad esempio i trasferimenti delle Rsa e l’ultimo esperimento di Biennale Democrazia. Questo evento ci ricorda come occorra un maggiore dibattito e una maggiore condivisione nelle scelte; la democrazia ha dei tempi lenti. Il nostro gruppo è sempre stato coerente e intende continuare a fornire un contributo dalla forte valenza democratica a favore dei cittadini.

Gaetano Porcino (Italia dei Valori):
Ringrazio il sindaco per quanto ha detto. Il nostro gruppo è il più leale di tutti, lo stiamo dimostrando in tutte le amministrazioni dove facciamo parte della maggioranza. Anche se ci riserviamo il diritto di dissentire sulle delibere che non condividiamo. Riteniamo utile e legittimo poter essere in giunta in tutte le amministrazioni dove condividiamo la maggioranza. E condividiamo l’idea di convocare una riunione di maggioranza per ben capire il percorso futuro.

Andrea Giorgis (PD):
Il sindaco è più forte. Non solo per i sondaggi e per il gradimento dei cittadini ma perché il Consiglio comunale ha dato prova di saper dare risposte alle principali questioni controverse e alle delibere che hanno reso possibili la trasformazione di Torino. Se la maggioranza un errore ha fatto, è stato quello di non valorizzare abbastanza la qualità delle risposte che ha saputo dare. In democrazia è importante la partecipazione ma anche la decisione, conseguenza dell’impegno degli amministratori pubblici. La variante 200 è una questione strategica per la trasformazione urbanistica della zona nord di Torino e non si può rinviare all’infinito.

Infine la replica conclusiva del sindaco: “I tempi non sono una variabile indipendente. A un anno e mezzo dalla fine del mandato, le discussioni servono se finalizzate a decisioni. In una parte della maggioranza manca un rapporto di fiducia. Quando si vota sistematicamente contro non è più solo questione di legittimo dissenso, che non si nega a nessuno, quando è circoscritto e legittimato.
“La riunione di maggioranza serve a prendere atto che non c’è più fiducia. Nel 2006 alcune scelte furono obbligate. Alcune forze politiche legittimamente hanno oggi un profilo diverso ed è legittimo che non abbiano più fiducia. E’ meglio che facciano un’opposizione dialettica e costruttiva che aiuti la città piuttosto che un atteggiamento che logora chi governa”.

(F. D'A - T. D.N. - R.T.) Ufficio stampa del Consiglio comunale

Torino, 4 Maggio 2009


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