E’ stato assegnato al regista Serge Armel Sawadogo, con il film “Timpoko”, il Premio “Torino, Città del Cinema” nell’ambito del Fespaco 2009, il principale festival del cinema africano da poco conclusosi a Ouagadougou in Burkina Faso.
Il Premio, di 2300 Euro circa erogato dalla Città di Torino, è stato consegnato a Sawadogo, ventenne del Burkina. Anche il Segretariato Sociale Rai sostiene questa iniziativa infatti nei prossimi mesi il vincitore verrà ospitato in Italia per uno stage di alta formazione tecnica presso le strutture Rai con l’'obiettivo di favorire la professionalità africana legata ai temi della comunicazione sociale. Il Console onorario del Burkina Faso a Torino, Marco Minoli, offrirà il viaggio al regista burkinabè.
Il Prix special ‘Turin ville du cinema’ ha premiato quest’anno un giovane regista debuttante, di nazionalità burkinabè, per un’opera cinematografica su tematiche legate ai diritti dell’uomo. Durante tutta la durata del Festival del cinema la giuria ha visionato una quindicina di pellicole di film provenienti dal Burkina Faso. All’unanimità è stata scelta l’opera di Sawadogo perché la pellicola si inserisce nella tradizione del cinema in presa diretta, dove i personaggi recitano la propria realtà di vita, trattando della trasmissione dei valori intergenerazionali.
L’Assessore alla Cooperazione Internazionale Michele Dell’Utri conferma l’impegno della Città di Torino nelle relazioni con Ouagadougou, città vitale e collaborativa, ricca di potenzialità. Il tema del cinema, che lega entrambe le realtà, è un volano di sviluppo sociale, economico e culturale. I rapporti con la capitale del Burkina abbracciano tematiche differenti e investono numerosi aspetti dell’amministrazione pubblica: dal cinema alla comunicazione sociale, dai centri giovanili all’illuminazione pubblica e alla formazione professionale.
Il Segretariato Sociale Rai, dopo una prima partecipazione al Fespaco 2007, è tornato in Burkina per l’edizione 2009 istituendo nella programmazione del festival africano una finestra dedicata alla produzione cinematografica italiana. “Cogliere voci e istanze provenienti dalla società civile, dal mondo dell’associazionismo e del no-profit, e portarle all'attenzione del grande pubblico grazie alle risorse di cui la Rai dispone: questa è la vocazione del Segretariato Sociale Rai”, spiega Carlo Romeo, Responsabile della struttura. “Ma il lavoro della comunicazione sociale è anche un’opera di mediazione culturale, poiché solo la consapevolezza del proprio e dell’altrui patrimonio permette di dialogare con gli altri. In questo senso il cinema è uno strumento prezioso perché, ad ogni latitudine, consente l’incontro di mondi lontani e definisce uno spazio di intrattenimento che è anche occasione di promozione e conoscenza dell’alterità”.
L’idea di dedicare un focus alle produzioni italiane si è concretizzata nella proiezione fuori concorso di tre pellicole targate Rai Cinema: Le chiavi di casa di Gianni Amelio, storia del rapporto fragile e inatteso tra un giovane padre e il figlio disabile; L’aria salata di Alessandro Angelini, in cui i fantasmi di un passato familiare rimosso emergono sullo sfondo di un carcere; Nuovomondo di Emanuele Crialese, intenso affresco sulla migrazione italiana all’inizio del XX secolo. Tre film di grande valore sociale, che hanno emozionato un pubblico sensibile tanto alla qualità tecnica quanto ai sentimenti raccontati sullo schermo.
“La Cineteca Nazionale – ha sottolineato Sergio Toffetti, membro della giuria - ha accolto di buon grado l'invito del Comune di Torino a partecipare alla giuria del premio, sia per l'opportunità di fare il punto su una cinematografia come quella burkinabè che si conferma tra le più vitali dei paesi emergenti, sia per l'occasione di stringere contatti con le istituzioni cinematografiche del Burkina Faso. In questa prospettiva, la Cineteca Nazionale è lieta di partecipare ai progetti di cooperazione culturale della Città di Torino, ed è in particolar modo disponibile a collaborare con la Cinémathèque Africaine nella digitalizzazione del patrimonio cinematografico e con Imagine, la scuola di cinema fondata a Ouagadougou dal grande regista africano Gaston Kaborè”.
Il FESPACO (Festival Panafricain du Cinéma et de la télévision de Ouagadougou) nato nel 1969, insieme alle Journées Cinématographiques di Tunisi, è l’appuntamento con cadenza biennale più importante per la cinematografia africana, raggruppando una folta schiera di registi, critici e addetti ai lavori dall’Africa e da tutto il mondo.
MC
Torino, 13 Marzo 2009