Dal 2003 ad oggi i dipendenti di Unicredit in Piemonte, sono scesi da 3200 a 2500 unità, entro il 2010 la banca avrà completato un programma di fuoriuscite incentivate che vedrà una riduzione globale in 4 anni di 7200 posti di lavoro di cui 200 in Piemonte. Delle 70 assunzioni effettuate nel gennaio del 2009, neppure una è avvenuta nella nostra regione.
Questi i dati portati da sindacalisti di Cgil, Cisl, Uil e Fiba nel pomeriggio davanti alla commissione lavoro presieduta da Giuseppe Sbriglio. Convergenti i giudizi espressi dai sindacati per cui questa costante perdita di posti di lavoro, unita all’aumento dei margini di guadagno prefissati, (spread) mirerebbe ad un accumulo rapido di utili (sarebbero pari a circa 4000 milioni di euro nel 2007), invece che ad una politica di reinvestimenti per lo sviluppo del territorio e delle piccole e medie imprese. L’audizione, è stato detto, mira a sollecitare l’amministrazione della Città affinché chieda alla Fondazione CRT, di indirizzare il consiglio di amministrazione di Unicredit verso una diversa politica di rapporto col territorio e una diversa politica del personale.
(S.L.) Ufficio stampa del Consiglio comunale
Torino, 26 Febbraio 2009