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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2008


CHIAMPARINO: “A PALAZZO CIVICO RESTA L’ATTUALE MAGGIORANZA”. IL DIBATTITO IN SALA ROSSA

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Le comunicazioni del sindaco e il dibattito in Sala Rossa

La maggioranza non cambia”. Lo ha dichiarato questo pomeriggio il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, durante la riunione del Consiglio comunale, rispondendo ad una richiesta di comunicazioni da parte del capogruppo dell’UDC, Antonello Angeleri.

La maggioranza è ampia e solida”, ha continuato il primo cittadino, sottolineando come alcuni spostamenti di consiglieri da un gruppo ad un altro non la pregiudichino. Ha poi ricordato come, all’interno della maggioranza, alcune posizioni fossero differenti fin dall’inizio, citando ad esempio la TAV, la Fondazione post olimpica e i grattacieli.

Le differenze, secondo Chiamparino, “sono assolutamente compatibili in una logica di maggioranza ma il dibattito e il confronto non devono diventare un rallentamento della politica a favore della città. Se non si arriva ad una ricomposizione - ha concluso il sindaco - in aula si può giungere a convergenze ampie. Questo è segno di una maggioranza forte sulle cui posizioni trova il consenso anche di parte dell’opposizione”.

Dopo il sindaco, sono intervenuti i consiglieri comunali.

Antonello Angeleri (UDC): Grazie al Sindaco per la risposta. La giudico un’apertura nei confronti del partito che rappresento. C’è un’esigenza di maturità politica maggiore nel Paese. Quando Lei parla della “politica del fare”, dichiara l’intenzione seria di fare delle cose. Ma quali sono le linee di indirizzo politico che vengono prima della politica del fare? Lei ha parlato come leader di un partito nazionale o, in chiave locale, come sindaco della città? Non vorrei che la sua dichiarazione fosse solo un segnale alla sua maggioranza per rimettere in ordine le fila.

Agostino Ghiglia (Alleanza Nazionale): Grazie per aver voluto rispondere e per la serietà della risposta, che fa un po’ di chiarezza. Il problema politico però rimane. La invito a far presentare dalla “parte buona” del PD, i non-morgandiani, una mozione di sfiducia. Il centro destra potrebbe darLe una mano a farsi sfiduciare per poi potersi ri-candidare e governare a “mani libere”. Altrimenti rimarrà sulla graticola per altri tre anni. I nodi politici in quest’aula ci sono: è stucchevole questo scontro interno alla maggioranza.

Domenico Gallo (Comunisti Italiani): Prendiamo atto delle precisazioni del Sindaco sulla tenuta della maggioranza. Vorrei precisare che i comunisti non hanno mai fatto mancare il numero legale in quest’aula ma prima di votare vogliamo capire: è un fatto di democrazia. Siamo al governo della città con estrema serietà: è anche merito nostro se Torino è ben governata. Siamo stati e saremo fedeli a questa maggioranza, ma non succubi, né subalterni. Ci sono le condizioni per rilanciare la politica dell’Unione torinese: siamo fiduciosi si possa discutere con serenità delle questioni aperte.

Monica Cerutti (Sinistra Democratica): Ringrazio il Sindaco. Abbiamo visto il “corteggiamento mediatico” tra Lei e il coordinatore regionale di Forza Italia, Guido Crosetto, ed era doveroso un chiarimento a livello locale in una sede istituzionale importante come il Consiglio comunale. Non ci scandalizza che emergano nuove opportunità rispetto al programma che noi tutti abbiamo sottoscritto. Abbiamo sensibilità diverse rispetto alla politica del fare, che non è un valore assoluto per la Sinistra Arcobaleno, che ritiene più importante la politica del “come fare”.

Ferdinando Ventriglia (Gruppo della Libertà): Il sindaco, oggi, ha dimostrato la sua debolezza: la cambiale che il sindaco ha acceso molti anni fa con i cittadini torinesi, è ormai in scadenza. Per vincere le elezioni ha raccolto tutto e il contrario di tutto. Oggi non riesce più a governare su un programma coerente perché gli mancherebbero i voti.

Mario Carossa (Lega Nord): Non mi entusiasmano questi dibattiti. Ma una cosa che dico chiaramente è che la Lega Nord non darà mai il suo voto per sostenere questo sindaco. Non so se siano più importanti le dichiarazioni del sindaco su L’Espresso o in quest’Aula, ma non vorrei che, nelle discussioni di queste giorni, si confondesse la politica del fare con quella degli affari. Da cittadino torinese non lo accetterei mai.

Giuseppe Lonero (La Destra): Avremmo serie difficoltà ad entrare in maggioranze variabili con un sindaco di sinistra. Un intervento in qualità di scialuppa di salvataggio sarebbe male interpretato dai nostri elettori. Ma, se ci fossero da votare provvedimenti non a carattere ideologico e con ricadute concrete per la Città, saremo disponibili a discutere quel provvedimento.

Daniele Cantore (Forza Italia): Mi sembra un dibattito inutile, un festival dell’ipocrisia. Oggi abbiamo celebrato San Chiamparino. Abbiamo anche scoperto, oggi, che su alcuni temi fondamentali per la Città, serve il contributo della minoranza. Ma questo era già chiaro! Non abbiamo mai creduto che si volesse davvero cambiare una maggioranza che ha ritrovato oggi la sua compattezza. Ma domani torneranno le fibrillazioni e non siamo disponibili ad essere la ruota di scorta di nessuno.

Luca Cassano (Rifondazione Comunista): Ringrazio il sindaco per aver cancellato dalla mente di molti di noi l’idea di un ‘frankenstein’ Silvio Chiamparoni che ci eravamo fatti leggendo le anticipazioni dell’intervista de L’Espresso. E’ stata importante la sua smentita in proposito. Apprezziamo la chiarezza con cui ha ribadito come in questa città ci sia una sola maggioranza: quella decretata nelle urne dai cittadini nel 2006.

Andrea Giorgis (Partito Democratico - L’Ulivo): Questo dibattito l’avrei evitato. Comunque sono rimasto favorevolmente colpito dalle dichiarazioni di unità e coesione. Avremo modo, nei prossimi giorni, di concretizzare questa unità, votando atti amministrativi importanti per lo sviluppo della Città.

(F.D'A. - M.L. - M.Q.) - Ufficio stampa Consiglio comunale

Torino, 11 Febbraio 2008


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