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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2008


“GANASCE FISCALI” ANCHE PER CHI NON PAGA IL BOLLO AUTO

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In arrivo le “ganasce fiscali”, ovvero il fermo amministrativo del veicolo, per i cittadini torinesi che non hanno pagato il bollo auto alla Regione Piemonte.

Lo hanno annunciato oggi Aldo Magnetto e Danilo Alessio, rispettivamente direttore e funzionario area bolli e contenzioni della GEC spa (la società incaricata dalla Regione Piemonte per la riscossione della tassa di possesso automobilistica), in occasione della seduta della congiunta delle Commissioni consiliari Patrimonio e Controllo di gestione, presiedute da Gioacchino Cuntrò e Antonello Angeleri. L’audizione era stata richiesta dal consigliere Alberto Goffi.

Finora, hanno dichiarato i vertici della GEC, sono state inviate ai torinesi 9.700 ingiunzioni di pagamento, relative ai bolli auto dal 1999 al 2002. Di questi, non hanno ottemperato al pagamento 3.323, nei confronti dei quali presto verrà notificata l’avvio della procedura cautelare esecutiva, ovvero l’avvenuto fermo amministrativo del veicolo. E’ la prima volta che accade a Torino.

Per togliere le ganasce fiscali, il cittadino dovrà pagare l’importo dovuto, comprensivo della sanzione e degli interessi di mora previste da Decreto Ministeriale (1,375% ogni semestre) e 16 euro di spese di notifiche dovute alla GEC, più la somma di 30,99 euro alla GEC come rimborso per le spese amministrative sostenute (l’importo da pagare alla GEC rimane sempre di euro 30,99, al di là di quanto dovuto).

Una volta regolarizzata la propria situazione contabile, l’automobilista dovrà recarsi al Pubblico Registro Automobilistico (PRA), in via Piovesi 4 a Torino, per fare cancellare il vincolo sul veicolo, pagando ulteriori 71 euro.

E’ anche possibile rateizzare l’importo dovuto, concordando con la GEC un “piano di rientro”: la cifra viene suddivisa da 3 a 6 rate. Sinora non sono mai stati effettuati pignoramenti di immobili (la legge non lo consente per importi inferiori a 8.000 euro). Le ganasce fiscali invece vengono applicate già dal mancato pagamento di euro 100.

Prima dell’ingiunzione con la quale si applicano le ganasce, il cittadino riceve un avviso di scadenza del pagamento, quindi un preavviso di accertamento e, ancora, la raccomandata con l’accertamento. Se quest’ultima notifica va a buon fine (o viene comunque certificato l’avvenuto deposito dell’accertamento), allora il cittadino riceverà, sempre tramite raccomandata, l’ingiunzione di pagamento.

(M.Q.) - Ufficio stampa Consiglio comunale

Torino, 16 Dicembre 2008


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