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Con l’adozione di Giunta della variante 190 si profila il cambiamento di destinazione funzionale e di classificazione dell’immobile denominato ‘Palazzo del Lavoro’, tra i corsi Unità d’Italia e Maroncelli, e via Ventimiglia.
L’edificio è un progetto degli architetti Pier Luigi e Antonio Nervi ed è il più importante e imponente esempio di volume espositivo realizzato in occasione dello storico evento ‘Italia ‘61’. Occupa una superficie di 25 mila mq., e la sua imponente volta poggia su 16 pilastri di cemento di 25 metri di altezza.
Appartenuto al Demanio, quindi ceduto alla società Fintecna spa, è attualmente di proprietà della Società Pentagramma Piemonte srl, costituitasi fra Fintecna e GEFIM spa, e risulta ormai estremamente degradato. I costi di manutenzione sono molto elevati, e le attività insediate al suo interno sono in via di dismissione: oltre alla parte affittata all’Università, ci sono alcuni depositi, una falegnameria e la sede di un gruppo teatrale.
Con l’avvicinarsi delle prossime celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia si impone il recupero di questo straordinario simbolo cittadino, che potrà tornare ad assumere il suo ruolo di porta aulica di ingresso in città dalla direttrice sud. L’obiettivo è, oltre al restauro, quello di riportare il Palazzo alla sua immagine originaria, senza alterarne in alcun modo la visione dall’esterno.
L’operazione prevista dalla Città (variante 190) implica un’ipotesi di trasformazione verso una vocazione fortemente commerciale, ma si riserva di esercitare, anche tramite il parere preventivo della Soprintendenza, diritti di vincolo ai progetti che potranno essere presentati. Saranno ammesse soltanto ‘attività di rango’, idonee e consone alla qualità architettonica dell’edificio. Escluse le attività commerciali superiori a 18.mila mq.,e riorganizzata e ‘ristretta’ la superficie interna, per aumentare la qualità dei servizi che vi saranno collocati, e moltiplicare gli spazi di relazione.
Qualità e rispetto della pianta originaria anche per tutte le aree verdi (37.000mq.), di proprietà del Comune, che circondano il Palazzo. Il progetto dovrà avere un disegno coerente con l’aspetto paesaggistico, e dovrà prevederne la totale riorganizzazione.
Con questa operazione l’assessore Viano porterà alle casse comunali circa 3.700.mila euro generati dall’incremento di valorizzazione conseguente alla variazione d’uso, e altri 8milioni circa di oneri di urbanizzazione. Ma sarà soprattutto restituita ai torinesi la possibilità di fruire di un ‘episodio architettonico davvero unico nella nostra Città.
(ra)
Torino, 10 Dicembre 2008