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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2008


UNA “CARTA DELLE PIAZZE “ PER L’EUROPA

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PRESENTATO IN COMMISSIONE IL DOCUMENTO ELABORATO DA UN POOL UNIVERSITARIO INTERNAZIONALE

La piazza è un segno comune dell’identità urbana europea sin dall’antichità. E’ partendo da questo assioma che, tra il 2005 e il 2007, è stato elaborato un progetto di Carta delle piazze europee. La ricerca sfociata in questo documento, definito “un prontuario delle buone pratiche di conservazione e di progettazione”degli spazi pubblici, è stata condotta (con il sostegno della Commissione Europea) dal Dipartimento di Urbanistica IUAV di Venezia, in collaborazione con istituzioni universitarie di Barcellona, Salonicco, Cracovia e Parigi e con l’ Associazione delle Città d’Arte e Cultura (CIDAC). L’assessore Fiorenzo Alfieri ha esposto le linee generali della Carta nel corso di una riunione congiunta delle Commissioni Cultura e Urbanistica (presiedute rispettivamente da Luca Cassiani e Piera Levi-Montalcini). Si tratta, è stato spiegato, di una trentina di suggerimenti sulle fasi da seguire nella progettazione di nuove piazze, così come negli interventi di riqualificazione di quelle già esistenti. L’idea centrale è quella di considerare la piazza come elemento identitario e vitale di una città, tema un po’ trascurato da una parte dell’urbanistica della seconda metà del Novecento. I trenta punti partono dalla necessità di definire il contesto e l’identità di ogni singola piazza, puntando a concertare con la popolazione i progetti di trasformazione, che debbono tenere conto dell’ uso dello spazio da parte della collettività. Le pedonalizzazioni rappresentano un importante tassello in questo senso, in abbinamento ad efficace servizio di mezzi di trasporto pubblici e disponibilità di parcheggi, con accessi e uscite progettati ad integrazione della piazza stessa. Altri punti fissati dalla Carta sono l’accessibilità (per disabili ma anche per anziani o bambini), il far vivere la piazza attraverso l’insediamento di attività artigianali e commerciali, la necessità di uno spazio centrale aperto (non interessato da flussi di traffico veicolare), la valorizzazione delle prospettive e la tutela delle eventuali tracce del passato, sempre da includere nei progetti per il nuovo assetto dell’area. Ed ancora, il documento comprende prescrizioni in tema di illuminazione (a intensità variabile e mai troppo potente), arredo urbano, vegetazione e materiali, cantieri. Un ruolo particolare è riservato all’acqua, che valorizza una piazza ma non deve limitarne l’uso o ingombrarne il centro. E le opere d’arte collocate negli spazi pubblici? La Carta indica come debbano essere scelte in funzione dello spazio destinato ad accoglierle, che non dovrà essere usato – se non temporaneamente – come vetrina o luogo di sperimentazione. Climatologia ed ecologia, poi, dovranno guidare ogni nuovo progetto: occorrerà prendere in considerazione l’esposizione al sole (scegliendo luoghi assolati al Nord e ombreggiati al Sud) così come il riciclo dell’acqua piovana. E ogni nuova piazza dovrà essere progettata come fulcro dei vicini spazi urbani, mentre gli edifici che la circondano andranno studiati in funzione del suo spazio, contribuendo a definirlo e caratterizzarlo.
Il documento ripropone quindi l’immagine della piazza come “luogo principe della vita pubblica, avvolgente ed ospitale”. Pur necessariamente espressa in termini molto generali – essendo, nella sua intenzione, linea guida per tutte le città europee che vorranno adottarla – la Carta, una volta approvata, segnerà la strada da percorrere per ogni futuro progetto di riqualificazione e progettazione di piazze sotto la Mole.
La deliberazione che recepisce il documento presentato oggi in Commissione dovrà essere approvata in Giunta, prima di ritornare in Commissione per poi approdare al voto finale in aula consiliare. Nel quadro di questo percorso, il presidente Cassiani ha annunciato di voler organizzare una riunione della Commissione Cultura con tutti gli assessori interessati dalle complesse implicazioni di questo provvedimento.

C.R. - Ufficio stampa del Consiglio comunale

Torino, 2 Dicembre 2008


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