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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2008


RIFUGIATI: A TORINO 336 PERSONE IN LISTA D’ATTESA. Il dibattito in Sala Rossa sull’ex clinica di corso Peschiera occupata lo scorso 12 ottobre.

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In seguito alla richiesta di comunicazioni presentata dal consigliere Roberto Ravello in merito all’occupazione abusiva di una ex clinica in corso Peschiera, è intervenuto stasera in Sala Rossa l’assessore ai Servizi sociali Marco Borgione (assessore Servizi Sociali): “Domenica 12 ottobre un’ottantina di persone di etnia somala ha occupato una struttura privata in corso Peschiera, in precedenza sede di una clinica convenzionata. La proprietà ha denunciato il fatto e ha richiesto lo sgombero. Nei giorni precedenti all’Ufficio stranieri era giunta la segnalazione di un numero significativo di somali in città. Nei giorni scorsi il numero degli occupanti però è quasi raddoppiato, anche per l’arrivo di altri cittadini africani, in particolare dal Darfur. La situazione è in continua evoluzione e preoccupa l’Amministrazione per l’aumento di presenze nel territorio di persone che chiedono asilo. Siamo in attesa di conoscere i dati esatti dalla Questura. Al di là di questo caso, bisogna riflettere sul fenomeno. Attualmente, la Città di Torino è in grado di accogliere quotidianamente 219 profughi o persone con permessi umanitari, grazie a risorse straordinarie. Non siamo però in grado di dire se potremo ospitare queste persone dopo il 31 dicembre 2008, perchè non abbiamo avuto alcuna conferma del mantenimento dei fondi ministeriali. Abbiamo anche proposto una bozza di protocollo al Governo per aumentare il numero di posti in convenzione destinati a profughi e rifugiati e per destinare all’accoglienza due strutture comunali, da ristrutturare con fondi ministeriali: l’asilo di via Alessandria ora occupato abusivamente e un basso fabbricato in via Bologna (ex Nebiolo). Sinora non abbiamo però ricevuto alcuna risposta in merito al gradimento del protocollo. E abbiamo in lista d’attesa 286 rifugiati e 50 persone richiedenti asilo”.

Successivamente, hanno preso la parola i consiglieri:

Roberto Ravello (Alleanza Nazionale): "Non era tanto nostro interesse conoscere lo stato e il sostegno del Comune ai rifugiati, quanto capire se questa Amministrazione voglia riportare uno stato di civiltà nel quartiere, visto anche l’aumento degli occupanti, che reca degrado e disturbo. Ci chiediamo ancora perché la città di Torino sia diventata attrattiva per orde di extracomunitari che spesso delinquono e sono strumentalizzati politicamente dai centri sociali. Cosa ha fatto la città per verificare lo status di questi rifugiati? Sono stati verificati i documenti di queste persone? Ricordo, infine, che a fronte del sostegno ai rifugiati vi sono circa 10mila famiglie in lista d’attesa per una casa".

Mario Carossa (Lega Nord): "Ho preparato un’interpellanza e poi verificherò nella riunione dei capigruppo cosa fare. Lo stabile è privato, ma è immerso in un quartiere molto popoloso e la situazione crea sicuramente problemi ai cittadini residenti. La risposta che il consigliere Ravello attendeva era su un reato e non sul sostegno economico. Sabato 25 ottobre formeremo un presidio di fronte questa palazzina".

Domenico Gallo (Comunisti Italiani): "Io sono più preoccupato per lo stato di salute di queste persone che per le considerazioni del consigliere Ravello. E mi preoccupa quando si parla di orde di rifugiati senza aver prove sull’identità delle persone. Il responsabile è il suo Governo, consigliere Ravello, che aizza la popolazione. E ribadisco l’importanza di verificare lo stato di salute degli occupanti e di richiedere al Governo più risorse per gestire emergenze di questo tipo".

Antonello Angeleri (Verso il Partito Popolare Europeo): "La risposta dell’assessore Borgione fa tornare in mente un’interpellanza presentata da noi, oramai un anno fa all’assessore Curti. Allora, davanti alla richiesta di un’associazione romena di prendere possesso dell’asilo occupato in via Alessandria (pagando tutte le spese per la ristrutturazione), si disse favorevole a sgomberarlo entro la fine del mese (era inizio ottobre). A un anno di distanza, nulla è successo. E’ forse cambiato il programma e il Consiglio comunale ne è all’oscuro?".

Carlo Zanolini (Ambiente e Italia-Moderati): "Queste persone sono sotto lo status di rifugiati e richiedenti asilo, quindi tutelati dalle leggi internazionali. Mi complimento con l’Amministrazione per il modo in cui sta affrontando la situazione dei rifugiati politici con le poche risorse disponibili. Fino a prova contraria gli occupanti sono rifugiati. Il problema dell’occupazione di uno stabile privato riguarda l’autorità giudiziaria o il ministero degli interni, non l’amministrazione comunale".

Giuseppe Lonero (La Destra): "Se a occupare uno stabile fossero le famiglie torinesi in difficoltà, l’Amministrazione si volterebbe dall’altra parte come sta facendo ora?".

Infine, a conclusione del dibattito, è intervenuto il sindaco Sergio Chiamparino: "Trattandosi di una proprietà privata, non possiamo chiedere lo sgombero dell’ex clinica. Abbiamo però domandato alla Questura di identificare gli occupanti, per poter verificare se abbiano i titoli per presentare domanda di asilo o se l’abbiano già presentata. Abbiamo fatto il nostro dovere, entro i nostri limiti. La situazione rischia però di diventare molto seria nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Anche perchè il governo, come ha dichiarato il ministro Maroni sabato a Saint Vincent, non è in grado di far rispettare l’accordo con la Libia. Tanto che quest’estate il numero degli sbarchi sulle coste siciliane è raddoppiato. Se non si interviene all’origine, come si è fatto con l’Albania, rischiamo solo di rincorrere il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Dal precedente Governo di centro-sinistra abbiamo ricevuto 400.000 euro per l’accoglienza e l’impegno a verificare il protocollo da noi proposto. Ora siamo in attesa delle risposte del Governo".

(M.Q. - T.D.N. - A.A.) - Ufficio stampa Consiglio comunale

Torino, 20 Ottobre 2008


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