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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2008


ACCORDO IRIDE-ENIA, IL DIBATTITO IN SALA ROSSA

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L’aggregazione di Iride ed Enìa è stata discussa oggi dal Consiglio comunale. I consiglieri Cantore, Goffi, Scanderebech e Giorgis hanno chiesto le comunicazioni della Giunta sull’intesa raggiunta dalle due società sabato scorso.

E’ intervenuto il vice sindaco Tom Dealessandri che ha fornito le linee essenziali dell’intesa: “L’aggregazione permetterà di dar vita a una società tra le prime 50 società quotate nella Borsa Italiana. La nuova entità si posiziona, nell’ambito delle Local Utility italiane, al secondo posto in termini di ricavi.
“Sorgeranno tre divisioni: Mercato (con sede a Genova), Energia (a Torino) e Ambiente (a Reggio Emilia). La sede legale è prevista a Parma.
“Inizia ora un percorso che porterà all’approvazione della delibera presumibilmente per il prossimo dicembre.
“E’ un’operazione di grande valenza industriale e garantirà una maggiore competitività sul mercato. In questi tempi di incertezza sui mercati finanziari la decisione di questi giorni rappresenta una grande sfida”.

Dopo le comunicazioni del vice sindaco si è aperto il dibattito tra i Consiglieri comunali. Qui di seguito è riportata una sintesi degli interventi.

Domenico Gallo (Comunisti Italiani): Da oggi il Consiglio comunale dovrà vigilare perché sono in gioco gli interessi generali della popolazione.
Nella valutazione politica dovremo tener conto delle ricadute economiche che l’aggregazione Iride-Enia avrà sulla città, delle tariffe applicate ai servizi, del piano industriale e in particolare della salvaguardia dell’occupazione, della realizzazione di una politica energetica compatibile con l’ambiente. Inoltre, un punto strategico fondamentale: la società resti per il 51% pubblica.

Mario Carossa (Lega Nord): Spero anch’io che gli utenti traggano beneficio dalla fusione Iride-Enia, ma temo che ciò non avverrà. Non sono così ottimista, visto l’esempio della fusione Intesa-Sanpaolo.
Sembra quasi che abbia deciso più il sindaco di Genova che quello di Torino e che la politica abbia scavalcato i manager.
Enia ha una grossa capacità nella gestione dei rifiuti. La mia preoccupazione è rivolta ai dipendenti dell’Amiat.

Alberto Goffi (UDC): Partendo dal dato per il quale in economia ciò che è piccolo non è buono, ritengo che il percorso intrapreso debba continuare.
Per me non è un tabù che la quota pubblica scenda al di sotto del 51%. Questa aggregazione ridotta va testata. Per quel che riguarda i settori del gas e dell’energia andiamo al quarto e al quinto posto.
Ci sono aspetti che vanno ancora verificati come ad esempio i benefici che l’aggregazione porta ai cittadini. Chiedo al sindaco e al vicesindaco un tavolo comune che coinvolga anche il Consiglio comunale.

Daniele Cantore (Forza Italia – PdL): Ho tre domande da rivolgere, perché non vorrei che l’aggregazione sembrasse un’operazione di capitalismo pubblico.
E’ importante sapere quali saranno i criteri di governance, quale sarà il piano industriale, se ci sarà un miglioramento del servizio e una diminuzione delle tariffe. Inoltre mi chiedo quale sarà la sorte di Amiat.

Carlo Zanolini (Ambiente e Italia - Moderati): Prima di arrivare alla discussione e all’approvazione del provvedimento, occorrerebbe che i Consiglieri comunali avessero maggiori supporti culturali in materia di economia per prendere decisioni corrette. In un momento di crisi mondiale come questo, ad esempio, il mantenimento del 51/% delle azioni da parte delle amministrazioni è conveniente?

Giuseppe Lonero (La Destra): Mi chiedo se senza la richiesta di comunicazione, avremmo dovuto continuare a prendere le informazioni dai giornali. Con la fusione delle due aziende vigerà un regime di monopolio. In questa situazione cosa spingerà il nuovo soggetto a migliorare i prezzi, la qualità del servizio e a mantenere l’occupazione?

Monica Cerutti (Sinistra Democratica): Siamo soddisfatti di questo accordo di minima che sblocca una situazione ferma. Con questa fusione si acquisisce una posizione di forza nel mercato in Emilia Romagna. Ma vorremmo sapere quali ripercussioni ci saranno sull’occupazione, sulle tariffe e per la qualità del servizio.

Roberto Ravello (An): Non posso non ribadire come la gestione della trattativa non abbia tenuto conto del Consiglio Comunale. Inoltre i simboli sono importanti. Lo spostamento della sede legale a Parma ci addolora perché la società fa parte della Città e non sono giunte rassicurazioni circa le ricadute sull’occupazione, per le tariffe e per la qualità del servizio.

Gian Luigi Bonino (Partito Socialista): Credo che sia la prima volta che succeda in Italia una fusione tra due società di energia. C’è la possibilità, come ha dichiarato il sindaco, di allargare ad altri soggetti anche internazionali e credo che su questo si dovrà lavorare.
Il livello occupazionale va mantenuto e non si deve impoverire il territorio, Torino dovrà mantenere un ruolo preminente e non per un puro discorso campanilistico ma per rispondere sempre meglio alle esigenze dei cittadini.

Andrea Giorgis (Partito democratico – L’Ulivo): Esprimo la mia soddisfazione per l’operazione. Auspico che questa società multiservizi cresca. Apprezzo inoltre la fusione Iride-Enia perché credo che ci siano tutte le prerogative che aumentino lo sviluppo della città.

Ha concluso il dibattito il sindaco Sergio Chiamparino : Prendo atto di un atteggiamento incoraggiante del Consiglio comunale verso la trattativa. Un plauso ai manager che hanno lavorato molto per evitare che Torino e Genova fossero escluse dalla trattativa finale.
Per l’aspetto occupazionale si dovrà puntare sulla crescita degli investimenti e naturalmente l’obiettivo è il miglioramento del servizio e la riduzione dei costi agli utenti.

(r.t.) - Ufficio stampa del Consiglio comunale

Torino, 13 Ottobre 2008


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