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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2008


IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA LA DELIBERA SUL GRATTACIELO

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Con 36 voti a favore, 9 contrari e 2 astenuti, il Consiglio comunale ha approvato in via definitiva la variante n. 164 al Piano regolatore, proposta dalla Giunta comunale tramite l’assessore all’urbanistica Mario Viano. Si apre così la strada alla costruzione, in corso Inghilterra angolo corso Vittorio Emanuele, del grattacielo della banca Intesa-San Paolo. La deliberazione prevede l’effettuazione della Valutazione Ambientale Strategica dell’opera. A votare a favore, oltre al sindaco, sono stati PD, Partito socialista, IDV-Di Pietro, Forza Italia-PDL, Moderati, UDC, AN-PDL, La Destra, Ambiente e Italia. Contrari i rappresentanti di PRC, Lega Nord, Misto-VPPE, Sinistra Democratica. Astenuti, Grimaldi e D. Gallo.

Con una mozione di accompagnamento (40 voti a favore e 2 non partecipanti al voto), la Sala Rossa ha anche impegnato l’amministrazione comunale a richiedere l’impegno per mantenere lo stabile ad uso uffici per dieci anni a decorrere dall’ultimazione dei lavori. Il documento era stato proposto dai capigruppo di Sinistra Democratica, PRC, PdCI, Lega, Misto-VPPE e Gruppo della Libertà.

Durante il dibattito in aula, ha aperto gli interventi Mario VIANO (assessore all'Urbanistica): Stiamo affrontando la votazione della delibera di approvazione definitiva della variante parziale al PRG n. 164. Una discussione di merito, delle osservazioni pervenute dopo la pubblicazione che, in generale, sono state respinte: rilievi, sollecitazioni ed obiezioni già analizzate peraltro nella fase di discussione di commissione del provvedimento. Nel merito, è prevista l’integrazione dell’analisi ambientale con la predisposizione di una Valutazione ambientale strategica.
Abbiamo recepito in tal modo un indirizzo (giunto dal Ministero dell’ambiente e dalla regione Piemonte) per prestare grande attenzione agli effetti dell’impatto ambientale dell’opera.

Sono seguiti gli interventi dei capigruppo:

Monica CERUTTI (Sinistra Democratica): E’ importante la novità dell’adozione della Valutazione ambientale strategica (VAS), la Sinistra l’aveva già richiesta e la stessa Regione lo ha stabilito nel giugno scorso. La VAS dovrà tenere conto anche dei temi del paesaggio, dei coni d’ombra, dell’impatto sul traffico: va considerata la prossimità della nuova sede della Provincia, ad oggi non valutata. Non c’è chiarezza sulla strategia di Intesa-San Paolo, ma è evidente la subalternità di Torino. Per questo è importante vincolare per 10 anni ad uso ufficio il nuovo stabile, per evitare che si riduca ad un’operazione immobiliare.

Antonello ANGELERI (Verso il PPE): Aumentano vertiginosamente le varianti al Piano regolatore, occorrono regole di riferimento certe. La prospettiva dev’essere l’interesse della città. Questa è un’operazione speculativa, le motivazioni politiche sono false. Non sappiamo quanti lavoratori ospiterà il grattacielo, non abbiamo garanzie sul ruolo di Torino nel nuovo polo bancario Intesa-San Paolo. Temo che non ci saranno ricadute positive sul territorio. Non siamo contrari a costruzioni come questa, ma solo se nell’interesse della città: quindi, in questo caso voteremo contro.

Giuseppe LONERO (La Destra): E’ un provvedimento “condizionante”, che non riguarda un singolo edificio ma traccia una prospettiva per il futuro sviluppo urbanistico. Occorre favorire lo sviluppo verticale degli edifici per liberare spazio urbani. Gli oneri di urbanizzazione sono fondamentali per il bilancio del Comune. Il grattacielo sarà inoltre inserito in un contesto urbanistico moderno, basti pensare alla nuova stazione di Porta Susa. Vincolare ad uso ufficio per 10 anni è superfluo, occorrerebbe pensare al ruolo del grattacielo tra 50 anni in una nuova epoca.

Luca CASSANO (Rifondazione Comunista): Comprendo le pressioni di un centro-destra che accarezza l’idea di entrare in maggioranza. Ma non sarà questa votazione a cambiare il quadro politico. Non è colpa della Sinistra se il baricentro di Intesa-San Paolo si sposta su Milano o se la banca distoglierà risorse da Torino per l’operazione Alitalia. Il nostro voto, non sarà contro lo sviluppo urbanistico o la crescita del nuovo polo bancario. Sarà un voto contro un investimento sbagliato e non nell’interesse della città, al fianco di una buona fetta di società civile che si è espressa contro questa operazione.

Mario CAROSSA (Lega Nord): Apro il mio intervento con la lettera di un cittadino torinese a Salza: ”…la torre che Lei vuole costruire è solo un’operazione di marketing e di promozione della Sua persona e della Sua banca…” Ebbene, l’Amministrazione comunale, in perenne deficit, ora si vende per 30 denari, o per trenta milioni, pochi soldi che non risolvono nessun problema. Come altri oggi ribadisco che nessuno ci ha detto quante persone lavoreranno in quegli uffici. Il fatto è che voi non ne sapete niente, avete solo obbedito ai poteri forti per fare quadrare il bilancio per qualche mese. Vi devo però ricordare i milioni spesi per piazzale Valdo Fusi o per il Palafuksas, di cui non sapete ancora oggi cosa fare? Chiudo con la lettera del cittadino per dirvi che Torino si sta svegliando e accorgendo di cosa significa essere governate da giunte come queste. L’approvazione di questa delibera dà il via immediato alle ruspe, allora vi chiedo: era necessario anticipare di 5 giorni questa seduta per approvare in fretta la delibera? Di chi è veramente questa fretta, vostra o di altri?

Domenico GALLO (Comunisti Italiani): Nell’annunciare l’astensione dal voto del mio gruppo desidero mettere in evidenza il timore che l’approvazione della variante 164 al piano regolatore, costituisca un precedente per analoghe future proposte e segni un punto di svolta verso la crescita verticale della città. Non solo in questa che è una delle più belle città del mondo, ma in tutte le città italiane non si devono poter costruire edifici a torre nei centri storici in assenza dileggi sulla tutela ambientale e paesaggistica. Questa astensione vuole dunque sollecitare il Consiglio al buon senso e la cittadinanza tutta ad un più ampio dibattito. Da questo punto di vista considero positive e sottoscrivibili la prossima realizzazione di uno studio di Valutazione Ambientale Strategica e la mozione per l’estensione del vincolo alla destinazione d’uso per uffici fino a 10 anni.

Roberto RAVELLO (Alleanza Nazionale): La sinistra, in contraddizione con la sua tradizionale vicinanza alle colate di cemento ed ai block sovietici di 40 o 50 piani, si è schierata contro questo grattacielo, abbracciando una linea che io definisco “cavernicola”. Chi sostiene poi che l’opera deturperebbe il centro storico della città, dimostra di non conoscere neppure i confini del centro storico della città che amministra. Un sindaco come questo, “bastonato” e non in grado di fare paura a nessuno, oggi, di fronte a questa vicenda che lo vede in minoranza in questa sala e rappresentante di meno della metà dei cittadini votanti, dovrebbe agire con coraggio e coerenza e riportare i torinesi al voto.

Ferdinando VENTRIGLIA (Gruppo della Libertà): Nel 1997, nel 2001 e nel 2006 i programmi dei nostri candidati sindaci comprendevano la necessità dello sviluppo verticale. Voteremo a favore, turandoci il naso. Non ci piacciono infatti le interferenze e gli intrecci intorno a questa operazione da parte dei poteri cosiddetti forti, che in realtà rappresentano interessi sempre più deboli, circoscritti e marginali nel panorama nazionale. Alleandosi con questi, il Sindaco manca l’occasione di fare un vero salto verso il futuro, accontentandosi di operazioni di potere su base locale.

Ennio GALASSO (Italia dei Valori): Italia dei Valori vota a favore, non solo per lealtà verso il sindaco e la maggioranza, ma anche perché siamo convinti che questo provvedimento contribuisca a tracciare il futuro di una metropoli moderna. Occorre riflettere sull’attualità di un piano regolatore che sta accumulando forse troppe varianti. Ricordiamo anche i benefici indotti da quest’opera, non simbolica ma ricettacolo di iniziative e risorse imprenditoriali. Non si possono considerare preziosi alleati i cosiddetti poteri forti se stanno dalla nostra parte e pericolosi se stanno con i nostri avversari.

Alberto GOFFI (UDC): Ho seguito tutto l’iter di questo provvedimento e ritengo che alcune perplessità siano condivisibili ma, anche, che l’assessore Viano e lo staff dei tecnici abbiano svolto un ottimo lavoro armonizzando il progetto con il contesto della città. C’è però questo fatto nuovo di rilevanza politica che porta Carossa ed Angeleri, e non solo la sinistra del Consiglio, a parlare di poteri forti. Io voglio sgombrare il campo dagli equivoci: chi vota si alla delibera sta con i poteri forti, chi vota contro no? Ebbene, dico che bisogna votare scegliendo liberamente, senza essere condizionati da questo dubbio. Semmai il problema è legato agli indicatori economici negativi che ci spingono a votare a favore perché riteniamo la costruzione del grattacielo una grande opportunità economica per la nostra città. Infine, se una parte della maggioranza oggi voterà contro la delibera, abbia il coraggio e la serietà istituzionale di ritirare i propri assessori dalla giunta e uscire dalla maggioranza che governa la città.

Daniele CANTORE (Forza Italia - PdL): Abbiamo perso troppo tempo. Era necessario avere un atteggiamento laico di fronte alla costruzione di questo grattacielo, perché il vero problema non è la sua costruzione, ma quello che accadrà dopo. Capire ad esempio se l’assessore vorrà mettere mano ad un nuovo piano regolatore della città, anche e soprattutto in previsione della costruzione di altri grattacieli. La questione in discussione, oggi riguarda il riequilibrio della gestione San Paolo Intesa, dopo che la banca milanese ha ‘inglobato’ quella torinese. La costruzione del grattacielo diventa necessaria per il mantenimento del livello occupazionale e per la centralità di Torino nel progetto San Paolo Intesa. Finora la fusione non ha portato ricadute positive sulla nostra città e se vogliamo difendere la storia del San Paolo e la sua cultura di fare banca, dobbiamo ritenere la costruzione del grattacielo come un consolidamento di Torino all’interno della nuova banca.

Andrea GIORGIS (Partito Democratico): Troppo spesso riteniamo che questo sia un luogo ‘sovrano’, nel senso che può decidere del futuro della città senza tenere conto del contesto reale in cui si muove. La politica deve fare i conti con una pluralità di soggetti con i quali sviluppare progetti condivisi di governo della città. Trovo allora incomprensibile l’atteggiamento di chi ha gioito per i dubbi sulla costruzione del grattacielo che, secondo i giornali, alcuni esponenti di San Paolo-Intesa avrebbero manifestato. Questa è semmai una ragione in più per portare subito a compimento l’impegno assunto e per rendere Torino una città in grado di attrarre investimenti e renderli compatibili con la tutela del territorio e la tutela del paesaggio. Perché la questione di fondo, rimane quella dello sviluppo della città e quindi della tutela dell’occupazione e del contesto urbano paesaggistico.
Infine, non credo che si sia perso del tempo nell’iter di questo provvedimento, ritengo anzi che rispondere nel merito a tutte le richieste di approfondimento che sono giunte, sia stato un atto di buona amministrazione.

Gian Luigi BONINO (Partito Socialista): Siamo favorevoli ma con qualche perplessità. La fusione di San Paolo con Intesa ha prodotto speranze di nuove opportunità ma oggi vediamo solo una banca milanese con il potenziale accresciuto. Non voglio fare dello sterile campanilismo, ma forse sarebbe stato più corretto se a suo tempo Salza e Modiano ci avessero avvertito di questa possibilità. Ora servono forte attenzione e vigilanza affinché il progetto del grattacielo non diventi un’operazione speculativa: che il grattacielo San Paolo questo sia e non altro. Mi auguro che sindaco Giunta e Consiglio abbiano la volontà di vigilare.

Nel dibattito sono intervenuti anche i consiglieri Agostino GHIGLIA e Piera LEVI-MONTALCINI.

(Ufficio stampa Consiglio comunale)

Torino, 10 Settembre 2008


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