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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2008


ARCHIVIO STORICO: TORINO VISTA DAI QUATTRO PUNTI CARDINALI

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TORINO VISTA DAI QUATTRO PUNTI CARDINALI

Dalla collina, la futura piazza Vittorio Veneto non era niente di più che un anfiteatro di alberate, mentre la città vista dalle sponde della Dora mostrava i profili del campanile del Duomo, della cappella disegnata da Guarino Guarini, di Palazzo Reale, delle Porte Palatine e in mezzo, tra il fiume e la capitale sabauda, lunghi filari di alberi, campi coltivati, prati e qualche costruzione isolata.
Particolari della Torino ottocentesca fissati nelle quattro tempere di Luigi Vacca che, insieme ad altre opere (un centinaio in tutto in mostra da oggi all’Archivio Storico della Città di Torino) documentano e descrivono come appariva la capitale dell’allora Regno di Sardegna e del futuro Regno d’Italia, guardata da Nord, Sud, Est e Ovest.
Intitolata “Panorami di città. Torino vista dai quattro punti cardinali”, l’esposizione presenta incisioni, disegni e tempere datate tra Sette e Ottocento che raccontano la città della Mole osservata dall’esterno a 360° e mette in mostra fotografie che la descrivono nel periodo che va dal secondo Ottocento agli anni Venti del XX secolo.
“La rappresentazione della città, inserita nel contesto che la circonda – spiega Luciana Manzo, curatrice delle mostre allestite nell’Archivio Storico comunale – è assai frequente a partire dal Seicento. Essa può far parte di una raccolta, concepita come una sorta di biglietto da visita, uno sguardo generale o – sottolinea Luciana Manzo – può essere talvolta un’integrazione alle informazioni schematiche fornite dalle piante allegate alle guide destinate ai forestieri”.
Insomma, con modi e fini non troppo differenti dagli attuali, si faceva uso dell’immagine in attività di promozione turistica e internazionale. Obiettivi che - come ad esempio dimostra il noto Theatrum Sabaudiae, l’opera monumentale voluta dal duca Carlo Emanuele I e destinata a valorizzare il volto di Torino presso le monarchie europee - hanno dunque radici antiche.
Tra i pezzi in mostra - oltre le già citate tempere di Luigi Vacca realizzate tra il 1818 e il 1822 - da non perdere le incisioni, quella in rame (1740) di Giorgio Fossati con vista prospettica presa dalla sponda destra del Po, la Veduta presente nella Guida de' forestieri per la Real Città di Torino (1753) di Giovanni Gaspare Craveri e l'opera (1884) di Edoardo Ximenes, che fornisce un’ampia veduta della città in divenire, dove vecchio e nuovo coesistono, come la vecchia costruzione dei lavandai accanto ai Murazzi appena terminati. E poi ancora le fotografie, con l’immagine (1860) della lunga casa dei lavandai sulle sponde del Po e una porzione del Borgo Nuovo, tra le attuali vie Mazzini e Cavour, e il panorama preso dal Monte dei Cappuccini e fissato dall’obiettivo di Giacomo Brogi nel 1880. Documenti iconografici questi che, insieme agli altri materiali esposti al piano terreno dell’Archivio Storico di via Barbaroux 32, offrono agli appassionati di storia locale, come ai semplici curiosi, l’opportunità di osservare la Torino d’un tempo, guardandola da angolature diverse e, in molti casi, insolite.
L’esposizione “Panorami di città. Torino vista dai quattro punti cardinali” è aperta fino al 28 novembre e la si può visitare gratuitamente lunedì, mercoledì e giovedì dalle ore 8.30 alle 16.30, martedì e venerdì dalle 8.30 alle ore 13.
Per maggiori informazioni consultare il sito internet all’indirizzo www.comune.torino.it/archiviostorico oppure telefonare allo 0114431811. (mge)


Torino, 30 Giugno 2008


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