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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2008


TORNA LA FASTIDIOSA CIMICE DELL’OLMO: COME RIDURRE IL DISAGIO

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Cimice dell'olmo


Le cimici dell’olmo (Arocatus melanocephalus) sono ricomparse su alcune alberate torinesi e per chi abita nelle vicinanze si sta ripresentando il problema legato al fastidio degli insetti che si annidano dentro gli alloggi.
È un insetto non pericoloso per le piante e soprattutto non lo è per l’uomo, in quanto non punge e non trasmette alcun tipo di malattia; tuttavia, provoca notevole disagio, a causa del numero di adulti che possono annidarsi dentro le abitazioni e che, se molestati, producono odori sgradevoli. I responsabili del verde pubblico del Comune forniscono alcune informazioni sull’insetto e su come affrontarne l’invasione.

L’Arocatus melanocephalus è un “emittero ligeide” di piccole dimensioni (6-7 mm di colore nero con disegno rosso) che sverna come adulto in luoghi riparati (fessure dei muri, rivestimenti e infissi delle case) e poi, nelle giornate più calde di fine inverno e inizio primavera, esce dai luoghi di svernamento e raggiunge gli olmi dove si nutre dei frutti, le samare. L’accoppiamento fra i maschi e le femmine avviene durante il periodo di nutrizione. Dalle uova fuoriescono le forme giovanili e quindi gli adulti a fine primavera iniziano i voli per la ricerca dei rifugi. L’insetto compie una sola generazione l’anno, non punge l’uomo e non è agente di patologie pericolose per uomini e animali, ma la sua presenza è molto fastidiosa.

Per ridurre l’infestazione dell’insetto, l’anno scorso è stato effettuato un trattamento fitosanitario insetticida sperimentale sugli olmi delle alberate di via Breglio e di Corso XI Febbraio, allo scopo di eliminare le forme giovanili presenti in gran numero sulle chiome che si stanno trasferendo nelle abitazioni. Tuttavia, nonostante si siano impiegati una tecnica (l’endoterapia) e prodotti che nel caso di altri insetti hanno riscosso ottimi risultati, il trattamento non si è rivelato efficace come si sperava.

La diffusione della cimice dell’olmo è una problematica recente e non sono ancora state individuate procedure di lotta efficaci. La lotta risulta particolarmente difficile perché la cimice trascorre un periodo limitato del suo ciclo vitale sugli alberi, rispetto al tempo che invece trascorre nelle abitazioni.

La collaborazione e il supporto dell’Università di Torino – Dipartimento di valorizzazione e protezione delle risorse agroforestali (Divapra) - sono ancora in corso e si è in attesa di ulteriori riscontri che possano fornire indicazioni utili per il controllo di questo insetto, nel rispetto delle normative che limitano l’impiego di insetticidi in ambiente urbano.

Al fine di ridurre il disagio nelle case si consiglia l'utilizzo di zanzariere, la rimozione anche meccanica degli adulti dai rifugi (con aspirapolvere o getti d’acqua) e il ricorso non indiscriminato a insetticidi a uso domestico a bassa tossicità, preferibilmente a base di piretrine di sintesi o naturali.
(mm)

Torino, 30 Giugno 2008


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