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Continua al Comune di Torino la discussione sul grattacielo Intesa San Paolo. Oggi si è svolta una riunione congiunta delle Commissioni Prima, Terza e Sesta per ascoltare il parere dei sindacati del gruppo bancario in merito alla costruzione dell’edificio e all’altezza prevista dal progettista, Renzo Piano.
Giacomo STURNIOLO (FISAC CGIL) ha affermato che “bisogna fare un ragionamento urbanistico complessivo a livello cittadino”. Non ha quindi voluto dare un giudizio sul grattacielo, che “di per sé non garantisce gli attuali livelli occupazionali dei dipendenti torinesi”.
Michele BERTONE (UILCA) ha fatto riferimento all’impatto positivo che avrà l’edificio: “In quanto simbolo, avrà un altissimo valore per la città. Veicolerà l’immagine di Torino in Italia e nel mondo”.
Laura STUARDO (Dircredito) ha invitato a non strumentalizzare la vicenda, ma a lavorare con i sindacati per difendere l’occupazione e avviare piani di sviluppo e incentivi per la mobilità, ad esempio per chi dovrà utilizzare i parcheggi dell’area.
Elio COLOMBINO (SINFUB) non ha manifestato interesse sulla questione dell’altezza del grattacielo. “La discussione sui 10 metri in più o in meno è diventata una telenovela, che interessa poco ai lavoratori. A loro interessa cosa si farà lì dentro. Ben vengano anche una pinacoteca e un ristorante all’interno del palazzo se porteranno nuovi posti di lavoro”.
Nicola NICOLI (UGL Credito) ha posto attenzione sugli aspetti qualitativi della nuova sede. “Quale sarà l’ergonomia degli uffici? I lavoratori avranno spazi adeguati e accoglienti?”.
Angela ROSSO (FABI) ha voluto sottolineare che il grattacielo è un’opportunità per i lavoratori e per la città. “Non si investono cifre così importanti soltanto per una questione di immagine. Si presuppone che la nuova costruzione porti a una stabilità dell’occupazione”.
Oscar MARGARIA (FALCRI) ha ribadito che l’aspetto urbanistico è essenziale, in particolare per quanto riguarda i parcheggi. Inoltre ha affermato la necessità di costruire un asilo nido all’interno della struttura.
Roberta DAGNA (SILCEA) ha spiegato che ai lavoratori non interessa l’altezza dell’edificio. “Dieci o venti metri in più non deturpano l’architettura della città. Ci interessa di più il mantenimento dei livelli occupazionali”.
Successivamente, sono intervenuti l’assessore all’Urbanistica Mario VIANO, la presidente della Commissione Urbanistica Piera LEVI-MONTALCINI, il presidente del Consiglio comunale Beppe CASTRONOVO e i consiglieri Monica CERUTTI, Domenico GALLO, Giovanni FERRARIS, Vincenzo CUGUSI, Gioacchino CUNTRO’, Roberto RAVELLO e Mario CAROSSA.
Nessuno degli intervenuti ha posto questioni pregiudiziali sull’altezza del grattacielo, ma è stata ribadita la volontà di approfondire il dialogo con tutta la cittadinanza per valutare l’impatto ambientale dell’opera e i benefici per i lavoratori e la città.
Un altro nodo cruciale che dovrà essere presto affrontato riguarda la questione della mobilità. Già oggi, secondo i sindacati, il 50 per cento del personale Intesa San Paolo a Torino è costituito da pendolari, che arrivano da Asti, Cuneo, Milano e altre città. Saranno quindi da valutare tempi e modalità di spostamento per i dipendenti che occuperanno il nuovo grattacielo (2.500 o 3.000 persone).
(M.Q.) - Ufficio stampa Consiglio comunale
Torino, 23 Gennaio 2008