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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2008


IN SALA ROSSA IL DIBATTITO SUL GIOVANE DECEDUTO AL CPT E SULL’INCONTRO DEL SINDACO CON IL SOTTOSEGRETARIO DAVICO

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Dopo le comunicazioni del sindaco, questo pomeriggio, in Consiglio comunale si è aperto il dibattito sul giovane deceduto nel CPT di corso Brunelleschi e sull’incontro con il sottosegretario all’Interno Michelino Davico, relativo alla presenza dei nomadi a Torino. Di seguito sono riportati gli interventi dei consiglieri.

Agostino Ghiglia (Alleanza Nazionale): Noi riteniamo che a Torino debba esserci il commissario per affrontare il problema dei nomadi in città. La questione, anche in assenza di superpoteri, è lontana dall’essere affrontata e risolta da parte dell’Amministrazione tramite i poteri di cui dispone, con le leggi vigenti. E’ importante che un commissario verifichi anche quanto la città ha speso per i nomadi, senza risolvere il problema.

Carlo Zanolini (Ambiente e Italia - Moderati): Sarebbe importante che i CPT non fossero considerati “zona franca”. La Città, il sindaco, il Consiglio comunale devono sempre essere messi al corrente di ciò che in esso capita. Oggi si è verificata una grave tragedia umana. Due anni fa si sono “uccisi” molti alberi secolari situati nel CPT di corso Brunelleschi che avrebbero avuto non solo funzione estetica, ma anche quella di alleviare la calura estiva di coloro che sono trattenuti dentro al CPT

Domenico Gallo (Comunisti Italiani): E’ giusto attendere l’autopsia e le indagini prima di qualsiasi giudizio ma occorre riflettere sulla realtà del CPT. Questa vicenda dimostra come questo sia un luogo disumano. Alla luce dei nuovi provvedimenti del Governo quale funzione avranno queste strutture? Sulla presenza dei Rom il Governo ha compreso che non c’è emergenza a Torino. Bisogna intervenire con misure ordinarie, senza ingigantire il problema che genera xenofobia.

Daniele Cantore (Forza Italia - PdL): Meno male che è arrivato Michele Davico. Ma non faremo sconti nemmeno a lui. Le esigenze della nostra Città esigono interlocuzioni serie con il governo, non ci servono sottosegretari che vengono qui a tranquillizzarci. Arrivando da Cuneo forse non ha ben presente la situazione torinese. Ma lei, sindaco, poteva spiegarglielo. Vogliamo avere la stessa considerazione data ad altre città e non vorremmo ricadere in una situazione già vista con governi di altro colore che hanno considerato Torino città di serie B. Sui CPT serve una riflessione approfondita per ragionare sui tempi utili all’individuazione delle identità. Ma l’accoglienza deve sempre essere dignitosa.

Alberto Goffi (UDC): Sui CPT concordo sull’esigenza di ridurre il tempo di permanenza, che non dovrebbe superare i 30 giorni, come in Spagna. Sono invece confuso sul tema dell’emergenza Rom. Esiste o no? Il sindaco prima propende per il si poi cambia idea, Un sottosegretario cuneese, Davico, nega il problema mentre un altro sottosegretario cuneese, Crosetto, parla addirittura di intervento dell’esercito. Se non si parlano a Cuneo, bisognerà comunque intervenire direttamente sul governo per sapere cosa intende fare. Ma sarebbe anche importante capire se il sindaco pensa ci sia emergenza oppure no.

Monica Cerutti (Sinistra Democratica): Le due questioni in discussione oggi denunciano un evidente clima di intolleranza, che una buona politica dovrebbe contrastare. Gli amministratori di sinistra non dovrebbero rincorrere la destra, senza sottrarsi al problema della percezione diffusa di insicurezza sociale. Il diverso - in questo caso lo straniero - andrebbe aiutato ad integrarsi e le risposte emergenziali non hanno efficacia. La tragedia accaduta al CPT si inserisce in un clima da ‘caccia alle streghe’. E’ importante che il Consiglio comunale non si sottragga al ruolo di vigilanza che gli amministratori devono avere nel controllare il rispetto dei diritti fondamentali all’interno di queste strutture.

Lucia Centillo (Partito Democratico): Abbiamo il dovere morale ed etico di fare la massima chiarezza e, politicamente, di considerare e conoscere i fatti che potrebbero aver portato una persona a soffrire e morire in una struttura pubblica, a pochi metri da un ospedale. La magistratura farà la sua parte ma è necessario che la città pretenda chiarezza su questa vicenda. La nostra legislazione garantisce anche agli irregolari cure urgenti ed essenziali ma viviamo un clima inquietante verso gli stranieri che lavorano e vivono nella nostra città. Servono solidarietà e legalità.

Ferdinando Ventriglia (Gruppo della Libertà): Due o tre settimane fa il sindaco ci ha rassicurati sul fatto che non intendesse attribuire tutti i problemi locali al nuovo governo. Vedo però che, anche per qualche mancanza di coordinamento fra i nuovi sottosegretari, lei prima ci parla di situazione border line emergenziale e oggi, invece, che va tutto bene e che anche il governo non ritiene problematica la situazione della nostra città. Il suo compito dovrebbe essere quello di collaborare con il governo senza allarmismi, ma senza ignorare i problemi come ha spesso fatto in passato.

Luca Cassano (Rifondazione Comunista): Non si può non reagire di fronte allo strumento Cpt, fortino invalicabile. Avevamo auspicato un superamento di queste strutture nei due anni di governo Prodi. La vivibilità di un luogo non si misura dalla presenza dei televisori quanto dall’accesso ai diritti inalienabili dell’uomo, indipendentemente dalle modalità con cui queste persone, spinte dalla fame, sono entrate nel nostro paese.

Giuseppe Lonero (La Destra): Siamo convinti che l’introduzione del commissario straordinario sia sbagliata. Quando si presenta un’emergenza è sempre generata dalla mancata applicazione delle norme.
Si deve consentire al Prefetto, al Questore e alle Forze dell’Ordine di svolgere i loro compiti applicando le leggi che già ci sono. I Cpt sono spesso oggetto di apprezzamenti demagogici.

Mario Carossa (Lega Nord Piemont Padania): Non nascondo il mio imbarazzo per questa situazione dalla quale Chiamparino sembra che stia agendo benissimo. Non è vero. Il Ministro degli interni Maroni ha parlato di commissari straordinari, Chiamparino si è subito dichiarato contrario e successivamente a favore.

Ennio Galasso (Italia dei Valori): Ritengo che spesso vi sia un eccesso di emotività, che non permette di cogliere la reale natura dei problemi. Occorre avere un quadro più organico, che tenga conto degli aspetti legislativi e amministrativi. Per quanto riguarda la sicurezza, non bisogna abbassare la guardia. Anche se non siamo in emergenza, basta poco a capitolare: occorre vigilare e prevenire. Per quanto riguarda la morte del giovane nel CPT, emerge un’insopprimibile esigenza che tutta la società viva in modo più corale. Legalità e umanità debbono reciprocamente arricchirsi e non confliggere.

Al termine degli interventi dei consiglieri, ha concluso la discussione il sindaco Sergio Chiamparino: Dobbiamo saper coniugare legalità e solidarietà. Dobbiamo garantire la dignità della persona ovunque si trovi, in condizione di detenzione oppure in libertà. Quando si tocca la questione dei CPT, emerge sempre un sovraccarico di politicizzazione. Se si de-politicizza il problema, credo si possono migliorare le condizioni di vita dei detenuti. Per quanto riguarda la nomina di un Commissario per i nomadi, credo si tratti di una misura sbagliata. Lo dimostra l’esempio di Napoli. Se non c’è un’intesa con la popolazione, nessun commissario può stabilire dove installare un campo nomadi. Se poi il Governo sceglierà la forma del commissariamento per stanziare i fondi, mi adeguerò. Senza risorse, il problema non si può risolvere. Il Tavolo con il Governo del 6 giugno servirà per affrontare insieme la situazione.

Ufficio stampa Consiglio comunale

Torino, 26 Maggio 2008


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