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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2008


SITUAZIONE NOMADI A TORINO: IL DIBATTITO IN SALA ROSSA

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Dopo l’intervento del sindaco sulla presenza dei nomadi a Torino, si è sviluppato il dibattito

Ferdinando Ventriglia (Gruppo della Libertà): “Non vorrei che ci fosse la tentazione di attribuire le proprie insufficienze ad altri e dire - ora che avete vinto le elezioni, passate dalle parole ai fatti -. Non vorrei che si cadesse nella tentazione di spogliarsi delle proprie responsabilità passate e future.
Perché non si riconosce che i diversi governi hanno applicato in modo differente la legge Bossi – Fini? Si tratta di pigrizia mentale e politica alla quale crediamo che lei, signor sindaco, non voglia cedere”.

Alberto Goffi (UDC): “Vorrei formulare qualche proposta. Ritengo che occorra creare un gruppo interforze formato da polizia, carabinieri e polizia urbana, magari coordinato da un magistrato, per realizzare una banca dati e per individuare, con forza, fenomeni delinquenziali all’interno dei campi nomadi.
Credo che il Comune di Torino dovrebbe farsi promotore di una gestione a carattere provinciale, per evitare di scaricare il problema ai comuni limitrofi.
Per me la tolleranza zero è l’applicazione rigorosa della legge”.

Domenico Gallo (Comunisti Italiani): “Il problema è di una complessità tale da non poter essere risolto con la forza. Il sindaco ha fatto un ragionamento pacato e equilibrato. E’ necessario individuare delle risposte equilibrate.
La soluzione basata sulla forza è sbagliata sia dal punto di vista politico che da quello umano. Infatti, eliminando il campo non si eliminano le persone.
Quello che propongo è la costruzione di campi con piccoli nuclei di persone, poiché sono più gestibili e controllabili da parte delle forze dell’ordine”.

Ennio Galasso (Italia dei Valori): “Bisogna intervenire per dare una risposta sia alla cittadinanza sia agli stranieri. Il sindaco deve interpretare il suo ruolo in modo vigoroso. Occorre una ferma presa di posizione e un piano chiaro. La città deve avere una voce forte in modo che chi delinque sappia che non vi è più il buonismo”.

Andrea Buquicchio (Italia dei Valori): “Ritengo che non si possa parlare di sgomberi senza immaginare cosa conseguirebbe ad un’azione volta solo a reprimere indiscriminatamente. La distinzione tra chi delinque e chi no non è solo un aspetto umanitario ma anche di buon senso.”

Monica Cerutti (Sinistra Democratica): “E’ positivo non aver puntato su interventi “muscolari”, in questo modo il sindaco si è distinto da sindaci di centrosinistra come Cofferati. L’unica risposta sono gli interventi selezionati. Sul piano dei campi regolari occorre maggiore attenzione sul rispetto della legalità da parte dei competenti assessorati del Comune; per quelli irregolari serve una pianificazione a livello provinciale di campi di transito che permetta di ridurre le presenze irregolari”.

Antonello Angeleri (Gruppo misto di minoranza VPPE): “In attesa che il sindaco abbia poteri sull’ordine pubblico, occorre assumere una posizione netta che dia il senso del rispetto delle regole. I cittadini si aspettano un’inversione di tendenza, la preoccupazione è al limite della disperazione. Sono favorevole ad un unico campo di transito, più facilmente controllabile ed identificabile”.

Carlo Zanolini (Verdi per la pace): “Ho apprezzato il lavoro svolto fino ad ora soprattutto quello per l’emergenza freddo. Propongo di inserire i nomadi nei piani casa per facilitarne l’integrazione”.

Daniele Cantore (Forza Italia – Popolo della Libertà): “Ringrazio i Vigili del Fuoco e le forze dell’ordine. Auspico che quanto avvenuto giovedì notte nel campo nomadi di via Germagnano non sia l’inizio di una guerra tra clan di nomadi. Ritengo fallimentare il patto sulla sicurezza stipulato dal sindaco col governo Prodi, chiedo di dare un segnale ai cittadini organizzando un sopralluogo dei consiglieri e della giunta nei campi rom e la costituzione di un comitato sul tema della sicurezza”.

Mario Carossa (Lega Nord): “Rilevo come il problema dei nomadi si ripropone periodicamente, segno che la politica della maggioranza e il tavolo sulla sicurezza siano un fallimento.
In città governate da sindaci della Lega il problema si è risolto con la chiusura dei campi rom, per la nostra città deve esistere un solo campo nomadi di transito e deve essere effettivamente di solo passaggio.
Il problema va affrontato con leggi nazionali, i rappresentanti della lega al governo daranno più poteri ai sindaci per risolvere queste situazioni. “I primi cittadini non potranno più tirarsi indietro davanti alle proprie responsabilità”.

Giovanni Maria Ferraris (Moderati): “I nomadi sono degli sventurati, la cultura dell’assistenza e della solidarietà non va confusa con l’assistenzialismo. L’integrazione è un processo lungo e la città sta facendo un buon lavoro”.

Andrea Giorgis (Partito Democratico): “Per governare la situazione dei campi nomadi bisogna guardarne la complessità piuttosto che gridare allo sgombero immediato. Abbiamo sempre difeso il rispetto della legalità, dalle multe con le telecamere ai reati più gravi. Il centrodestra ha sempre dato poca attenzione alla legalità soprattutto per quella che riguarda le attività economiche. Laddove il centrosinistra non ha inseguito lo spirito del tempo, quello degli sgomberi, ha avuto risultati. Insistendo su questa linea, avremo frutti”.

Luca Cassano (Rifondazione Comunista): Affermando che gli sgomberi in diretta televisiva non appartengono alla cultura della città, ha espresso apprezzamento per le parole del sindaco. Ha lamentato poca responsabilità da parte di alcuni mezzi di informazione che tendono a distorcere la realtà.
Ha infine proposto di potenziare l’organico dell’ufficio nomadi del comune e di individuare aree per gli insediamenti dei campi nomadi non troppo distanti dal centro urbano, per mantenerli vicini ai servizi della città arginando così il degrado. Rifondazione Comunista sarà presente al tavolo sulla sicurezza.

Gianluigi Bonino (Partito Socialista): condivido la relazione del sindaco, sono le forze dell’ordine a dover intervenire nei casi di illegalità. I grandi comuni della cintura scaricano la responsabilità del problema dei campi rom su Torino. Bisognerà stimolare il nuovo governo affinché prenda iniziative.

L’assessore alla Polizia municipale Giuseppe Borgogno, in risposta agli interventi dei consiglieri: “Questa mattina è stato presentato un dossier al quale hanno contribuito anche i vigili urbani. Lo scopo è quello di capire se, sulla base del decreto Amato, si possa procedere alle espulsioni.

Nell’ultimo mese una pattuglia dei vigili urbani ha lavorato esclusivamente per controllare i campi nomadi.
Se si agisce solamente sulla politica dello sgombero il fenomeno si riduce nei numeri e lo si sposta altrove, però non si interviene direttamente su di esso.
La polizia municipale ha realizzato un elenco delle persone che si trovano nei campi nomadi”.

Il sindaco Chiamparino ha dichiarato che l’atteggiamento nei confronti del nuovo governo sarà lo stesso che ha avuto con il precedente.

“ Bisogna dare un duplice segnale-ha sottolineato-uno di solidarietà, l’altro di legalità”. A questo proposito, chiederà al prefetto di verificare le posizione delle persone coinvolte nei fatti di giovedì notte, alla luce del decreto Amato.


L.C. - A.A. - Ufficio stampa Consiglio comunale

Torino, 28 Aprile 2008


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