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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2008


IN LARGO SEMPIONE INTITOLATO IL GIARDINO “PEPPINO IMPASTATO”

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Da questa mattina il giardino di largo Sempione, a Torino, ha preso il nome di giardino “Peppino Impastato”.
Alla vigilia della manifestazione nazionale contro le mafie di Bari, in una cornice festosa di migliaia di bambini delle scuole di Barriera di Milano, il presidente del Consiglio comunale e il fratello di Peppino, Giovanni Impastato hanno scoperto la targa con il nome del
scoprimento targa Peppino Impastato
giornalista siciliano, ucciso 30 anni fa dalla mafia.
Introducendo la cerimonia, il presidente della Sala Rossa ha ricordato la vita del ragazzo di Cinisi, sottolineandone soprattutto la sua scelta di campo: “Peppino – ha detto - “si è opposto al codice di comportamento della mafia, alla quale era legata la sua stessa famiglia. Ha scelto la cultura dell’informazione contro la cultura mafiosa, la cultura del dire contro la cultura del tacere, la denuncia contro l’omertà, la giustizia contro l’illegalità, la democrazia contro l’oligarchia mafiosa”.
“Peppino Impastato è il simbolo di chi vuole lavorare e lottare nella legalità per far crescere la propria terra”, ha invece sottolineato il prefetto di Torino Giosuè Marino.
Rivolgendosi ai ragazzi, l’assessore al Sistema educativo ha invece detto che la scuola è il luogo dove si impara la cultura della democrazia mentre il presidente della Circoscrizione 6, si è soffermato sugli elementi salienti nella lotta alla mafia: la comunicazione e la cultura del bello contrapposta al grigiore delle azioni mafiose.
Giovanni Impastato ha evidenziato come la mafia sia un problema culturale e come la scuola sia determinante nella costruzione di una cultura della legalità, partendo dal rispetto della Costituzione.
Dopo il saluto della Regione e della Provincia di Torino, Davide Mattiello, presidente dell’associazione ACMOS, ha citato un verso di una poesia, scritto da Impastato in un momento di solitudine: “Nessuno ci vendicherà, la nostra pena non avrà testimoni”.
La presenza di tanti giovani, ha sottolineato, rappresenta invece la testimonianza di voler continuare a resistere al sistema mafioso, portando avanti l’azione di Peppino Impastato.
Prima della cerimonia, l’associazione ACMOS ha inaugurato un locale confiscato ad una famiglia camorrista, in via Salgari 7.

La dichiarazione di Giovanni Impastato

Nella foto: il presidente del Consiglio comunale (a sinistra) con Giovanni Impastato, mentre scoprono la targa nel giardino di largo Sempione


F.D'A. - Ufficio stampa del Consiglio comunale

Torino, 14 Marzo 2008


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