Spedisci via mail
Cinque le ipotesi di Trm
E’ l’ultimo tassello di un ciclo: la gestione delle scorie da incenerimento prodotte dal termovalorizzatore del Gerbido (che ammontano a circa il 20 per cento in peso dei rifiuti conferiti) in funzione dal 2011.
Del tema hanno parlato stamane i vertici di Trm (Trattamento rifiuti metropolitani), la società che si sta occupando del termovalorizzatore, alla Commissione Ambiente del Comune presieduta da Vincenzo Cugusi.
Cinque sono le ipotesi: dal tradizionale smaltimento in discarica (la stima è di 1.684.000 metri cubi di scorie in vent’anni di attività dell’impianto) al riciclo del materiale in quattro diversi modi. Le scorie - si tratta di un rifiuto speciale non pericoloso, con caratteristiche simile a un materiale inerte - possono essere riciclate e commercializzate per produrre marne naturali dalle cementerie oppure diventare dei granulati inerti, sempre per le cementerie o per i sottofondi stradali.
Le altre due soluzioni sono: usare le scorie per la copertura giornaliera delle discariche della Provincia (il cosiddetto infrastrato) oppure vetrificarle, trasformandole così in cementi per la produzione di piastrelle e di conglomerati bituminosi.
Il presidente di Trm Giuseppe Vallone e l’Amministratore Delegato Bruno Torresin hanno spiegato che l’Ato (Autorità d’Ambito) sta valutando la compatibilità delle ipotesi con le normative vigenti.
(r.t.) - Ufficio stampa del Consiglio comunale
Torino, 13 Febbraio 2008