LE COMMISSIONI CONSILIARI VISITERANNO LE CARCERI TORINESI
Le Commissioni IV Servizi sociali e Pari Opportunità, presiedute da Maria Teresa Silvestrini e Lucia Centillo, richiederanno ai responsabili del carcere “Lorusso e Cotugno” (Vallette) e del "Ferrante Aporti" di poter visitare le due strutture di detenzione.
Il carcere vissuto al femminile è stato al centro di una riunione delle due Commissioni consiliari (da tempo la IV Servizi sociali ha iniziato un lavoro sul tema complessivo delle carceri) alla quale ha preso parte la Garante per i diritti dei detenuti, Maria Pia Brunato. Secondo dati illustrati nel corso della riunione, le donne rappresentano mediamente non più del 5% della popolazione carceraria. Alcune di loro hanno con sé bambini sotto i tre anni: in questo caso, come previsto dalla normativa, occorrerebbero strutture alternative al carcere – con gli stessi requisiti di sicurezza – che al momento non esistono.
Si tratterebbe quindi di favorire l’inserimento dei bimbi negli asili nido più prossimi ai luoghi di detenzione, per consentire loro di trascorrere almeno una parte della giornata fuori dalla struttura carceraria. Questo consentirebbe anche alle madri detenute una maggior partecipazione alle attività all’interno del carcere. Le Commissioni consiliari affronteranno questo problema con l’assessore al Sistema educativo.
Anche il ruolo del volontariato, che svolge una funzione importante nei luoghi di detenzione, è stato esaminato. Per Maria Pia Brunato, che ha sottolineato l’ottimo rapporto di collaborazione con i responsabili dei luoghi di detenzione torinesi, sarebbe necessario un Piano della Città per il carcere, con la partecipazione del Comune e delle associazioni di volontariato, per armonizzare e programmare gli interventi.
Essenziale è l’organizzazione di attività che riescano a restituire piena dignità alle donne recluse, nel quadro di un più generale piano di recupero sociale dei detenuti. Fermo restando, si è affermato nel corso della discussione, che le risorse sono scarse ma è in primo luogo da parte dello Stato (che ha la competenza sul sistema carcerario) che occorre incrementarle.
Nel dibattito sono intervenuti anche i consiglieri Genisio e Sbriglio.
C.R. - Ufficio stampa del Consiglio comunale
(Nella foto: da sinistra, Maria Teresa Silvestrini (IV Commissione), Maria Pia Brunato (Garante Diritti dei Detenuti) e Lucia Centillo (Commissione Pari Opportunità)
Il carcere vissuto al femminile è stato al centro di una riunione delle due Commissioni consiliari (da tempo la IV Servizi sociali ha iniziato un lavoro sul tema complessivo delle carceri) alla quale ha preso parte la Garante per i diritti dei detenuti, Maria Pia Brunato. Secondo dati illustrati nel corso della riunione, le donne rappresentano mediamente non più del 5% della popolazione carceraria. Alcune di loro hanno con sé bambini sotto i tre anni: in questo caso, come previsto dalla normativa, occorrerebbero strutture alternative al carcere – con gli stessi requisiti di sicurezza – che al momento non esistono.
Si tratterebbe quindi di favorire l’inserimento dei bimbi negli asili nido più prossimi ai luoghi di detenzione, per consentire loro di trascorrere almeno una parte della giornata fuori dalla struttura carceraria. Questo consentirebbe anche alle madri detenute una maggior partecipazione alle attività all’interno del carcere. Le Commissioni consiliari affronteranno questo problema con l’assessore al Sistema educativo.
Anche il ruolo del volontariato, che svolge una funzione importante nei luoghi di detenzione, è stato esaminato. Per Maria Pia Brunato, che ha sottolineato l’ottimo rapporto di collaborazione con i responsabili dei luoghi di detenzione torinesi, sarebbe necessario un Piano della Città per il carcere, con la partecipazione del Comune e delle associazioni di volontariato, per armonizzare e programmare gli interventi.
Essenziale è l’organizzazione di attività che riescano a restituire piena dignità alle donne recluse, nel quadro di un più generale piano di recupero sociale dei detenuti. Fermo restando, si è affermato nel corso della discussione, che le risorse sono scarse ma è in primo luogo da parte dello Stato (che ha la competenza sul sistema carcerario) che occorre incrementarle.
Nel dibattito sono intervenuti anche i consiglieri Genisio e Sbriglio.
C.R. - Ufficio stampa del Consiglio comunale
(Nella foto: da sinistra, Maria Teresa Silvestrini (IV Commissione), Maria Pia Brunato (Garante Diritti dei Detenuti) e Lucia Centillo (Commissione Pari Opportunità)
Torino, 1 Febbraio 2007