Spedisci via mail
“L’ala destra amata da metà della città, invidiata dall’altra e che ancora oggi fa pulsare il vecchio cuore granata”. Con queste parole il presidente del Consiglio comunale Beppe Castronovo ha ricordato Gigi Meroni, fantasista del Torino degli anni ’60, al quale la Città ha dedicato un monumento, inaugurato questa mattina.
In corso re Umberto, dove perse la vita 40 anni fa, travolto da un’auto, centinaia di tifosi del Toro (tanti quelli con i capelli grigi), si sono radunati per lo scoprimento del cippo, tutto granata, decicato all’indimenticabile campione.
Gian Paolo Ormezzano, giornalista e conoscitore della storia del Torino, ne ha tracciato un ritratto non solo come giocatore ma anche come uomo.
“Era una persona libera e la Torino di quegli anni gli consentiva di sentirsi se stesso”, ha detto ricordando la soffitta nella quale Meroni aveva vissuto, in piazza Vittorio, e la sua vocazione artistica, come pittore.
Le doti di correttezza e sportività sono state invece sottolineate dal presidente del Torino FC, Urbano Cairo. Parole di ricordo anche dal consigliere dell’Ulivo Giuseppe Sbriglio, autore di una mozione a sostegno del monumento a Meroni.
Alla cerimonia, con altre autorità, anche gli assessori alla Toponomastica, Beppe Borgogno e allo Sport, Renato Montabone. Idealmente presenti, con il loro coordinatore, i 150 club di tifosi sparsi nel mondo. Ringraziamenti alla Città sono stati rivolti dalla compagna del calciatore, Cristiana, e dalla sorella, Maria Meroni, che ha ricordato, tra gli amici che più le sono stati vicini, il presidente del Torino Orfeo Pianelli
Dopo i discorsi, lo scoprimento del monumento, con le note dell’inno nazionale eseguito dalla banda del Corpo di Polizia municipale.
F.D'A. - Ufficio stampa Consiglio comunale
Torino, 13 Ottobre 2007