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"Oggi compiamo un dovere di riconoscenza verso coloro che fecero la scelta giusta, aiutando migliaia di ebrei a sfuggire alla shoa”. Con queste parole il presidente del Consiglio comunale Beppe Castronovo ha aperto la cerimonia per l’intitolazione del “Viale dei Giusti”, oggi pomeriggio, nel parco di Villa Genero.
Ha poi spiegato come compito della toponomastica sia da un lato quello di creare curiosità e interesse su fatti e persone, dall’altro sia uno strumento forte che consente di mantenere viva la memoria, “ancor di più se legata, come in questo caso, a persone che con coraggio hanno messo a rischio la propria vita e quella dei familiari per salvarne altre”.
Presente alla cerimonia il presidente della Comunità ebraica, Tullio Levi, che ha evidenziato come nella decisione di intitolare un viale ai “Giusti”, ci sia il riconoscimento di “valori universali di civiltà e di umanità, degni di essere ricordati ed onorati”.
Sul duplice significato dei “Giusti” si è invece soffermato il rabbino capo di Torino, Alberto Moshe Somekh. Sono Giusti da un lato coloro che soffrono ingiustamente, dall’altro coloro che “si assumono meriti nei confronti degli altri, non dovuti ma voluti”.
Emanuel Segre Amar, della Comunità ebraica, ha infine ricordato le istituzioni laiche e religiose e i comuni (tra i quali Borgo S. Dalmazzo, Fossano, Piea, Rorà, Bra e Vezza d’Alba presenti con i rispettivi sindaci) che aiutarono molti cittadini ebrei a sfuggire alle leggi razziali.
Dopo i discorsi, lo scoprimento della targa.
Il viale, non accessibile alle auto, è raggiungibile con una breve passeggiata dal viale Innocenzo Contini.
F.D'A. - Ufficio stampa del Consiglio comunale
Nella foto: il presidente del Consiglio comunale Beppe Castronovo, il rabbino capo di Torino, Alberto Moshe Somekh e il presidente della Comunità ebraica, Tullio Levi, mentre scoprono la targa al "Viale dei Giusti"
Torino, 11 Ottobre 2007