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Prendere canoa e pagaia, indossare caschetto e giubbotto salvagente e, magari proprio nel bel mezzo del parco distante da casa poche centinaia di metri, lanciarsi tra rapide e cascatelle. Un’opportunità di certo assai gradita per chi vive in città e ama gli sport da praticare a contatto con la natura. Un’idea stuzzicante soprattutto per gli appassionati di canoa e kayak, che questa mattina ha assunto la forma di progetto quando Marco Caldera, uno dei responsabili della Federazione italiana di canoa e kayak (FICK), e Gian Piero Enrione, amministratore di Endaco, società di ingegneria idraulica e ambientale, hanno illustrato davanti a sindaco e assessori comunali la possibilità di realizzare nell’area del Parco Dora un alveo artificiale e le strutture necessarie per dare vita ad uno “stadio fluviale”. Un canale lungo alcune centinaia di metri, dotato di tecnologie che riproducono l’andamento naturale del corso d’acqua, dall’impetuosità del torrente di montagna al lento scorrere del grande fiume. Un spazio idoneo ad ospitare competizioni di livello internazionale, allenamenti di atleti e offrire anche un luogo di svago per chi si cimenta con canoa, kayak e rafting solo per passione o, più semplicemente, vuole provare il piacere di una discesa tra schizzi e mulinelli.
L’idea dello “stadio fluviale” nel verde di un parco urbano è piaciuta agli amministratori comunali del capoluogo piemontese, anche se per realizzarla occorrerà prima accertare la fattibilità, verificandone l’impatto ambientale, nonché i risvolti economici e sociali dell’operazione. Nei prossimi giorni, gli assessori Renato Montabone (Sport e Tempo Libero), Roberto Tricarico (Ambiente) e Mario Viano (Urbanistica) approfondiranno tutti gli aspetti legati all’attuabilità del progetto insieme ai tecnici di Palazzo civico.
Per il momento restano le impressioni positive. “Il progetto – afferma l’assessore Tricarico - è interessante perché fa vivere il parco, rafforzandone la connotazione sportiva, favorendo lo svolgimento di numerose attività e, di conseguenza, rendendolo fruibile da un alto numero di persone”.
“Quella del Parco Dora – conferma l’assessore allo Sport, Renato Montabone – è un’area a vocazione sportiva, in cui sono già stati avviati interventi importanti come la riqualificazione dell’ex dopolavoro Michelin, dove nascerà lo Sporting Dora, un nuovo complesso con piscine, palestre, bar e sale per attività ricreative.
Nella stessa zona– ricorda Montabone – si era pensato di attrezzare un tratto del fiume per la pratica del kayak e della canoa. Ma la creazione di un vero e proprio centro per gli sport fluviali, con appositi spazi d’acqua che in sicurezza riproducono le condizioni di fiumi e torrenti, ricoveri per le imbarcazioni e altri servizi, rappresenterebbe di certo una soluzione ancora migliore”.
Per la realizzazione dello “stadio fluviale” al Parco Dora, o in una delle altre aree verdi della città, si potrebbe ricorrere alla collaborazione tra pubblico e privato, attraverso la formula del project financing.
Impianti artificiali per le gare e la pratica degli sport legati all’uso di imbarcazioni su fiume e torrente, sono presenti già in molte parti del mondo, dall’australiana Sidney all’asiatica Pechino, alle europee Nottingham, Atene, Bratislava, Praga e Cracovia. (mge)
Torino, 17 Luglio 2007