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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2007


ALLIEVI DELLE SCUOLE MEDIE DI TORINO A LEZIONE CON I PAZIENTI PSICHIATRICI PER VINCERE LA PAURA DEL DIVERSO

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Riparte a Torino il progetto di educazione sanitaria ideato dal Dipartimento di salute mentale della Asl 3, destinato agli studenti delle scuole medie. Una serie di incontri e attività con i pazienti, permetteranno di far conoscere la malattia agli alunni

Torna per il secondo anno l'esperienza di educazione sanitaria realizzata dal Dipartimento di Salute Mentale "Giulio Maccacaro" dell'Asl 3 di Torino, diretto dal dottor Elvezio Pirfo, in collaborazione con il Comprensorio Scolastico "Gozzi-Olivetti".
Il progetto prevede una serie di incontri e attività fianco a fianco con i pazienti psichiatrici per permettere agli studenti di conoscere la malattia mentale e vincere la paura del "diverso".
L'anno scorso l'iniziativa aveva coinvolto 24 studenti di una terza media e alcuni pazienti assistiti dal Dipartimento stesso, mentre quest'anno vedrà impegnati i ragazzi di due terze
In gennaio ci sarà un primo intervento degli operatori sanitari presso la scuola in ciascuna delle due classi.

In questa fase iniziale saranno discussi gli elaborati preparati dai ragazzi con i professori che hanno accettato di trattare il tema della diversità e della tolleranza, parlando del disturbo mentale, di come si sviluppa e si cura.
Successivamente, per due volte, gli studenti si recheranno nelle strutture del Dipartimento, dove parteciperanno alle attività di risocializzazione dei pazienti, apprendendo da loro e dagli operatori a lavorare la creta, a dipingere utilizzando materiali di varia natura, a cantare in coro o a giocare a pallavolo.
Poi, a marzo, si terrà un incontro presso la scuola "Olivetti" dove studenti e pazienti presenteranno i risultati del lavoro fatto in comune. Il progetto si concluderà con una festa di primavera nel giardino del Centro Diurno del Dipartimento che, come l'anno scorso, accoglierà studenti, professori e familiari per una una merenda preparata da pazienti e operatori.

"Il pregiudizio sulla malattia mentale è difficile da sradicare - sottolinea Pirfo -.Allo stesso tempo - la moderna letteratura scientifica concorda sul fatto che una buona cura si basa certamente sull'uso di farmaci efficaci, psicoterapie e interventi risocializzanti, ma che l'esito è fortemente condizionato dall'ambiente familiare e sociale in cui il malato vive.Dove esiste accettazione verso ciò che viene vissuto come "diverso" solo perché a volte incomprensibile, la prognosi è più favorevole.
In quest'ottica è nata l'idea di promuovere una maggiore informazione sulla malattia mentale proprio a partire dalle scuole e dai ragazzi nell'età evolutiva, periodo in cui la persona compie le esperienze che determineranno la sua visione del mondo durante l'età adulta".


PC

Torino, 24 Gennaio 2007


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