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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2007


LE DISMISSIONI IMMOBILIARI IN CONSIGLIO COMUNALE

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E’ stata approvata questa sera in Consiglio comunale con 32 voti favorevoli e 12 voti contrari la deliberazione di dismissione straordinaria degli immobili comunali.

L’atto prevede la dismissione di beni dal valore potenziale di 147.821.000 euro secondo le stime fatte dagli uffici comunali e dal Politecnico di Torino.

Sono immobili sottoutilizzati o in stato di degrado per i quali non è previsto un futuro uso da parte del Comune, o stabili con una redditività piuttosto bassa e non usati per edilizia di tipo sociale.

Gli immobili di cui si prevede l’alienazione sono individuabili agli indirizzi: via Garibaldi 23, piazza San Carlo 161, corso Vittorio Emanuele 8, piazza Albarello 8, via Alby, via Arsenale 33 (sede della Circoscrizione 1), via Frejus 21, via della Basilica – Palazzo dei Cavalieri, via Accademia Albertina 38, via Rieti 12, via Perugia (ex mercato dei fiori), strada Tetti Bergoglio 84, strada Superga (ex scuola Gozzi), via Bogino, area ex Moi ( ex mercato ortofrutticolo) per la parte non ceduta al Coni o alla Fondazione 20 marzo, strada Mongreno, e infine Villa Moglia a Chieri e Villa Capriglio.

L’Amministrazione ha individuato nel Fondo d’investimento immobiliare chiuso lo strumento più idoneo per la gestione della vendita.

Nel dibattito sono intervenuti:

Domenico Gallo (Comunisti Italiani)
Con questa deliberazione la maggioranza si è ricompattata. Il documento non dismette, ma valorizza il patrimonio costituito da immobili fortemente sottoutilizzati. Si tratta di un testo partecipato e arriverà a valutare al massimo gli immobili.

Gianluigi Bonino (Rosa nel Pugno)
Arriviamo ad approvare il documento alla fine di un lungo percorso, anche se avevo delle perplessità sul fondo immobiliare. E’ una deliberazione innovativa per il Consiglio comunale. Una volta realizzata darà i frutti. La mozione di accompagnamento invita gli assessori a tenere informato il Consiglio comunale.

Monica Cerutti (Sinistra Democratica)
La volontà dell’Amministrazione è quella di procedere a dismissioni, che non siano mere opere di cessazione. Le stesse serviranno ad attrarre investitori qualificati, seri e trasparenti. La centralità della mozione di accompagnamento a firma dei gruppi di Sinistra Democratica, Sdi, Rifondazione Comunista, Udc e Verdi sottolinea la trasparenza dell’attività del Consiglio comunale.

Mario Carossa (Lega Nord)
Sono amareggiato dalla deliberazione che per ottenere soldi velocemente, svende il patrimonio dei cittadini torinesi, di cui il sindaco dovrebbe essere il custode.

Giuseppe Lonero (Allenza Nazionale)
Per valutare gli immobili con destinazioni urbanistiche (che oggi non hanno), occorre procedere con le varianti al Piano Regolatore. In questo modo si ipoteca l’attività del Consiglio e delle Commissioni, perché si dà per scontato, che vengano assunte le varianti stesse. Con questo si potrà accusare il comune di essere uno speculatore immobiliare.

Giovanni Ferraris (Moderati)
La proposta deliberativa è innovativa. Questo modo di dimettere gli edifici è da apprezzare, in quanto ci rende interessanti agli occhi degli operatori internazionali. Dobbiamo stare attenti perché Torino è lenta nella burocrazia. Si devono accelerare le procedure per rendere importanti gli investimenti. La nostra città è un atleta olimpionico vincente, ma con le scarpe sbagliate. Dobbiamo cambiare le scarpe.
Andrea Tronzano (Forza Italia)
Il nostro è un voto contrario. Le aste sarebbero state lo strumento più idoneo per tutelare gli interessi dei cittadini e dell’imprenditoria locale. Con il Fondo si copriranno solo le spese correnti e il cittadino non avrà benefici né per gli investimenti né per la diminuzione delle imposte.

Gioacchino Cuntrò (L’Ulivo) Quello del Fondo immobiliare è uno strumento innovativo per le dismissioni. Consente di valorizzare i cespiti immobiliari che, non essendo più necessari all’Amministrazione, verranno dismessi.

Antonello Angeleri (UDC) Non votiamo questa delibera perché ci viene proposta completamente cambiata da un emendamento. A nostro avviso lo strumento più corretto per questa operazione sarebbe stato quello dell’asta.

Luca Cassano (Rifondazione Comunista) Il nostro voto è favorevole E’ una scelta dolorosa ma necessaria per garantire la quadratura di un bilancio “pesante” e la salvaguardia dei servizi fondamentali per la Città.

Mario Viano (Assessore) Questa delibera autorizza l’Amministrazione ad avviare le trattative per le dismissioni. E’ garantita la protezione delle attività commerciali preesistenti. Si offrirà la possibilità di rinnovare i contratti alle condizioni economiche aggiornate. L’operazione tutela il patrimonio e aiuta a risanare il bilancio. I Fondi permettono la partecipazione di una vasta platea di operatori internazionali, anche fuori dal mercato locale.

(a.br. - g.c.) Ufficio Stampa del Consiglio Comunale

Torino, 18 Giugno 2007


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