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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2007


LA CRISI DELLA THYSSEN DISCUSSA IN CONSIGLIO

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Con le domanda di comunicazioni in Aula del capogruppo di Alleanza Nazionale Agostino Ghiglia sulla crisi della Thyssen-Krupp a Torino si è aperta oggi la seduta del Consiglio comunale.

A spiegare lo stato delle cose è intervenuto il vice sindaco Tom Dealessandri: “Il gruppo tedesco ha presentato nei giorni scorsi il piano industriale annunciando la chiusura dello stabilimento di corso Regina Margherita entro 15 mesi. Nello stabilimento lavorano circa 400 persone – ha proseguito Dealessandri - che, per mantenere il posto di lavoro, dovranno trasferirsi in larga parte in Umbria, a Terni”.

“Non accettiamo il piano presentato – ha detto il vice sindaco – che non fornisce alcuna soluzione industriale e sociale. Nel prossimo incontro con l’azienda ribadiremo il disaccordo per salvaguardare la sorte dei tanti posti di lavoro”.

All’intervento di Dealessandri è seguito un dibattito avviato da Agostino Ghiglia: “Non intendiamo fare delle polemiche, ma esprimiamo preoccupazione per una Torino che sembra soffrire di un male oscuro. La città sta perdendo tante importanti realtà produttive e non abbiamo gli strumenti per opporci”.

Mario Carossa (Lega Nord): “Sono dispiaciuto per come si sta evolvendo la situazione del mondo del lavoro in città. Chiedo che intervenga il Governo a favore dei lavoratori di questa azienda e di tutta Torino. Stiamo diventando una zona svantaggiata”.

Domenico Gallo (Comunisti Italiani): ”Credo che il problema delle crisi industriali in città non sia dovuto all’Amministrazione comunale, ma al cinismo di imprenditori miopi, neutri di fronte ai problemi sociali. Quando la Thyssen-Krupp decide di de-localizzare, lo fa con un’ondata di egoismo: l’azienda non è in crisi. I lavoratori non sono pacchi da spostare. Bisogna quindi coinvolgere tutta la città, con una mobilitazione di massa, per dimostrare solidarietà ai lavoratori. Bisogna anche fare pressione sul Governo perché apra un tavolo ministeriale”.

Rocco Buttiglione (UDC): “Il problema della Thyssen-Krupp va inquadrato in una situazione più generale. Infatti, è pur vero che il costo delle materie prime è aumentato, ma anche il mercato dell’acciaio è in forte espansione. Il problema sono i trasporti e i costi dell’energia, divenuti insopportabili. A livello comunale è possibile pensare a un consorzio di imprese per costruire una centrale elettrica di auto-consumo. Non sono convinto non si possa discutere e trovare una soluzione. Dobbiamo mobilitarci e fare pressioni sul Governo”.

Carlo Zanolini (Verdi per la Pace): ”Il cuore di una nazione è la produzione. Privare Torino della parte produttiva creerà il depauperamento di tutta la città, con problemi di sicurezza e legalità.
“La sinergia tra Thyssen e Iride proposta dall’Amministrazione avrebbe potuto salvare molti posti di lavoro e attività produttive. Perché l’energia costa meno a Terni? Perché non provare ad attirare investimenti per costruire una fabbrica per produrre cellule fotovoltaiche?
“Infine, non vorrei ci fossero speculazioni sui terreni della Thyssen-Krupp: devono ospitare un parco o una fabbrica eco-sostenibile”.

Daniele Cantore (Forza Italia): ”Io penso che abbiano ragione Gallo e Buttiglione, a dimostrazione che non c’è volontà da parte dell’opposizione di strumentalizzare una situazione molto seria.
“Serve una mobilitazione non solo da parte dei lavoratori ma anche dell’opinione pubblica ed è necessario un intervento dell’amministrazione verso il Governo affinché garantisca la permanenza a Torino dell’insediamento di Thyssen-Krupp per evitare di mettere a rischio 250 posti di lavoro”.

Giovanni Ferraris (Moderati): “Chiamparino e il vicesindaco finora hanno gestito bene la situazione. Certe volte la politica è in difficoltà di fronte alle scelte dell’imprenditoria. Questa è una di quelle situazioni in cui si dimostra l’impotenza della politica di fronte alle scelte imprenditoriali. E’ necessario continuare a giocare tutte le carte possibili per salvare lo stabilimento di corso Regina Margherita. Se poi la situazione non dovesse risolversi e Thyssen-Krupp chiudesse l’insediamento, dovremo subito recuperare quell’area prima che venga abbandonata e destinata al degrado, cercando di proporre nuovi insediamenti produttivi.”

Sergio Chiamparino (Sindaco), in conclusione del dibattito: ”Condivido la preoccupazione espressa dai consiglieri. Come abbiamo fatto altre volte negli anni scorsi e per altri casi analoghi, ci stiamo impegnando a fondo anche con Thyssen- Krupp per trovare una soluzione condivisa.
“La questione è più complessa e non riguarda solo Torino. Non mi sento di escludere che prima o poi il gruppo siderurgico tedesco possa pensare ad una uscita complessiva dal ‘Sistema Italia’, anche in considerazione del venire meno dei cosiddetti accordi di décalage per concentrare la produzione di acciaio speciale in Germania. Per questo dobbiamo sollecitare il Governo a valutare globalmente il problema.
“Siamo comunque disponibili a discutere con Thyssen-Krupp la possibilità di trovare una soluzione per lo stabilimento di corso Regina Margherita. Un primo tentativo è gia stato fatto ma, alla nostra proposta di un progetto per la costruzione comune della nuova centrale di Torino Nord l’azienda tedesca ha risposto di non essere interessata alla produzione di energia.”

(m.l. - m.q. - r.t.) - Ufficio stampa del Consiglio comunale

Torino, 11 Giugno 2007


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