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Il tema dell'Emergenza Casa è approdato in Consiglio comunale; nella seduta di oggi la Sala Rossa ha approvato il Piano comunale per la Casa 2007/2008. La delibera è stata approvata con 32 voti favorevoli, 4 astenuti e nessun contrario.
Un programma improntato alla filosofia del 'Non solo case popolari', con il passaggio da un piano di edilizia pubblica a uno più ampio, un vero e proprio intervento a 360 gradi per il mondo abitativo.
Il progetto dell'Amministrazione delinea l'acquisto in città di 552 alloggi popolari, di cui 347 negli ex villaggi olimpici sulla Spina 3 di via Orvieto e corso Mortara, dà il via libera all'Atc per la costruzione di altri 278 su superfici comunali, ne rende disponibili ulteriori 140 in convenzione con i privati e aderisce al piano regionale, grazie al quale sorgeranno altri 100 alloggi, anch'essi convenzionati: un totale di 1.070 abitazioni disponibili nei prossimi anni per circa 85 milioni d'investimenti.
Novità in vista anche per 'Locare', l'immobiliare del Comune che media con i privati, che allarga la propria attività trasformandosi in agenzia metropolitana, mentre è confermato il Fondo per il sostegno alla locazione, con l'emissione dei bandi per i prossimi due anni a favore delle famiglie a basso reddito. Il piano prevede anche canoni assistiti per prevenire gli sfratti, con un contributo del 25 per cento della somma annua.
I presidenti delle tre Commissioni (Gioacchino Cuntrò, Piera Levi-Montalcini e Maria Teresa Silvestrini) che hanno analizzato nelle scorse settimane il documento approvato oggi, si sono detti soddisfatti del Piano, che risponde alle attese di quei torinesi con difficoltà abitative e reddituali.
Prima dell'approvazione del Consiglio comunale, le Commissioni avevano esaminato il provvedimento con i soggetti istituzionali del comparto: Sunia, Uniat, Sicet, Uil, Cooperative edilizie, Atc, Collegio costruttori, Uppi e Confedilizia.
Al dibattito sono intervenuti i consiglieri comunali:
Domenico Gallo (Comunisti Italiani)
Sottolineo l'importanza del Piano casa 2007/2008, in particolare per le proposte innovative in esso contenuto.
Di fronte all'attuale emergenza sociale abitativa, bisogna dare risposta all'elevato numero di alloggi privati sfitti e trovare metodi di comunicazione più efficaci per portare i cittadini a conoscenza dei vantaggi dei contratti convenzionati.
Antonello Angeleri (Udc)
Apprezziamo il lavoro svolto dall'Assessore Tricarico e il fatto che il Piano Casa non riguardi soltanto l'edilizia popolare, ma anche quella privata, affrontando il problema in tutti i suoi aspetti.
Vorremmo però più chiarezza da parte della Giunta sull'innalzamento dell'ICI per i contratti convenzionati da 0,1 a 1 per mille. Proponiamo che venga ribassata e chiediamo le dimissioni del Presidente ATC, Giorgio Ardito.
Luca Cassiani (L'UIivo)
La vera novità di questo Piano Casa è il cambio di filosofia. Non si tampona più un'emergenza, ma c'è un piano strategico. Verranno effettuate nuove acquisizioni di edilizia popolare e promossi i contratti convenzionati, per favorire il fine sociale della proprietà e permettere a tutti di accedere a un'abitazione.
Vedo prospettive positive per la politica della casa in città nei prossimi anni.
Carlo Zanolini (Verdi) - Esprimo soddisfazione per un piano casa che vuole affrontare l'emergenza abitativa. Mi auguro che se verranno costruite nuove abitazioni, queste abbiano anche parametri di bellezza architettonica e progettuale. Ma prima di costruire bisogna utilizzare al massimo le case vuote esistenti, non solo dei privati, ma anche di enti come le Ferrovie dello Stato.
Roberto Ravello (Alleanza Nazionale) - Ho apprezzato il metodo di lavoro dell'Assessore nella preparazione del documento: ha coinvolto le commissioni competenti e i vari attori sociali. Il piano è proiettato verso il futuro, per evitare l'emergenza abitativa. Ci auguriamo che ci sia una revisione dell'ICI (aumentata dalla Giunta) e che si riveda il rapporto fra l'Amministrazione e l'ATC.
Giovanni Ferraris (Moderati) - Giudizio positivo: il piano guarda avanti senza rincorrere situazioni di emergenza. Vengono attuate nuove strategie, come estendere l'esperienza di "Locare" anche nell'area metropolitana. L'importante è non costruire ghetti di periferia. Vigilare su chi ha veramente diritto di usufruire delle abitazioni e promuovere l'housing sociale con una regia senza burocrazia, che spesso allontana gli investimenti.
Andrea Tronzano (Forza Italia): E' un Piano che sembra dare risposte adeguate. Occorre però occuparsi non soltanto dell'emergenza abitativa, ma dare sostegno ai proprietari e incentivare i fondi di garanzia, ridurre le lungaggini burocratiche e i ritardi nell'erogazione dei contributi e aumentare i fondi per l'acceso alla locazione. Ci spiace, inoltre, che la tutela dei cittadini italiani non sia stata inserita e per questo ci asteniamo.
Giuseppe Lonero (Alleanza Nazionale): Intendiamo evitare una speculazione politica su un provvedimento di questa delicatezza e importanza e votiamo a favore della delibera. Per il futuro occorre regolare i rapporti con i costruttori elaborando criteri di carattere generale con una specifica delibera; chiediamo, inoltre, uno stanziamento ad hoc nel prossimo bilancio per sensibilizzare i proprietari degli alloggi sfitti a immetterli sul mercato delle locazioni.
A fine dibattito è intervenuto Roberto Tricarico, l'Assessore alle politiche per la casa: Il pregio di questo atto deliberativo è che non è un Piano per le case popolari, ma per la casa. Abbiamo messo insieme le iniziative attivate in questi anni dal Comune di Torino e nuove proposte, per fornire un'azione concreta di sostegno all'abitazione.
Ringrazio tutti coloro che con passione hanno contribuito alla formazione del Piano: i consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione, i presidenti di Commissione, ma anche gli operatori e i soggetti sociali.
La Giunta saprà restituire la fiducia che oggi il Consiglio gli ha accordato.
Dichiarazioni di voto:
Daniele Cantore (Forza Italia): Avremmo votato a favore, ma ci asteniamo, in quanto i nostri emendamenti, molto importanti dal punto di vista finanziario e amministrativo, non sono stati accettati, a causa di diverse posizioni all'interno della Giunta.
Ennio Galasso (Alleanza Nazionale): Sono favorevole alla delibera. Viene evidenziato il ruolo della casa, assegnata per essere definitiva. Il simbolo della casa è importante perchè è il simbolo della famiglia feconda e creativa.
Andrea Giorgis (L'Ulivo): La delibera era stata apprezzata anche dall'opposizione. E' stato però dichiarato un voto negativo, perchè non è stato approvato un emendamento che, peraltro, ci avrebbe obbligato a fare una variazione di bilancio. Il piano di dismissioni immobiliari e il piano casa devono essere approvati in maniera distinta. Mi auguro che il piano per la valorizzazione immobiliare sia approvato il più presto possibile.
Michele Coppola (Forza Italia): L'emendamento era stato presentato perchè risultava che ci fossero tanti buoni propositi senza un'adeguata copertura finanziaria. Non vi erano specificati congrui approfondimenti relativi ai finanziamenti del piano.
Ufficio stampa del Consiglio comunale
Torino, 28 Maggio 2007