IN SALA ROSSA RICORDATO IL 62° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DEL LAGER DI MAUTHAUSEN
Questo pomeriggio, a Palazzo civico, il presidente del Consiglio comunale Beppe Castronovo ha ricevuto una delegazione dell’Associazione nazionale ex deportati (ANED), in occasione del 62° anniversario della liberazione del campo di sterminio di Mauthausen.
Proprio il 5 maggio del 1945 gli americani liberarono il lager austriaco, dove morirono centomila persone. Tra questi anche molti torinesi.
Ferruccio Maruffi, presidente regionale dell’associazione ha ricordato come la liberazione non sia stato un momento di gioia. “Avevamo davanti agli occhi uomini morti e scheletri di persone che non sarebbero mai più tornate a casa” – ha raccontato – aggiungendo che “ci è voluto un anno per gioire”.
“Lo abbiamo fatto – ha detto – in una sala da ballo, quando io e un gruppo di ex deportati chiedemmo di suonare la canzone che ci tenne vivi durante la prigionia. Fu quella la prima volta che raccontai pubblicamente le vicende della deportazione e tra i presenti scoppiò un applauso”.
Il presidente della Sala Rossa ha invece sottolineato come sia importante che le istituzioni, nel mantenere viva la testimonianza di quanto avvenuto nei lager nazisti, coinvolgano maggiormente i giovani, trovando il modo di coniugare ricordo e studio.
All’incontro ha partecipato, in rappresentanza del Consiglio regionale, il vice presidente Roberto Placido. Tra i presenti anche la consigliera Piera Levi-Montalcini.
In mattinata, era stato reso omaggio alle vittime dei lager al cimitero monumentale e a Porta Nuova, da dove sono partiti centinaia di torinesi destinati ai campi di sterminio.
Alla posa della corona, nei pressi del binario 20, in rappresentanza della Città, è intervenuto il consigliere della Lega Nord, Mario Carossa.
F.D'A. - Ufficio stampa Consiglio comunale
Nella foto: Ferruccio Maruffi, presidente regionale dell'Associazione nazionale ex deportati. Nel 2005 la Città gli conferì l'onorificenza del Sigillo civico
Proprio il 5 maggio del 1945 gli americani liberarono il lager austriaco, dove morirono centomila persone. Tra questi anche molti torinesi.
Ferruccio Maruffi, presidente regionale dell’associazione ha ricordato come la liberazione non sia stato un momento di gioia. “Avevamo davanti agli occhi uomini morti e scheletri di persone che non sarebbero mai più tornate a casa” – ha raccontato – aggiungendo che “ci è voluto un anno per gioire”.
“Lo abbiamo fatto – ha detto – in una sala da ballo, quando io e un gruppo di ex deportati chiedemmo di suonare la canzone che ci tenne vivi durante la prigionia. Fu quella la prima volta che raccontai pubblicamente le vicende della deportazione e tra i presenti scoppiò un applauso”.
Il presidente della Sala Rossa ha invece sottolineato come sia importante che le istituzioni, nel mantenere viva la testimonianza di quanto avvenuto nei lager nazisti, coinvolgano maggiormente i giovani, trovando il modo di coniugare ricordo e studio.
All’incontro ha partecipato, in rappresentanza del Consiglio regionale, il vice presidente Roberto Placido. Tra i presenti anche la consigliera Piera Levi-Montalcini.
In mattinata, era stato reso omaggio alle vittime dei lager al cimitero monumentale e a Porta Nuova, da dove sono partiti centinaia di torinesi destinati ai campi di sterminio.
Alla posa della corona, nei pressi del binario 20, in rappresentanza della Città, è intervenuto il consigliere della Lega Nord, Mario Carossa.
F.D'A. - Ufficio stampa Consiglio comunale
Nella foto: Ferruccio Maruffi, presidente regionale dell'Associazione nazionale ex deportati. Nel 2005 la Città gli conferì l'onorificenza del Sigillo civico
Torino, 5 Maggio 2007