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In seguito alla richiesta dei consiglieri Ghiglia (Alleanza Nazionale), Carossa (Lega Nord), Troiano (Gruppo misto) e Cantore (Forza Italia), la Sala Rossa è stata oggi sede di un ampio dibattito sulla vicenda della mancata scelta di Torino quale candidatura italiana dell’Esposizione universale del 2015.
In prima battuta è intervenuto il sindaco che ha ricostruito le tappe di una vicenda iniziata nel marzo di quest’anno.
“Ci dispiace molto – ha spiegato Chiamparino - poiché crediamo che il nostro dossier in termini di innovazione sia superiore a quello milanese. Una proposta sviluppata sul concetto di reti tra città del Nord Ovest che avrebbe ben evidenziato il tema della conoscenza.”
“Ho l’impressione che il nostro dossier non sia stato aperto oppure valutato con molta leggerezza – ha proseguito – ed è mancato un confronto tra le candidature. L’assenza di un metodo cha ha creato un vulnus da parte del Governo.”
“La mia non è una posizione antimilanese – ha precisato il primo cittadino – e siamo disposti a dare la nostra collaborazione a Milano e anche a sottoscrivere un sostegno. Ora pensiamo al 2011, alle celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia – ha concluso – e auspico l’arrivo di stanziamenti governativi per l’organizzazione dell’evento, come già è stato fatto per le Olimpiadi di Roma in programma nel 2016.”
Dopo il sindaco sono intervenuti, in rappresentanza dei rispettivi gruppi consiliari, i seguenti consiglieri:
Dario Troiano (Gruppo Misto di Minoranza- Piemonte e Libertà): ”Sarebbe stato opportuno dal punto di vista naturale che Torino ospitasse l’Expo. Una città la nostra che dovrà aspettare ancora qualche anno per vedere lo sviluppo socio-economico del territorio e le ricadute portate dalle manifestazioni che si sono svolte (Olimpiadi, Terra Madre, Il Salone del Gusto…). Noi abbiamo le strutture per ospitare grandi eventi internazionali. Secondo la Moratti con Expo Milano guadagnerà 30 milioni di visitatori, quindi Torino ne perderà altrettanti.”
Agostino Ghiglia (Alleanza Nazionale): “Non posso credere che il sindaco delle Olimpiadi si sia fatto soffiare la candidatura di Expo 2015 senza aver ricevuto nemmeno una telefonata dal “suo Governo”. Gli unici finanziamenti li ha avuti da un Governo di centrodestra, quello di Berlusconi, per le Olimpiadi Invernali. Mi pare davvero impossibile che il sindaco (umiliato e offeso dai suoi amici di Governo) non ne sapesse nulla della scelta di Milano per Expo. Adesso si chiedono soldi per l’evento del 2011, ma da dividere con Firenze e Roma; comunque l’evento del 2011 non si può paragonare con l’esibizione universale dell’Expo.”
Carlo Zanolini (Verdi per la Pace): “Da questa vicenda il sindaco Chiamparino è da assolvere. La caduta di stile di Romano Prodi nei confronti di Torino stupisce tutti. Già in passato Prodi aveva bistrattato Torino quando da presidente della Comunità Europea escluse la nostra città dall’insediamento dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare in favore di Parma. Noi eravamo i più qualificati sia politicamente che tecnicamente.”
Domenico Gallo (Comunisti Italiani): “Con manifestazioni come Terra Madre, il Salone del Gusto e le stesse Olimpiadi abbiamo dimostrato come Amministrazione comunale che sappiamo lavorare bene. Certo non è comprensibile il modo in cui ci ha trattato il Governo Prodi, in maniera antidemocratica, senza trasparenza. Penso che sia stata una scelta politica per dare al centrodestra una manifestazione importante come l’Expo.”
Mario Carossa (Lega Nord): ”Il presidente del Consiglio dei Ministri si è comportato in maniera vergognosa nei confronti di una città che sa lavorare bene. Dobbiamo cercare di evitare di litigare con Milano e trasformarla in una guerra tra Chiamparino contro Moratti. Abbiamo una grande capacità di lavorare noi torinesi, piemontesi e lombardi. Rivendichiamo a gran voce che è una vergogna sapere dei 150 milioni di euro già stanziati per Roma, mentre si va ad elemosinare qualche soldo per Torino 2011.”
Daniele Cantore (Forza Italia) “Per la seconda volta, dopo non averci concesso nel 1998 l’Authority per le telecomunicazioni, si è consumata l’ennesima dimenticanza. Per fortuna, Prodi non riesce a modificare la storia per il 2011. Sono preoccupato per i fondi della finanziaria che dovremo dividere con Roma e Firenze. Propongo di organizzare una riunione con i parlamentari torinesi e piemontesi e aprire una finestra sulla finanziaria, per riconoscere a Torino i contributi per il 2011”.
Rocco Bottiglione (UDC) “Non è il caso di fare polemiche campanilistiche. Mi domando, qual è il ruolo di Torino nel progetto strategico di questo governo che non crede alla vocazione industriale e turistica della città. Gli investimenti fatti per le Olimpiadi devono avere una continuità, altrimenti diventa un patrimonio sotto utilizzato. Basta ricordare il vecchio progetto Mi-To, che non è stato preso in considerazione. Il sindaco si sente di difendere Torino?”
Andrea Buquicchio (Italia dei Valori) “Mi sento cittadino del mondo e vivo in un paese globale, la discussione sulla candidatura ha un sapore campanilistico. I rappresentanti del Comune di fronte a un’istituzione più alta, si sentono autorizzati ad alzare la voce nella stessa coalizione? Se Prodi ha operato una legittima scelta, proviamo a vederlo come un favore a una Regione di un colore politico diverso. In una democrazia è importante l’alternanza.”
Andrea Giorgis (L’Ulivo) “Condividiamo le dichiarazioni del sindaco. Dopo le Olimpiadi, si è creato un contesto materiale e immateriale in grado di ospitare altri eventi. Occorre che Torino sia coinvolta insieme a Milano”.
Gian Luigi Bonino (Rosa nel Pugno) “Per me era importante essere presenti nella competizione. Fino al 2015, dovremo occuparci di altre sfide come l’Alta velocità e l’Alta capacità. Il futuro non è nei campanilismi, ma dalla sinergia che due grandi città come Torino e Milano, possono offrire.”
Luca Cassano (Rifondazione Comunista) “L’Expo 2015 poteva essere un’ipotesi di riqualificazione dell’area nord di Torino, dopo la chiusura della discarica di Basse di Stura nel 2009. La drammatizzazione della mancata candidatura di Torino è sbagliata, poiché riporta una rivalità tra le due città. Dobbiamo uscire dalla logica, dell’inseguimento dei grandi eventi, come fonte unica di sviluppo. Se ci concentriamo troppo su questa prospettiva, perdiamo di vista la necessità di garantire e ricercare occasioni di crescita economica i cui benefici ricadono sulla collettività”.
(a.b. - g.s. - r.t. - Ufficio stampa del Consiglio comunale)
Torino, 30 Ottobre 2006