Spedisci via mail
Tirare calci a un pallone sull'erba di un campo sintetico non sarebbe più nocivo di effettuare una corsetta lungo un viale o una sgambata tra le aiuole di qualche giardino pubblico cittadino.
Dalla ricerca sui rischi per la salute in relazione all’uso di campi di calcio in erba sintetica - un’indagine commissionata dall’assessorato allo Sport del Comune di Torino e condotta dal Dipartimento di Sanità Pubblica e di Microbiologia dell’Università degli Studi di Torino e dal Dipartimento di Ingegneria del Territorio, dell'Ambiente e delle Geotecnologie del Politecnico di Torino - giungono dati rassicuranti.
Per il professor Giorgio Gilli dell’Università di Torino e la professoressa Maria Chiara Zanetti del Politecnico di Torino, i docenti che hanno coordinato il lavoro dei due atenei, "i risultati fin qui ottenuti sono tranquillizzanti e tali da non consentire di condividere l'allarmismo di alcuni media".
"La presenza di contaminanti è in linea di principio un segnale d’allarme, tuttavia – spiegano il professor Gilli e la professoressa Zanetti - diventa essenziale la valutazione dell’esposizione, l’analisi dei tempi di permanenza nelle condizioni espositive e le possibili e plausibili modalità di assorbimento in paragone con il fenomeno espositivo che si realizza quotidianamente nell’ambiente di vita".
La ricerca si è sviluppata in diverse fasi convergenti:
- Campionamenti di aria ambiente per frazione di particolato PM10 e PM2,5, relative misure di concentrazione e quantificazione degli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) sui filtri di particolato stesso. Campionamento a postazione fissa per la determinazione degli Idrocarburi Aromatici (BTX). Questi campionamenti sono stati eseguiti su campi in erba artificiale del Comune di Torino caratterizzati da diverso materiale di riempimento e grado di usura e su un campo in terra battuta.
- Analisi di dati esistenti e acquisizione di nuovi dati sperimentali in relazione alla presenza di polveri, IPA, BTX in ambiente esterno urbano, considerando sia siti di fondo che ad impatto antropico.
- Prelievo di campioni di materiali da intaso provenienti da campi in erba artificiale del Comune di Torino caratterizzati da diverso materiale di riempimento e grado di usura che sono stati sottoposti a test di laboratorio quali analisi sul tal quale, test di cessione in fase acquosa e gassosa. Le sostanze chimiche analizzate sono state IPA, BTX e metalli pesanti.
- Applicazione della procedura di analisi di rischio sanitario – ambientale con la definizione dei potenziali recettori, delle vie di migrazione e dei fattori di esposizione ed il calcolo del rischio e dell’indice di pericolo per valutare se ed eventualmente quanto è rischioso giocare, lavorare o operare su un campo artificiale.
"Costituirebbe un vero paradosso – afferma l’assessore allo Sport del Comune di Torino, Renato Montabone – se strutture nate per la pratica sportiva risultassero dannose per la salute di chi le frequenta.
Sport e salute – sottolinea l’assessore - devono rappresentare un binomio indissolubile. Per questo motivo, quando alcuni mesi fa gli organi di stampa lanciarono un allarme sulla possibile tossicità di alcuni materiali impiegati nella realizzazione dei terreni di gioco in erba artificiale, chiesi un intervento immediato e spiegazioni alle istituzioni nazionali sportive e sanitarie, e al contempo, in mancanza di dati e allo scopo di tutelare la salute delle migliaia di giovani torinesi che ogni giorno giocano il calcio sui campi sintetici della città, mi rivolsi all’Università e al Politecnico di Torino, incaricando esperti dei due atenei di verificare se esistessero rischi concreti per il benessere dei ragazzi".
Per i risultati dell’indagine, l'assessore comunale allo Sport non nasconde la propria soddisfazione: "Un esito – conclude Montabone - che esclude problemi per la salute e cancella le preoccupazioni che per qualche mese hanno tenuto in apprensione società sportive e famiglie dei giovani atleti". (mge)
Torino, 18 Ottobre 2006