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Quali politiche adottare per favorire l'inserimento di cittadini rom e sinti nel mondo del lavoro? I tentativi positivi non mancano, occorre socializzare le strategie. Dal canto suo, l'Unione europea ha promosso un vasto progetto, nell'ambito del progetto Equal.
Di tali temi ne discutono domattina, a Torino, al salone della pace del Sermig, in piazza Borgo Dora, 61 studiosi e politici, nell'ambito di un seminario. Si parlerà di occupazione, ma soprattutto delle azioni indispensabili per superare le discrimazioni, da una parte e dall'altra. E' in gioco il superamento della separaratezza delle comunità nomadi dal resto della società. Torino è una città all'avanguardia sotto questo profilo, non mancano esempi di inserimenti lavorativi virtuosi e dignitosi. Le politiche di inclusione della popolazione nomade presente sul territorio torinese seguono peraltro gli orientamenti definiti da un atto di deliberazione assunto dal Consiglio Comunale nel 2004. E il progetto Equal Rom mette in pratica tali indicazioni.
Chiarisce Marco Borgione, Assessore alla famiglia, alla salute e alle politiche sociali: “Crediamo come Amministrazione che sia importante attivare percorsi di integrazione rivolti a tutto il nucleo familiare e che coinvolgono quindi l’istruzione dei minori, la lotta alla devianza minorile, lo sviluppo di attività lavorative per gli adulti e l’attivazione di servizi”.
Al tavolo dei relatori, chiamati a riferire sui risultati del progetto "Rom cittadini d'Europa", saranno tratteggiati i contorni della situazione nell'area metropolitana e tentato un confronto con analoghe iniziative a Bologna e nella città slovena di Lubiana. Nell'hinterland torinese vi sono lavoratori rom e sinti regolarmente impiegati a Collegno, Moncalieri, a Orbassano e a Rivalta. Analoghe esperienze ad Asti.
Il convegno si apre alle 9,00, con il saluto del Vicesindaco Tom Dealessandri, e si conclude alle 14.00
(gf)
Torino, 12 Ottobre 2006