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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2006


TAV, DISCUSSIONE IN SALA ROSSA

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L’odierna seduta della Sala rossa è iniziata con la discussione dell’interpellanza generale sulla Tav, la linea di alta velocità e capacità con tracciato da Torino a Lione. Dopo la presentazione del documento da parte del primo firmatario, il consigliere Antonello Angeleri (Udc), si è svolto il dibattito in aula.

In apertura è intervenuto il sindaco Sergio Chiamparino: ‘finora era inutile (e non reticenza) una discussione sul tema, poiché la Conferenza dei servizi è un organo poco utile se non è dato un input di natura politica. Da oggi abbiamo ancora sei mesi di tempo per svolgere due attività. Si deve costituire un tavolo politico che esamini le opzioni alternative al percorso in discussione e, subito dopo, la Conferenza dei servizi dovrà tradurre l’esito di questo lavoro e verificare le conseguenze dei progetti sul territorio. Mi auguro che il coordinatore del tavolo politico possa essere il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta.’

Il sindaco ha ricordato che fino a otto mesi fa il progetto era bloccato e solo grazie all’azione degli Enti locali è ripreso il dialogo. ‘Sono d’accordo - ha poi concluso - che alla fine dei lavori della Conferenza dei servizi si tenga un Referendum al quale possano partecipare i cittadini dei comuni delle aree interessate’.

Il dibattito si è aperto con l’intervento di Agostino Ghiglia (AN) che ha sostenuto come sia grave prendere solo ora in considerazione alternative al percorso previsto. Ha proposto un referendum consultivo fra i Torinesi e sostenuto la necessità che il referente politico sia il sindaco stesso.

Per Domenico Gallo (Comunisti Italiani) occorre perseguire il dialogo con le popolazioni, perché sia valutato l’impatto ambientale e si valuti di potenziare la linea ferroviaria esistente. Rocco Buttiglione (UDC) ha sostenuto come l’interesse generale venga prima dell’interesse particolare e, se da un lato sono comprensibili le preoccupazioni dei cittadini della Val di Susa, dall’altro occorre considerare le ricadute positive per il Paese.

Andrea Giorgis (L’Ulivo) ha evidenziato come il centro sinistra consideri la TAV strategica per il Piemonte e per l’Italia ma nello stesso tempo occorra decidere disponendo di un consenso ampio. L’osservatorio e il tavolo politico sono il passaggio principale per coinvolgere le popolazioni locali, per convincere che le ricadute saranno maggiori dei sacrifici del territorio.

Giovani Maria Ferraris (Forza Italia) ha sottolineato come la nostra Regione, senza la TAV rischi di essere periferica e non baricentrica. Non si può non considerare le ricadute di sviluppo per il territorio.

Mario Carossa (Lega Nord) si è chiesto se il presidente del Consiglio abbia compreso l’importanza dell’opera per il Paese e per il nord Italia che è la regione che economicamente guida tutto il resto della nazione.

Andrea Tronzano (Forza Italia) ha affermato che si tratta di un’opera indispensabile per l’alta Italia e che non bisogna chiedere dei cambi di percorso, né il raddoppio della Torino-Modane. Trovo incomprensibili le richieste di Verdi, Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista, mentre ha dell’incredibile che i sindaci abbiano contestato in piazza un progetto dell’Unione Europea’.

Luca Cassano (Rifondazione Comunista) ha spiegato piega che la decisione per la realizzazione della Tav spetta soltanto alle popolazioni della Val di Susa e ha rilevato che sono fortissimi gli aumenti dei costi di quest’opera: da 14 miliardi del 1991 si è passati agli 88 attuali. Per questo servono ulteriori approfondimenti da parte del Governo e restano timori per la tutela della salute degli abitanti lungo il percorso’.

Per Antonello Angeleri (Udc) restano forti le preoccupazioni per il non rispetto dei tempi di realizzazione di una decisione che riguarda gli interessi di tutto il Paese.

Ennio Galasso (An) ha detto che non si rispetta il diritto di decidere per l’interesse di tutta l’area. Richiama l’importanza di prendere una posizione con forza a tutela della comunità e afferma che è bene, da un punto di vista politico, mantenere con fermezza le attuali posizioni.

Beppe Castronovo in qualità di consigliere di Rifondazione Comunista ha detto: “Uno degli errori che si compiono discutendo della TAV - come dicono Manghi e Berta – è di proiettare le sue conseguenze in uno scenario in cui sono fatte variare soltanto alcune delle condizioni, ipotizzando che le altre restino stabili. D'altronde, chi potrebbe tratteggiare i lineamenti dell’economia dell’Italia nord-occidentale, o transalpina, del 2020-25? Il programma del Centro Sinistra non dice che si debba realizzare quell’opera, ma che andrà valutato il modo della sua realizzazione ed eventualmente il suo superamento.”

Roberto Ravello (Alleanza Nazionale) ha ricordato che la Tav fa parte del programma del centro sinistra per le elezioni regionali e va rispettata. Noi appoggeremo il sindaco sulla realizzazione della Tav, ma non capiamo la differenza del possibile amianto in Val di Susa con quello presente in molte scuole a Torino.

Carlo Zanolini ( Verdi) ha affermato che è giusto lavorare su tre tavoli come l’Osservatorio, la Conferenza dei servizi e il referente del Governo, coordinatore del progetto. “ Non mi sento di dare - ha aggiunto – il via libera a quest’opera fino a quando non è messa in sicurezza la salute degli abitanti del luogo e dell’ambiente.”

Gianluigi Bonino (Rosa nel Pugno) esprimendo apprezzamento per la relazione del sindaco, ha detto che quest’opera è importante anche per il meridione d’Italia.

Infine è intervenuto Gabriele Moretti (Moderati) e ha detto che quest’opera si deve realizzare e non è necessario organizzare referendum.

Al termine del dibattito è intervenuto il sindaco che ha risposto ai tanti consiglieri intervenuti. Ha ricordato che si tratta di realizzare una decisione già presa da molti anni e si discute ora soltanto sulle relative modalità. Per quest’opera, il sindaco ha specificato che se dovesse scegliere tra l’interesse della città e la tenuta della maggioranza di Palazzo civico starebbe sempre dalla parte di Torino. Ha infine ipotizzato un piano finanziario per la riqualificazione del territorio della Val di Susa come argomento di dialogo con i comuni della valle stessa.

Ufficio stampa del Consiglio comunale

Torino, 9 Ottobre 2006


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