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Durante il Consiglio comunale di oggi pomeriggio, il sindaco Sergio Chiamparino ha risposto alla richiesta di comunicazione in merito agli incidenti avvenuti nell’ultimo fine settimana fra forze dell’ordine e spacciatori lungo le rive del fiume Stura. Chiamparino ha sottolineato come “Non possiamo lasciare che spacciatori e tossicodipendenti pensino di poter trasformare una qualsiasi parte della città in ‘zona franca’ per le loro attività”.“Nel fine settimana abbiamo assistito alla reazione di un nocciolo duro di spacciatori verso le forze dell’ordine impegnate nell’azione di controllo del territorio. Reazione che va assolutamente condannata.” “Sono addolorato - ha proseguito il sindaco - per la morte della persona annegata ma nulla si può rimproverare all’azione delle forze dell’ordine cui ribadisco il pieno sostegno e per le quali già in luglio ho chiesto al governo un potenziamento dell’organico.“Continuo a pensare - ha concluso il sindaco - che non si debba parlare di emergenza criminalità per Torino e ritengo che se il Parlamento affrontasse la questione del contrasto agli stupefacenti, potremmo colpire più a fondo il mondo degli spacciatori”. Il sindaco ha infine sottolineato come, in occasione degli incontri calcistici del sabato, diminuendo il controllo delle Forze dell’Ordine destinate allo stadio, nella zona di Porta Palazzo aumenti l’attività criminale. Per questo le società di calcio dovrebbero partecipare ai costi per l’ordine pubblico allo stadio.
Dopo l’intervento del sindaco si è aperto il dibattito.
Antonello Angeleri (UDC) ha espresso la preoccupazione di come il sindaco nasconde una situazione che l’opposizione ha sempre evidenziato sottolineando come non siano mai state date risposte ad una richiesta di un piano sulla sicurezza. Per Andrea Tronzano (Forza Italia) è importante che il principio della sicurezza venga inserito in un titolo dello statuto ed ha annunciato un “pacchetto sicurezza” elaborato da Forza Italia con le Circoscrizioni.
Agostino Ghiglia (Alleanza Nazionale) ha evidenziato la necessità di un numero maggiore di uomini e che i Vigili sono attualmente destinati a compiti impropri.
A questo proposito, l’assessore alla Polizia Municipale Beppe Borgogno ha replicato con i dati relativi agli interventi dei Vigili nell’area della Stura, intorno al Novo Hotel, nel 2006, soprattutto nel periodo estivo: sono stati effettuati 140 servizi, impegnate 840 unità, operati 46 arresti, effettuati 42 fermi per identificazione e 13 denunce. Domenico Gallo (Comunisti Italiani) ha evidenziato come il sindaco debba sì continuare a sollecitare interventi per ottenere un numero maggiore di uomini e mezzi, ma non sia il responsabile della sicurezza in città. Per combattere il disagio è importante riqualificare le zone degradate. Mario Carossa (Lega Nord) ha detto che sono molte le zone della città dove si percepisce insicurezza. Il problema più grave è la cultura dell’accoglienza che dovrebbe essere riservata solo alle persone oneste e non a tutti come ha fatto la città in questi anni. Per Carlo Zanolini (Verdi) dove si è riqualificato c’è maggiore sicurezza. E’ opportuno comunque che i Vigili continuino a presidiare il territorio, riprendendo il progetto del Vigile di quartiere. Ferdinando Ventriglia (Alleanza Nazionale) ha sostenuto che questa situazione è il risultato dei segnali che vengono dalla politica permessiva e lassista del governo nazionale e locale. Ennio Galasso (AN) ha messo l’accento sul concetto di emergenza, che non è l’equivalente di capitolazione e per questo non è un problema di polizia, ma di cultura. E il permissivismo favorisce prima la licenza e poi la violenza.
Andrea Giorgis (L’Ulivo) ha sottolineato come sul tema della sicurezza si assiste ad un tentativo si strumentalizzazione e se si vuole affrontare questo problema non si deve esasperare il clima. Si devono utilizzare forme repressive e molteplicità di interventi. E’ importante regolarizzare chi lavora, perché chi ha un’occupazione deve avere dei diritti e dei doveri. Secondo Federica Scanderebech (UDC) di fronte all’emergenza criminalità, è opportuno lasciare da parte ogni rivalità ideologica e partitica. La politica, le istituzioni e la cittadinanza devono creare le condizioni ideali, per trasmettere alle forze dell’ordine un clima di solidarietà e serenità per fronteggiare efficacemente il fenomeno criminalità. La stessa propone di costituire un comitato per la sicurezza con la partecipazione di Comune, Provincia e Regione, le forze dell’ordine e rappresentanti territoriali con le varie categorie economiche e sociali, per tutelare le fasce più deboli e a rischio. Luca Cassano (Rifondazione Comunista) ha spiegato che, per combattere la criminalità, si devono potenziare i servizi come l’illuminazione pubblica e riqualificare gli spazi. La zona nord della città è una delle sfide da affrontare con un piano di intervento strutturale. Anche le iniziative culturali contribuiscono a riconquistare gli spazi. Giovanni Maria Ferraris (Forza Italia) ha spiegato come le periferie siano state dimenticate, benché su una parte siano stati fatti degli investimenti, mentre altre sono abbandonate a se stesse. Si deve agire con una rivoluzione culturale e un piano regolatore sociale per evitare terreni fertili per attività illecite. Si deve cambiare la mentalità, agendo sulla scolarizzazione per combattere il degrado sociale. Per Gioacchino Cuntrò (L’Ulivo) il discorso sulla sicurezza deve essere fatto con proposte concrete. Per affrontare la questione della droga, si deve intervenire sia sullo spaccio che sul consumo. Infine, il Sindaco ha replicato che il comitato per la sicurezza c’è già e i migliori rappresentanti dei cittadini sono quelli che sono stati eletti. Chiederemo al Parlamento di mettere mano alle leggi sull’immigrazione e sullo spaccio di droga. Per quanto riguarda la zona nord, sul lungo Stura nella parte destra si è già agito con la logica del sostegno e il contrasto dell’illegalità. Ben presto si procederà nell’altra parte.
(a.br. - f.da - m.l.) Ufficio Stampa del Consiglio Comunale
Torino, 2 Ottobre 2006