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L'assessore al Sistema Educativo della Città di Torino Luigi Saragnese, a proposito dei contributi della Regione Piemonte alle scuole paritarie, precisa che "una nuova legge sul diritto allo studio che superi quella della precedente giunta regionale del cosiddetto buono scuola e che si proponga di favorire e sostenere l’accesso di tutte le fasce della popolazione al sistema educativo e dell’istruzione è obiettivo del tutto condiviso.
Tuttavia alcuni contenuti nel DL attualmente in discussione alla regione Piemonte suscitano perplessità e preoccupazioni, perché non ci paiono coerenti con le finalità della legge ."
In particolare, l’art. 9 (Azioni per concorrere al funzionamento delle scuole dell’infanzia, non statali e non dipendenti da Enti locali territoriali ) rischia di produrre una grave discriminazione nella destinazione delle risorse fra le scuole dell’infanzia paritarie. Si afferma, infatti, che la Regione Piemonte, riconoscendo “la funzione di servizio pubblico, sociale e formativa svolta dalle scuole dell’infanzia non statali e non dipendenti da Enti locali territoriali operanti nel proprio territorio…..promuove la stipula di convenzioni tra gli enti locali e le scuole dell’infanzia, secondo uno schema tipo approvato dalla Giunta regionale…..e contribuisce, in via integrativa, agli interventi oggetto delle convenzioni”.
Secondo questo testo - sottolinea ancora l'assessore Saragnese - "le scuole dell’infanzia del Comune di Torino sarebbero dunque escluse dagli interventi previsti. Riteniamo inaccettabile una norma di tal genere che viola la stessa legge di parità e danneggia le scuole dell’infanzia comunali la cui qualità dell’offerta formativa è riconosciuta anche a livello internazionale ." (p.v.)
Torino, 13 Luglio 2006