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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2006


UN SOGNO PER TUTTI AL CARIGNANO IL 24 E IL 25 FEBBRAIO. MARTEDI' LA PRESENTAZIONE ALLA STAMPA

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Martedì 21 febbraio, alle ore 11.00 presso la Sala delle Colonne di Palazzo Civico (piazza Palazzo di Città, 1 - II piano) - nel corso di una conferenza stampa - sarà presentato lo spettacolo "Un Sogno per tutti", allestito dalla compagnia teatrale Contromano.

Si tratta dell'iniziativa di Outsider, di cui è parte integrante la compagnia torinese composta esclusivamente da attori e ballerini disabili residenti al Cottolengo.

Lo spettacolo andrà in scena al Teatro Carignano il 24 e 25 febbraio, nell'ambito del cartellone delle Olimpiadi della Cultura.

All'incontro con i giornalisti, nel corso del quale saranno illustrati i dettagli della rappresentazione, interverranno per Outsider Marco Rizzonato, direttore artistico , il presidente dell'Associazione, Teresina Belardinelli e la regista Raffaella Palumbo. Interverrà Evelina Christellin, vicepresidente vicaria del comitato olimpico Torino 2006.

L’Associazione Outsider, parte integrante della celebre istituzione filantropica torinese, ha fatto nascere nel 2003 la compagnia teatrale Contromano, composta da 25 attori diversamente abili.

La compagnia è stata creata in seguito all’esperienza decennale di danzaterapia condotta da Raffaella Palumbo. Questa disciplina sfrutta il potenziale evocativo della musica, mostra tutta la sua energia ed efficacia nella sfera relazionale e permette agli attori di comunicare emotivamente attraverso il loro corpo.

La storia narra di un bambino,Tang, che conosce una serie di emozioni che lo trasformeranno in adulto: aggressività, paura, tenerezza, vanità, solidarietà, amore, falsità, fiducia e responsabilità. In modo metaforico e simbolico le prove, le parole e i turbamenti emotivi con cui si imbatte rappresentano le tappe evolutive dell’uomo.

Lo spettacolo, patrocinato dalla Città di Torino, comunica la sua forza emotiva ed espressiva nel lavoro di scavo nei vissuti e nelle storie di emarginazione degli interpreti che costruiscono, con lo spettatore, un rapporto fortemente empatico scaturito dall’incontro tra il piano di realtà, l’elemento autobiografico e l’invenzione teatrale.

Abituati a non mostrarsi e a vergognarsi del loro handicap, attraverso il teatro, la danza, la musica e il corpo, gli attori sono stimolati all’apprendimento e al movimento. Gli artisti riescono a trovare "il bello" che è dentro di loro esibendolo con fierezza e gioendo quando il pubblico, entusiasta, li applaude.

Torino, 17 Febbraio 2006


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