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Ufficio Stampa

COMUNICATI STAMPA 2006


L’ASSESSORE VIANO RIFERISCE IN SALA ROSSA SULLA VICENDA DI “CASA GRAMSCI”

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Su richiesta dei consiglieri dell’opposizione Cantore, Carossa, Ghiglia e Scanderebech, Salti, l’assessore all’urbanistica Mario Viano ha risposto riepilogando i passaggi salienti della vicenda sulla cessione dell’ex “albergo di virtù”, ribattezzata casa Gramsci, in piazza Carlina.

L’immobile era destinato ad alloggi di edilizia popolare e negli anni ’90 fu redatto un progetto di ristrutturazione radicale, visti i molti problemi statici e strutturali, con costi stimati in 24,4 milioni di euro. L’amministrazione, sulla base delle sollecitazioni pervenute da operatori del settore, decise di cedere l’immobile mutandone la destinazione d’uso ad attività ricettiva, con il doppio obiettivo di incrementare l’offerta turistica di qualità e di ricavare il massimo delle risorse da destinare all’acquisto o alla costruzione di alloggi di edilizia pubblica.

Il bando ad asta pubblica, è uscito nel settembre 2006 con scadenza alle ore 10 di martedì 14 novembre.

Entro i termini è pervenuta una offerta regolare, mentre una seconda è arrivata oltre il termine fissato, per la necessità di completare la documentazione prescritta.

L’unica offerta valida ha incrementato la base d’asta portandola ad un importo di 7.150.000 euro.

Con l’insieme delle risorse ricavate dalla cessione e risparmiate non dovendo provvedere al recupero sarà possibile, da parte della Città, acquistare circa 200 alloggi sulla Spina 3 da destinare a edilizia popolare.

Le dichiarazioni dei Consiglieri

Ghiglia (A.N.): “Dopo aver assistito al siparietto tra gli assessori Tricarico e Passoni sui giornali vorrei sapere quali sono le cause che hanno portatola Giunta a discutere dopo che la gara su casa Gramsci si era conclusa. E come mai la gara non è stata annullata visto che il ricavato economico con un solo concorrente non ha avuto un adeguato rilancio. Se l’assessore Passoni immagina che qualcosa non sia andato per il verso giusto c’è ne parli”.


Cantore (Forza Italia) : “Abbiamo assistito tutti al duello giornalistico tra i due assessori. Noi vogliamo sapere se sono stati fatti gli interessi della città e se c’erano altre strade per consentire il maggior guadagno sull’immobile e la partecipazione di più concorrenti. Che i concorrenti si siano ridotti a due e uno abbia vinto per 7mila euro in più e l’altro abbia perso per un assegno consegnato 5 minuti dopo, non da certo l’impressione di una città che vuole proiettarsi a livello internazionale”.


Buttiglione(UDC): “ Con una Giunta di Sinistra mi sarei aspettato che quell’immobile fosse destinato a ad un utilizzo atto a ricordare la storia del movimento operaio”.


Carossa (Lega Nord): “ Bisognerebbe spiegare come mai quando si è visto che i guadagni dell’operazione non erano quelli previsti non si sia sospesa la gara. Di certo si rimane perplessi su questa vicenda e su un rilancio di soli 7 mila euro”.


Angeleri (UDC) : “Da quello che ho potuto capire sull’iter che casa Gramsci a seguito sino ad oggi, non si mai pensato ad un alternativa all’albergo. La procedura seguita chiamata “Candela Vergine” per far ottenere un maggior possibilità di introito alla fine non ha prodotto un risultato economico sperato. Come mai quando si è visto che c’era solo un partecipante non è stato annullata la gara?”.


Gallo (Comunisti Italiani): “Chiedo ufficialmente al Sindaco e alla Giunta, visiti gli esiti della gara,, se non si sono le condizioni tecniche per annullarla. Noi non mettiamo in dubbio la regolarità della gara. Ma il risultato ottenuto è stato quello di un flop economico. Rimane un giudizio critico sull’operazione, non è stato fatto un affare per il Comune”.


Buquicchio (Italia dei Valori): “ L’amministrazione dovrà valutare , visti gli esiti della gara, se revocare o meno la stessa. Sono certo della buona fede di tutti magari può esserci stato un errore di forma eseguito nell’operazione dell’asta”.


Cassano (Rifondazione Comunista): “ Preciso che nessuno mette in dubbio l’onesta dell’amministrazione. Parto però dalla proposta del collega Gallo ovvero se non ci sia la possibilità di revocare la gara per cercare di realizzare il maggior introito economico per la Città. Si è venduto a 600 euro al metro quadro quando il valore medio della zona è di tre volte superiore”.


Bonino (Rosa nel Pugno): “ Bisognerebbe vedere se ci sono le basi per eventualmente fare un'altra gara e ottenere un risultato economico migliore dell’attuale. E ‘ un passaggio che si dovrebbe verificare, anche se ritengo che la gara abbia avuto un esito regolare”.


Zanolini(Verdi): “ Se c’è uno spiraglio per ottenere un risultato migliore economico e che dia maggior trasparenza all’operazione su Casa Gramsci allora bisogna battere qualsiasi strada possibile, altrimenti si vada avanti così ”.


Calgaro (Ulivo): “ E’ stata una gara difficile che può portare a qualche dubbio . Se torniamo indietro e revochiamo la gara, si è sicuri che poi ci sia qualcun altro che partecipa? Bisogna valutare se troveremmo poi un altro acquirente. E anche legittimo pensare a rifare tutto per trovare maggior introito economico per il Comune. Come in tutte le gare difficili possono nascere sempre dubbi . La Giunta deve decidere serenamente su eventuali alternative”.


La risposta dell'assessore Viano

Rispondendo ai vari interventi, l’assessore Viano ha inoltre sostenuto che solo se si intende percorrere una strada completamente diversa sull’utilizzo dell’immobile, rispetto a quella ad oggi prevista, si può sospendere l’aggiudicazione dell’asta.

Il bando prevedeva l’aggiudicazione anche in presenza di un solo partecipante e che il vincitore avrebbe dovuto garantire la creazione di almeno 120 camere e gestire l’hotel per 10 anni.


Il Sindaco Chiamparino ha affermato che non c’è nessun motivo per tornare indietro sulle decisioni prese e l’Amministrazione è in grado di difendersi di fronte ad eventuali ricorsi al TAR.

Ha rimarcato altresì che è singolare il fatto che da un lato ci si scandalizzi per la destinazione ad uso alberghiero della casa in cui soggiornò Gramsci e al contempo ci si lamenti che dalla sua vendita non si ricavi abbastanza.

Il prezzo definito a base di gara discende da una perizia tecnica degli uffici assistiti dal Politecnico e visto lo stato di degrado in cui versa l’immobile, appare del tutto congruo.

(G.S. - G.C.) - Ufficio Stampa del Consiglio comunale









Torino, 20 Novembre 2006


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