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Si è svolta al Conservatorio “Giuseppe Verdi” la seduta aperta del Consiglio comunale in occasione del 60° anniversario delle prime elezioni a suffragio universale per la Sala rossa, tenutesi il 10 novembre del 1946.
La seduta, aperta da Michele Coppola, vicepresidente dell’assemblea elettiva, si è tenuta di fronte ad un pubblico formato da consiglieri di oggi e del passato, ma anche da numerosi cittadini.
Il presidente del Consiglio comunale Beppe Castronovo ha rievocato il ritorno della democrazia in Sala rossa dopo il ventennio fascista e la lotta di Liberazione, sottolineando come “per la prima volta le donne avevano potuto votare ed essere votate. Sei donne su 80 consiglieri – ha detto Castronovo – erano poca cosa ma rappresentavano una svolta, una novità nel panorama politico di quella società (...)”.
Il consiglio del ’46, ha ricordato il presidente, affrontava la duplice sfida di “ricostruire le strutture, le case, le fabbriche e di provvedere al ripristino delle condizioni del vivere civile (...). Soprattutto, occorreva far riprendere il cammino alle istituzioni secondo i principi democratici che avrebbero da allora segnato la vita politica del Paese”. “L’impegno che ci prendiamo - ha poi aggiunto Castronovo - è quello di aprire ancora di più le istituzioni a tutte e tutti. Per noi è importante lasciare il segno rispetto a quello che facciamo, far sapere che è dal Consiglio che passa la definizione dello sviluppo della città”.
Il presidente ha concluso auspicando la “valorizzazione degli istituti di partecipazione diretta dei cittadini alla gestione della cosa pubblica”, perché “il sale della democrazia non sta tanto e solo nel voto libero e segreto, quanto nella partecipazione dei cittadini alla gestione della città.”
Dopo il saluto di Alessandro Ruo Rui, vicedirettore del Conservatorio, il presidente dell’Associazione ex Consiglieri Dante Notaristefano, ha ricordato tutti coloro che, nell’arco di 60 anni, hanno rappresentato in Sala rossa le idee e le esigenze dei cittadini, illustrando le attività dell’Associazione.
La direttrice dell’Istituto Storico della Resistenza del Piemonte (ISTORETO), Ersilia Alessandrone Perona, ha ripercorso le tappe della storia della presenza femminile nelle istituzioni democratiche torinesi dal dopoguerra ad oggi, rievocando alcuni studi significativi sul tema degli ultimi anni. Perona ha sottolineato come le donne nelle assemblee elettive torinesi siano sempre state più numerose rispetto alla media nazionale, soprattutto nei principali partiti, impegnate soprattutto sul terreno sociale, sui problemi dell’integrazione. Le donne, ha evidenziato la direttrice dell’ISTORETO, sono sempre state in prima fila nei momenti di crisi, come fu per le due che rivestirono la carica di sindaco a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, Maria Magnani Noya e Giovanna Cattaneo Incisa.
Dopo aver rivolto un saluto affettuoso alla memoria di Domenico Carpanini, il sindaco Sergio Chiamparino ha sottolineato come “questo anniversario sia un’occasione importante per ringraziare, a nome dei novecentomila torinesi, tutti coloro che, come consiglieri comunali, si impegnano al servizio della comunità”.
Nel suo intervento, Chiamparino ha toccato due temi. Il primo riguarda l’elemento storico legato al ricordo del primo Consiglio comunale eletto democraticamente: “Non va sottovalutato - ha dichiarato - che questo Consiglio, come gran parte della vita democratica del Paese, affondi le sue radici nel passaggio storico legato alla lotta contro il nazifascismo. Un periodo tragico e difficile che ha visto contrapporsi (nell’assoluta buona fede delle parti) chi ha combattuto per i principi della democrazia e chi per negarli”.
Il secondo tema affrontato dal sindaco è legato alla storia più recente della città: “nel dipanarsi fra ricostruzione, terrorismo, crisi FIAT, il Consiglio comunale ha sempre saputo accompagnare la città. E sempre hanno prevalso le ragioni del dialogo e del confronto fra le parti”.
Infine un accenno all’attualità: “Con il ’93 - ha concluso il sindaco - sono cambiati i poteri e le modalità d’accesso a quei poteri fra Consiglio comunale e Giunta. Qualcuno vorrebbe tornare indietro ma io penso invece che la riforma sugli enti locali, così come quella sulla legge elettorale legata alle elezioni di comuni e province, sia una delle poche, se non l’unica riforma che davvero ha funzionato e funziona nel nostro Paese”.
C.R./M.L. - Ufficio Stampa del Consiglio comunale
Nella foto: la Festa del Consiglio comunale. Al tavolo dei relatori, da sin. Dante Notarsistefano, Michele Coppola, Beppe Castronovo, Sergio Chiamparino, Ersilia Alessandrone Perona, Alessandro Ruo Rui
Torino, 10 Novembre 2006