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Il Consiglio comunale ha approvato il protocollo d’intenti
Il Consiglio Comunale ha approvato questa sera la delibera contenente le linee essenziali dell’intesa tra gli Enti Locali (Città di Torino, Provincia di Torino e Regione Piemonte) ed il Gruppo Fiat (Fiat SpA, Fiat Auto SpA e Fiat Partecipazioni SpA) per la conferma e lo sviluppo della vocazione produttiva di Fiat Mirafiori.
31 i voti favorevoli (DS, Margherita, Comunisti italiani, Verdi, UDC, UDEUR), 4 i contrari (Forza Italia). Castronovo (Rifondazione comunista) si è astenuto mentre non hanno partecipato al voto Alleanza nazionale e Rinnovamento leghista.
Con l’intesa, il gruppo Fiat si impegna a mantenere l’attività produttiva del grande stabilimento con un piano che prevede, in prima battuta, la produzione anche a Mirafiori della “Grande Punto”, mentre gli Enti Locali acquisiscono aree industriali dismesse da confermare alla destinazione produttiva a sostegno dei processi di innovazione e sviluppo promossi dall’amministrazione pubblica.
Il primo passo di pertinenza della città, è l’attribuzione di nuovi mezzi finanziari alla società, controllata al 100%, “Finanziaria Città di Torino” (che parteciperà all’acquisizione delle aree in cessione) con un aumento del Capitale Sociale della stessa fino a 30 milioni di Euro.
Il valore di mercato delle aree è stimato in un importo massimo di 67 milioni di Euro; la definizione di questa valutazione è stata affidata al Politecnico di Torino con gli uffici tecnici di Comune, Provincia e Regione che stanno elaborando la perizia estimativa.
Solo a seguito di questa perizia la nuova società immobiliare, la cosiddetta NewCo, acquisirà dal gruppo Fiat oltre 300 mila metri quadrati nel comprensorio industriale di Mirafiori (tra via Settembrini, corso Tazzoli e corso Orbassano) ed i circa 600 mila dell’area di Campo Volo a Collegno (To).
La NewCo, a regime, sarà partecipata al 40 per cento dal Comune, con la “Finanziaria Città di Torino”, per un altro 40 per cento dalla Regione Piemonte attraverso la “Finpiemonte” ed al 10 per cento dal gruppo Fiat e dalla Provincia di Torino.
Queste le dichiarazioni di voto che hanno preceduto il voto finale al termine di un complesso ed approfondito dibattito:
Francesco Gallo (UDC): E’ un accordo dal forte impatto sociale. Lo strumento individuato, ovvero la riqualificazione di aree industriali dismesse, è corretto e risponde alle richieste del mio partito per un rinnovato “intervento pubblico” nelle politiche industriali della nostra città. Sarà compito del management Fiat e delle parti sociali garantire a Torino il ritorno ad una vocazione industriale piena.
Agostino Ghiglia (Alleanza nazionale): Non abbiamo fiducia nell'Accordo perché non vengono date garanzie certe sulla riassunzione dei cassintegrati e perché temiamo che nasconda una mega speculazione immobiliare su Campo Volo. Non ci è stata presentata una perizia che individui il valore delle aree FIAT oggetto di acquisto da parte degli Enti Pubblici che costerà soldi dei cittadini sottratti a quelli previsti nei vari bilanci a favore dell'occupazione e delle piccole e medie imprese. Manca inoltre, nel protocollo d’intesa, una clausola di rescissione qualora l'Azienda non si impegni ad assicurare quantomeno l'occupazione attuale.
Andrea Giorgis (capogruppo DS) è intervenuto anche a nome dei gruppi consiliari di
Margherita e UDEUR: “La delibera per l'acquisto di una parte delle aree di Mirafiori è un atto di politica industriale, attraverso il quale il Consiglio comunale mira a salvaguardare e a sviluppare la vocazione industriale della città di Torino. L’impegno di Comune di Torino, Provincia, Regione Piemonte e Gruppo Fiat deve essere quello di sostenere progetti per sviluppare attività e produzioni nel campo della mobilità sostenibile pubblica e privata, la diffusione dell'utilizzo delle energie rinnovabili e dell'idrogeno nella filiera della mobilità, di sistemi basati su motori ecologici a metano e/o ibridi in grado di garantire elevati risparmi energetici ed economici.
Per fare questo occorre che tutti i soggetti coinvolti nella stesura del protocollo facciano, fino in fondo e con determinazione, la loro parte.
Gianluca Costa (Forza Italia): Non ci sono le condizioni per un voto a favore di un provvedimento poco incisivo che si presenta esclusivamente come un'operazione immobiliare senza alcuna garanzia per il futuro occupazionale dei lavoratori di Torino e per il mantenimento dell'attività produttiva della Fiat Auto nella nostra Città. Un protocollo d'intesa che impegna gli Enti Locali ad un imponente esborso di denaro pubblico per l'acquisizione di aree in assenza di una perizia estimativa e con un generico impegno da parte di Fiat Auto. Inoltre alcune aree che rientrano nell'accordo (Campo Volo a Collegno e Area della Mandria) non sono finalizzate ad intese produttive con ricadute occupazionali ed industriali, bensì rispondono esclusivamente a logiche di speculazione immobiliare.
Gianguido Passoni (Comunisti italiani): La delibera che approviamo stasera è un importante atto di politica economica per la Città che garantisce la certezza del mantenimento della vocazione industriale dell'area. Ed ora anche i lavoratori hanno una chance in più. La Delibera di oggi, tuttavia, non è un traguardo ma la partenza di un percorso che dovrà essere seguito e vigilato passo a passo.
Giovanni Nigro (VERDI): Con la delibera votata oggi, si creano le condizioni affinché organizzazioni sindacali e FIAT definiscano il piano industriale per rilanciare la nuova linea della Grande Punto, la produzione del motore ecologico e per salvaguardare e sviluppare l’occupazione.
Giuseppe Castronovo (Rifondazione Comunista): Viste le ingenti risorse finanziarie che gli Enti Territoriali mettono a disposizione occorrerà che venga mantenuta una larga maggioranza pubblica negli organi di amministrazione e di controllo. Le nostre proposte affrontano essenzialmente tre problemi di fondo: il rientro dalla Cassa Integrazione di tutti i dipendenti del comprensorio produttivo di Torino; la destinazione urbanistica dell’area al fine di evitare qualsiasi tentativo di speculazione edilizia; la composizione del capitale azionario, nel quale deve essere prevista e mantenuta nel futuro la maggioranza delle quote all’insieme della componente pubblica.
Tom Dealessandri (assessore al lavoro): Siamo stati di fronte alla più grave crisi della Fiat degli ultimi decenni, ma è sempre rimasto vivo il dialogo con l’azienda. Non c’erano alternative a questa intesa, una soluzione che rappresenta un atto di coraggio e di forte responsabilità. Ringrazio tutti coloro che, con il loro impegno, hanno reso possibile questo risultato.
Sergio Chiamparino (sindaco): E’ stato approvato un atto di politica industriale unico in Italia. I due pilastri fondativi sono stati l’autonomia dimostrata dalle parti sociali e la fiducia reciproca.
(ML - RT) - Ufficio stampa Consiglio comunale
Torino, 4 Novembre 2005