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Conferenza stampa oggi a New York per presentare l'organizzazione di Torino in vista dei XX Giochi Olimpici Invernali. All’incontro, che si è svolto presso The Atrium Frederick P. Rose Hall, Home of Jazz at Lincoln Center, la Città di Torino era rappresentata da Anna Martina, direttore del Servizio centrale comunicazione della Città e Fiorenzo Alfieri, Assessore alla cultura. A rappresentare il Comitato per l’organizzazione dei Giochi olimpici c'era la vice Presidente vicaria Evelina Christillin. Fanno parte della delegazione anche Alberto Barbera, direttore del Museo nazionale del cinema, il regista Mimmo Calopresti, in rappresentanza dei cineasti torinesi, Francesco Bonami, direttore artistico della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Carolyn Christov-Bakargiev, capo curatore al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.
Alle autorità e ai giornalisti presenti è stato spiegato che le olimpiadi hanno impresso a Torino una forte accelerazione alla trasformazione già in atto fin dai primi anni Novanta, tanto nella conformazione urbana quanto nelle vocazioni imprenditoriali. La città ha conservato la sua matrice industriale - soprattutto automobilistica: a Torino è nata la Fiat, e designers di livello mondiale come Bertone, Giugiaro, Pininfarina - , nel contempo ha ampliato e diversificato le attività. Vi sono nuovi progetti architettonici, è cresciuta l’attenzione per la promozione culturale, sono state create strutture per il loisir e la ricettività. La valorizzazione del territorio e delle sue ricchezze sono insomma le caratteristiche di una città che fra 100 giorni, nel febbraio 2006, si presenterà al mondo in una veste totalmente rinnovata.
A questo proposito, Anna Martina ha raccontato della trasformazione di Torino, del suo rinnovamento e delle nuove vocazioni di cultura e leisure, rivolgendo un invito agli americani ad attraversare l'Oceano: “Negli ultimi anni ci siamo indirizzati verso nuovi scenari: design, ICT, finanza ma anche valorizzazione del territorio, accoglienza turistica. Vi aspettiamo: l’ultimazione dei lavori nel centro storico, che hanno restituito alla città un patrimonio artistico unico, e le nuove strutture commissionate a grandi architetti. Ne cito alcuni: Gae Aulenti, Arata Isozaki, Renzo Piano, Norman Foster, Mario Botta, Mario Bellini, Massimiliano Fuksas, Jean Nouvel, hanno reso Torino più bella”.
A poco più di tre mesi dalla cerimonia di apertura, è stato sottolineato dagli intervenuti, il gruppo di Torino 2006 ha dimostrato di essere una squadra forte e compatta che, lavorando con passione e professionalità, offrirà agli spettatori di tutto il mondo non solo Giochi olimpici di successo ma anche, e soprattutto, "Giochi Italiani”.
E la sfida delle Olimpiadi della cultura - in aggiunta alle manifestazioni sportive - sarà quella di valorizzare la cultura italiana, a promuovere un impulso alle relazioni internazionali e a diffondere l’amicizia tra i popoli.
La cultura è dunque uno degli obiettivi strategici. Degli ottimi risultati già ottenuti ha parlato Fiorenzo Alfieri: “La prima ricchezza di Torino è la nostra eredità, che ha fatto della città, fin dal Seicento, una capitale mondiale del Barocco. Ma c’è anche il presente: dall’Arte Povera in poi, Torino è diventata una riconosciuta capitale europea dell’Arte Contemporanea, e continua ad esserlo grazie all’eccellenza del suo sistema museale e dell’offerta espositiva; e poi il cinema, che in Italia è nato proprio a Torino a inizio secolo, e che qui è tornato con un museo unico al mondo e grandi produzioni. La cultura è miglioramento della qualità della vita, un’attrattiva per chi viene a scoprirci, e anche una risorsa economica: una recente ricerca ha dimostrato che ogni euro investito nella cultura ne ha prodotti ventuno. La cultura è parte integrante del futuro di Torino”.
Sul tema "arte" è intervenuta Carolyn Christov-Bakargiev, capo curatore al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, nonchè curatrice di “Torino Triennale Tremusei”. È un progetto pantagruelico, che mira a presentare le più importanti novità nel campo delle arti visive: “Sarà la prima edizione di una nuova Triennale,” – ha spiegato Carolyn Christov-Bakargiev – una mostra che riflette sulla frenesia dei nostri tempi. Settantacinque artisti di tutto il mondo esporranno in contemporanea nei vari spazi della città per cinque mesi”.
(gf)
Torino, 26 Ottobre 2005