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Star bene a Torino, è un progetto finanziato dalla Regione e condotto dal Dipartimento di prevenzione Asl1 con la consulenza della Montebello socio clinical consultants.
Il sociologo Vincenzo Giorgino ha presentato i risultati di questa ricerca esplorativa, oggi pomeriggio in sala Carpanini durante la IV Commissione consiliare presieduta da Domenico Gallo.
La ricerca serviva per conoscere i “determinanti di salute”, che non sono legati alla salute fisica, ma agli aspetti sociali cioè relazioni, stabilità lavorativa e così via, per conoscere e capire quali siano i bisogni della popolazione.
Il metodo di lavoro utilizzato è stato quello dei focus-group, che sono stati dieci durante il periodo ottobre-dicembre 2004. Sei con la popolazione, per un totale di 54 intervistati (24 uomini e 30 donne): due di uomini e donne over65, quattro tra uomini e donne tra 35 e 64 anni, tutti reclutati dal Servizio stesso. I rimanenti quattro sono stati individuati con due gruppi di operatori sanitari, uno con dirigenti ospedalieri ed uno con i consiglieri della IV Commissione.
Dall’analisi dei focus-group emerge un dato comune: la necessità di una trasformazione culturale, che permetta di affrontare la vita quotidiana con strumenti adeguati. Si è riscontrato che al di là delle differenze tra uomini e donne, le seconde tendono ad una maggiore attenzione all’ascolto di sé, degli altri e sottolineano la diversa sensibilità culturale di genere nella vita quotidiana, soprattutto i due gruppi tra i 35 e 64 anni.
Le relazioni sociali rivelano la loro centrale importanza per tutti, perché sono un efficace nutrimento alla propria esistenza. Anche l’amicizia risulta come una forma di legame onnipresente, che aiuta a sopportare le situazioni della vita. Per le donne tra i 35 e 64 anni, l’amicizia comprende la confidenza, la complicità e l’aiuto.
Infine, in tutti i focus affiora l’insicurezza, le forme di ansia e la paura connesse ai più vari motivi. Su tutti gli uomini over65, che si preoccupano non per loro stessi, ma per il destino dei figli e nipoti che vivono di lavoro precario.
Il presidente Gallo ha sottolineato come questa sia stata una bella esperienza, che accomuna l’attività sociale con l’attività politica. ”Perché – ha ribadito – per fare politica bisogna stare bene”
(a.br.) Ufficio Stampa del Consiglio Comunale
Torino, 8 Giugno 2005