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Una delle aree naturali più interessanti della città, per molti anni oggetto di un degrado sempre più grave, tornerà alla sua bellezza originaria. Si tratta delle sponde del torrente Stura, a lungo dimenticate, nascoste da fabbriche e concessionarie, utilizzate per usi impropri come orti abusivi e discariche improvvisate. La Giunta comunale ha oggi approvato il progetto definitivo del primo dei quattro lotti nei quali è suddivisa l’area di 170mila metri quadrati compresa tra via Botticelli, corso Giulio Cesare, lungo Stura Lazio e strada Settimo. Il recupero delle sponde della Stura è inserito nell’ambito del progetto “Torino città d’acque” promosso dall’assessorato all’Ambiente e Verde pubblico.
Il primo lotto riguarda un’ampia fetta di territorio compresa tra corso Giulio Cesare e strada dell’Arrivore, occupata in parte fino a pochi mesi fa da un affollato campo nomadi.
L’intervento dei tecnici, che hanno a disposizione uno stanziamento di un milione e 900mila euro, comprende il risanamento delle zone degradate e il recupero naturale di aree compromesse, oltre al potenziamento delle risorse ambientali esistenti, come le zone umide e le sponde del torrente, sulle quali saranno eseguiti studi specifici per realizzare specifici progetti di recupero.
A questo primo quadro di rinaturalizzazione farà seguito la composizione di un quadro paesaggistico unitario e coerente con i caratteri tipici delle zone fluviali, e la creazione di spazi di verde attrezzato per attività ricreative e per una completa accessibilità del parco. La grande estensione del parco permette di realizzare aree a verde attrezzato e altre a verde naturale, con l’inserimento di varietà vegetali tipiche e storicamente presenti in quest’area.
Tra le realizzazioni previste, un’area di 14 ettari da destinare a orti regolamentati (cinquanta nuovi orti che si aggiungono ai cento già realizzati sull’area contigua) nei pressi di strada dell’Arrivore, un laghetto nella depressione di fronte al Palazzo della Moda di corso Giulio Cesare, un nuovo tracciato di viabilità interna e un “sentiero natura”, oltre mille nuovi alberi (pioppo, tiglio, frassino, salice, noce, quercia) e arbusti, 50mila metri quadrati di prati con erba ripiantata, quattromila metri quadrati di area pic nic, un’area gioco tra le vie Enna, Pescara e Caravaggio. Infine, due nuove zone umide, realizzate a lanca (braccio morto di fiume) e a stagno, collegate da un ponte di una decina di metri.
Il cantiere sarà presumibilmente aperto all’inizio del 2006.
Torino, 3 Maggio 2005