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COMUNICATI STAMPA


PICCIONI AD ALIMENTAZIONE CONTROLLATA NEL CENTRO DI TORINO

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Si prevede un periodo di dieta ferrea per i piccioni torinesi. Oggi, infatti, il Comune ha emesso l’ordinanza n° 1412 che vieta, dal 2 maggio al 31 ottobre di quest’anno, di somministrare cibo a questi volatili nell’area centrale della città, per permettere alla Città di Torino di svolgere un progetto sperimentale indirizzato a contenere e controllare la loro proliferazione. L’area è delimitata a nord da Lungo Dora Agrigento, Lungo Dora Savona, tratto di Corso Regio Parco compreso Lungo Dora Savona e Corso San Maurizio, Corso San Maurizio; a est da Lungo Po Diaz, Lungo Po Cadorna; a sud da Corso Vittorio Emanuele II; ad ovest da Corso Inghilterra e Corso Principe Oddone. Tutti i confini dell’area sono inclusi.

Sempre dal 2 maggio e in modo permanente su tutto il territorio cittadino, sarà vietato “alimentare i piccioni ad una distanza inferiore a 100 metri dai luoghi frequentati da soggetti particolarmente a rischio e precisamente: ospedali, altre strutture di ricovero e cure sanitarie (es. case di cura e di riposo, ambulatori medici), asili nido, scuole per l’infanzia e scuole elementari, aree giochi bimbi”. Per i trasgressori, sono previste sanzioni tra i 25 e i 500 euro (previste dall’art 7bis del Decreto Legislativo 18 agosto 2000 n.267).

Come tutte le diete lo scopo è quello di limitare i danni di un’alimentazione inadeguata. Questa può causare carenze nutrizionali che rendono vulnerabile la specie, soggetta a diverse patologie anche di natura zoonosica, quindi trasmissibili all’uomo. L’ordinanza, infatti, invita anche i cittadini non interessati dalle restrizioni ad alimentare i piccioni con cibo adeguato alle loro esigenze fisiologiche, come granella di mais e grano, evitando pane bagnato, pasta, riso e comunque cereali cotti.
Il progetto è realizzato in collaborazione con i tecnici dell'Asl 4 di Torino che hanno già comunicato in più riprese alla Città i risultati delle attività di controllo e sorveglianza epidemiologica, le quali hanno evidenziato la presenza di consistenti inconvenienti igienico-sanitari causati dal notevole incremento numerico delle popolazioni di piccioni, con rischio per la salute pubblica, oltre che per il benessere e la salute degli stessi animali.

L’ordinanza cita recenti episodi di moria che hanno interessato colonie numerose e stabili, il fatto che nelle deiezioni proliferano funghi patogeni, che sono avvenute di recente infestazioni di “zecca molle dei volatili” (argas reflexus), che patologie emergenti a livello mondiale come l’influenza aviaria potrebbero trovare nei piccioni torinesi un possibile veicolo di diffusione. Senza contare i danni derivati dalle deiezioni a monumenti, palazzi storici e in generale all’ambiente urbano.

Il progetto della Città di Torino è indirizzato a contenere il numero di volatili attraverso la somministrazione controllata di cibo che contiene un antifecondativo, la nicarbazina, che ha dato ottimi risultati in altre città italiane. E’ però necessario che i piccioni siano trattati esclusivamente con questo tipo di mangime, ecco il motivo del divieto imposto dall’ordinanza. Se questi animali saranno gradualmente di meno e più sani, ciò andrà a vantaggio della città ma anche della loro qualità della vita.
(mm)

Torino, 22 Aprile 2005


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