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Si svolgerà venerdì 22 aprile, alle ore 12 in occasione della ultimazione dei restauri alla statua dedicata alla memoria di Giuseppe Mazzini, una cerimonia presso il Conservatorio Giuseppe Verdi, in piazza Bodoni. Vi prenderanno parte Mauro Marino, Presidente del Consiglio comunale, Fiorenzo Alfieri, Assessore per le risorse culturali, Cristina Vernizzi, Presidente della sezione torinese dell’Associazione mazziniana e Maurizio Viroli, politologo.
Giuseppe Mazzini, nato a Genova il 22 giugno del 1805, fondò a Marsiglia, la Giovine Italia, società con cui propugnò l'unità nazionale in senso repubblicano e democratico. Morì a Pisa nel 1872, dopo aver vissuto quasi sempre in esilio.
Il monumento in sua memoria venne inaugurato a Torino nell’estate del 1917, in seguito a una pubblica sottoscrizione.
La scultura era stata realizzata da Luigi Belli autore, nel capoluogo piemontese, di altri importanti monumenti e sorge nella centrale via Andrea Doria; ritrae nel bronzo il patriota genovese seduto in meditazione tra due tripodi.
La statua è posta su di un basamento lapideo, sul quale sono collocati elementi decorativi e pannelli che recano incisi, tra festoni di lauro, i nomi di alcuni dei principali discepoli di Mazzini.
L’opera, incompiuta nella parte posteriore, reca sul fronte un altorilievo che raffigura la lupa capitolina, simbolo della Repubblica Romana.
Il monumento, che non si trovava in buone condizioni di conservazione a causa dell’azione degli agenti atmosferici e delle polveri inquinanti, è stato oggetto di un accurato restauro incominciato nel marzo scorso. L’intervento è stato curato dal Settore Edifici per la Cultura della Città di Torino sotto la supervisione degli architetti Rosalba Stura e Leonardo Mastrippolito e la direzione operativa del geometra Bartolo Saullo.
I lavori di salvaguardia, eseguiti dalla Novaria Restauri di Novara, sono consistiti principalmente nella pulizia delle superfici delle parti di bronzo, con l’utilizzo di vibroincisori, essenzialmente mezzi meccanici, e ripetuti lavaggi con acqua calda a bassa pressione e temperatura controllata.
Sulla superficie ripulita è stata applicata a pennello una sostanza inibitrice della corrosione; le altre parti metalliche sono state protette con cere sintetiche microcristalline.
Infine, le parti lapidee, realizzate in sienite della Balma, sono state ripulite dalla sporcizia depositatosi nel corso del tempo, dalle scritte vandaliche e dal guano, con l’utilizzo di pennellesse, lavaggi con acqua demineralizzata e con l’applicazione di solventi.
(gf)
Torino, 19 Aprile 2005