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Discusso questa mattina dalla Commissione ecologia e ambiente, presieduta da Pier Giorgio Crosetto, il regolamento per la “Tutela ed il benessere degli animali”, che dovrà essere prossimamente votato dal Consiglio comunale.
Torino, per la prima volta, si dota di una normativa finalizzata a garantire agli animali il diritto ad una esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologiche ed etologiche, in accordo con la Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali proclamata presso l’Unesco nel 1978 e con la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, siglata a Strasburgo nel 1987.
Si tratta di 45 articoli che definiscono le norme di detenzione di cani e gatti ma anche di animali esotici. Particolare attenzione all’ambito dei maltrattamenti: gli animali non devono vivere in spazi angusti, e devono poter aver garantita in misura equilibrata, luce, acqua e cibo oltre ad un riparo asciutto. Regolamentati, inoltre, il trasporto degli animali e l’addestramento. Istituito il divieto del loro utilizzo per pubblico divertimento, comprese lotte e combattimenti nonché l’impiego di animali vivi come premi legati a lotterie od intrattenimenti in occasione di fiere, mercati e feste.
Tutelato anche l’attraversamento stradale, tramite rallentatori di velocità, cartellonistica o barriere, nei luoghi con consistente presenza di animali.
“Gli amici dell’uomo” potranno essere acquistati solo dopo il compimento dei 18 anni.
Due titoli del regolamento (il terzo e il quarto) sono dedicati rispettivamente a cani e gatti: in relazione ai primi si garantisce l’accesso ai parchi ad eccezione delle aree attrezzate per i bambini. Qui l’accesso ai cani è consentito solo al guinzaglio e per i più pericolosi è d’obbligo la museruola che, se da un lato impedisce all’animale di mordere, dall’altro deve garantirgli la
possibilità di bere. Su tutto il territorio comunale le deiezioni canine devono essere raccolte dai proprietari e collocate nei
contenitori per i rifiuti. Ai padroni è fatto anche obbligo di portare al seguito un documento che attesti l’iscrizione dell’animale all’anagrafe canina. In relazione ai gatti, oltre alle normative sulla detenzione, è previsto il censimento delle colonie feline e dei gatti liberi, nonché la loro tutela.
Regolamentata, inoltre, la fauna selvatica, la fauna esotica e la presenza di piccioni. Dove questi ultimi contrastano con la vivibilità della città, i proprietari di aree e palazzi dovranno provvedere alla pulizia e alla disinfezione delle superfici “sporcate” dai volatili e alla collocazione di dissuasori che ne ostacolino la presenza. Sarà possibile dar da mangiare ai colombi purchè lontano da ospedali, case di cura, asili nido, scuole per l’infanzia e aree giochi.
Assicurati infine anche i diritti di volatili in gabbia che non dovranno essere esposti a condizioni climatiche sfavorevoli e di pesci che dovranno vivere in acquari idonei. Sarà vietato farli nuotare nelle bocce di vetro.
La Polizia municipale sarà chiamata a vigilare sull’applicazione del regolamento così come alcune categorie di guardie giurate delle Associazioni protezionistiche e zoofile riconosciute.
Infine le sanzioni: da un minimo di 50 ad un massimo 500 euro per la detenzioni di animali in condizioni non idonee. Da un minimo di 80 euro a un massimo di 500 per la violazione delle norme in materia di animali vivi e all’interno di mercati e fiere.
L’Assessore all’Ambiente Dario Ortolano, su sollecitazione del presidente della Commissione Pier Giorgio Crosetto e di molti consiglieri, proporrà un emendamento in vista della discussione in aula, relativo ai requisiti che dovranno avere i possessori di cani mordaci, dopo la frequentazione di specifici corsi che attestino, attraverso una certificazione, l’idoneità al possesso di animali di questo tipo.
Durante il dibattito sono intervenuti i consiglieri Colace, Sbriglio, Castronovo, Salti, Fucini e Ferragatta.
F.D'A. - Uffico stampa Consiglio comunale
Torino, 17 Novembre 2005