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A partire dall’anno 2003 più di 1.500 dipendenti del Comune di Torino hanno intrapreso, tramite le rispettive Organizzazioni Sindacali (inizialmente la CISL seguita dalle altre sigle), altrettanti ricorsi in via giudiziale per richiedere all’Amministrazione il pagamento delle festività nazionali coincidenti con la domenica. Analoghe richieste sono state avanzate anche a numerose altre Amministrazioni sia locali che statali dai propri dipendenti (già nel 2002, ad esempio, il Giudice del Lavoro di Torino aveva accolto un ricorso dei dipendenti del Ministero dell’Economia patrocinato da CGIL – F.P.).
Gli Enti coinvolti, a seguito di una disposizione del Ministero della Funzione Pubblica, sono stati chiamati a non riconoscere tali rivendicazioni e quindi a non retribuire le giornate festive in questione e difendere tale posizione davanti al Giudice del Lavoro adito dai ricorrenti.
Sulla base delle sentenze già intervenute sulla materia è possibile verificare che si sta affermando un “consolidato orientamento giurisprudenziale” volto a riconoscere ai lavoratori il diritto al pagamento del compenso aggiuntivo per l’ipotesi in cui la festività nazionale coincida con la domenica. Contestualmente il Giudice condanna gli Enti al pagamento delle spese processuali il cui importo è stato anche di cinque volte superiore rispetto al compenso riconosciuto ai ricorrenti.
L’ultimo caso riguarda la causa promossa contro il Comune di Torino da alcuni dipendenti aderenti alla UIL la cui sentenza condanna l’Amministrazione a riconoscere ai dieci ricorrenti circa 1.200 euro a titolo di compenso ed a sborsare (sic!) ulteriori 6.000 euro circa per rimborso spese legali.
Peraltro, questo Comune, così come gli altri Enti, è tenuto ad osservare una precisa disposizione della Legge Finanziaria per il 2005 (L.311/2004) la quale vieta espressamente alle Amministrazioni, salvo diversa determinazione del Dipartimento della Funzione Pubblica, di adottare provvedimenti per l’estensione di decisioni giurisdizionali in materia di personale.
A fronte di tale situazione il Comune ha ufficialmente chiesto all’ANCI di invitare Funzione Pubblica a riesaminare il suo orientamento tenendo conto dell’andamento delle vertenze giudiziali in corso.
Pertanto la problematica che si presenta complessa e di non immediata soluzione, richiede l’intervento di Funzione Pubblica o eventualmente anche della Corte di Cassazione, interventi che ad oggi la Città non può che limitarsi a sollecitare. (p.v.)
Torino, 14 Novembre 2005