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Il futuro di Torino dopo le Olimpiadi. Sulla scia del successo mediatico e sportivo il capoluogo piemontese si posizionerà tra i più moderni distretti europei in grado di attrarre risorse umane e capitali al fine di una rinascita economica? Il tessuto urbano, grazie alla preparazione in vista delle gare olimpiche, è stato pressoché rigenerato, con un restyling che posiziona finalmente la città tra le mete desiderate per i viaggi in Europa. L'offerta di strutture industriali adeguate e moderne, l'esperienza diffusa nell'ambito del mondo del lavoro sono elementi ideali per investire qui risorse economiche.
Sabato 19 novembre, presso l’aula magna del Politecnico di Torino (Corso Duca degli Abruzzi, 24 - ore 9.00/13.00), si svolgerà un qualificato approfondimento su questi temi, e in particolare sulle potenzialità dello sviluppo economico di tutta l'area.
A parlarne saranno economisti, banchieri, docenti universitari e rappresentanti del mondo politico e imprenditoriale.
L’iniziativa, coordinata dall’Associazione Torino Internazionale, rientra nell’ambito dei lavori conclusivi per l’elaborazione del secondo piano strategico dell’area metropolitana, la cui stesura definitiva è imminente. Il primo piano strategico era stato licenziato nel 2000. Nei cinque anni trascorsi la città ha subito una rilevante trasformazione economica e sociale: è inoltre cresciuta l’attenzione per quei fenomeni che testimoniano l’esistenza di una città al di là degli stereotipi di città esclusivamente manifatturiera; l’assegnazione delle Olimpiadi invernali è stato il principale successo dell'apertura all’esterno e della sua diversificazione.
Analizzare l’orizzonte del cambiamento, proporre soluzioni per rivalutare il capitale umano, riflettere sull’eredità olimpica. A questi temi si affiancano gli indicatori dello sviluppo economico come il sistema dell’automobile, la filiera della salute, la trasversalità dell’information communication technology e della finanza per lo sviluppo locale. Ma anche argomenti legati alle ricadute economiche della produzione culturale, alle risorse dell’immagine e della visibilità sono elementi di dibattito sul futuro di Torino. Dopo il saluto del rettore Francesco Profumo, prenderà la parola Antonio Saitta, presidente della Provincia e co-presidente di Torino Internazionale.
La relazione introduttiva sarà svolta da Giuseppe Berta, docente all’Università Bocconi di Milano e coordinatore scientifico del secondo piano strategico.
Alle 10.30 inizierà una tavola rotonda moderata dal Vicedirettore del Corriere della Sera, Dario Di Vico, alla quale prederanno parte Aldo Bonomi, direttore Aaster, Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte, Luca Majocchi, amministratore delegato di Seat Pagine Gialle, Andrea Pininfarina, vicepresidente della Confindustria, Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, Enrico Salza, presidente di San Paolo Imi, Domenico Siniscalco, dell’Università di Torino, Paolo Vitelli, presidente di Azimut e Rodolfo Zich, presidente di Torino Wireless.
Intorno alle 13.00 sono previste le conclusioni, tratte da Sergio Chiamparino, sindaco della città e co-presidente di Torino Internazionale.
(gf)
Torino, 14 Novembre 2005