Il servizio civile nazionale volontario offre l’opportunità ai cittadini italiani tra i 18 e 26 anni o ai ragazzi inabili alla leva, di fare un’esperienza annuale in un ente pubblico, partecipando a progetti in ambito educativo, di promozione culturale e di assistenza.
Oggi pomeriggio durante la Commissione Pari Opportunità presieduta da Monica Cerutti si è parlato del servizio civile al femminile nel Comune di Torino.
Torino, infatti, tramite un protocollo d’intesa coordina l’area civile formata da 117 enti dell’intera provincia e 405 sedi di attività ed ha come grandi partner la Provincia e l’Università.
Attualmente ci sono in servizio 387 volontarie e 280 sono in arrivo con il nuovo bando che scadrà il 21 ottobre. Con questi numeri Torino copre il 29% in Piemonte, 8,37% sul nord Italia e l’1,47% a livello nazionale.
Ma il dato più interessante è che i volontari sono al 99% donne, questo fino al 31 dicembre 2004, quando la leva obbligatoria cesserà.
Ma qual è la fotografia della volontaria tipo? Dall’ultimo bando del giugno 2003 emerge che la fascia di età è compresa tra i 22 e 24 anni, sono quasi tutte diplomate, nubili, tranne una piccola percentuale convivente e con figli, inoccupate, prediligono i progetti nel settore assistenza. Il 77% vive con la famiglia e ha aderito al bando soprattutto per motivazioni di arricchimento personale e per contribuire a progetti di utilità comune.
Cosa le viene offerto? Un rimborso spese di 433,00 euro con un impegno lavorativo da 25 a 36 ore settimanali, a seconda del progetto.
Sono intervenute al dibattito le consigliere: Fucini, Centillo, Monaci.
(a.br.) Ufficio Stampa del Consiglio Comunale
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