Per due giorni, il 23 e 24 luglio, la città della Mole sarà capitale mondiale della protezione dei beni culturali. All'Archivio di Stato (piazza Castello 209), venerdì 23 luglio, sessione aperta al pubblico dedicata alla salvaguardia del patrimonio culturale dell'Iraq.
Il 23 e 24 luglio 2004 si svolgerà a Torino il Meeting internazionale dello Scudo Blu, promosso dall’International Commetee of Blue Shield, l’organizzazione non governativa costituita nel 1996 per iniziativa di ICA (Consiglio Internazionale degli Archivi), ICOM (Consiglio Internazionale del Musei), ICOMOS (Consiglio Internazionale del Monumenti e Siti), e IFLA (Federazione Internazionale delle Associazioni di Biblioteche), con la collaborazione e sotto gli auspici dell’UNESCO e dell’ICCROM.
Il presidente dall’International Commetee of Blue Shield (ICBS), Joan Van Albada, ha invitato nel capoluogo piemontese – d’intesa e con il patrocinio del Comune di Torino, della Provincia di Torino e della Regione Piemonte – i presidenti e i delegati rappresentanti delle organizzazioni internazionali che fanno parte dell’ICBS, dei dieci Comitati nazionali già costituiti, e dei più di venti in via di formazione in Europa e nel resto del Mondo.
Obiettivo del Meeting è aggiornare la strategia dell'organizzazione non governativa nata otto anni fa e di ridefinire i suoi obiettivi programmatici
I lavori si apriranno venerdì 23 luglio, alle ore 10.00 presso l’Archivio di Stato (piazza Castello 209), con una sessione speciale pubblica organizzata a cura del Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino e dedicata al patrimonio culturale dell’Iraq e all’azione di salvaguardia svolta a Baghdad dall’Italia e dagli altri partner .
Gli incontri proseguiranno a porte chiuse il giorno successivo presso il Museo della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà.
Per l’Italia parteciperanno, oltre alle istituzioni torinesi e ai referenti dei Ministeri interessati al progetto Iraq, anche i rappresentanti degli organismi che a diverso titolo hanno dato vita al Comitato Italiano dello Scudo Blu: oltre a ICOM Italia (il cui presidente Daniele Jalla coordina in questo biennio il Comitato Nazionale), il Comitato Italiano ICOMOS, l'AIB e l’ANAI, saranno presenti importanti Associazioni come Legambiente, Italia Nostra e la Federazione dei Centri e Club UNESCO, l’Osservatorio per la Protezione dei Beni Culturali di Napoli e le altre istituzioni e associazioni che partecipano al progetto sotto l’egida della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO.
La questione della protezione dei beni culturali si è posta già dalla metà del XIX secolo in occasione di conflitti armati e calamità naturali, è stata oggetto di importanti accordi internazionali: in particolare la Convenzione dell’Aja del 1954 e quella di Parigi 1972 che ha istituito la Lista del Patrimonio Mondiale (di cui sono entrate a far parte anche le Residenze Sabaude e i Sacri Monti), ma anche la Lista del Patrimonio Mondiale in pericolo.
Solo di recente, però, il problema ha trovato un’effettiva attenzione e sensibilità da parte della Comunità internazionale, e con essa nuovi strumenti di azione. In particolare, dopo la prima Guerre in Iraq e i conflitti nell’ex Jugoslavia e in Afghanistan, l’UNESCO ha aggiornato la normativa internazionale attraverso un nuovo Protocollo internazionale approvato a L’Aja nel 1999 (entrato in vigore a marzo di quest’anno). Nello stesso tempo a causa di grandi disastri naturali si è sempre più compreso che i crescenti e diversi fattori di rischio per il patrimonio culturale richiedono una struttura permanente in grado non solo di intervenire in caso di catastrofi e conflitti armati, ma soprattutto di svolgere un’azione di prevenzione e protezione preventiva: obiettivi che costituiscono lo scopo e la ragion d’essere del Comitato Internazionale dello Scudo Blu e dei Comitati nazionali. (mge)
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