Giovedì 8 luglio, alle ore 11,00 presso il Padiglione Città di Atrium, in piazza Solferino, sarà presentato il rapporto annuale di Federculture. Si tratta di un'analisi sulle dinamiche in atto nel settore dei beni culturali e delle attività culturali delle città italiane. Interverranno Maurizio Barracco, presidente di Federculture, Roberto Grossi segretario generale Federculture, Fiorenzo Alfieri Assessore alla Cultura del Comune di Torino e Piero Gastaldo, Segretario generale della Compagnia di San Paolo
Cresce la domanda di cultura, si sviluppano nuove forme di consumo e di turismo. Quali i modelli e gli scenari della nuova società urbana? Come reagisce il settore dei beni e delle attività culturali rispetto alla crisi dei settori economici tradizionali? Come rispondono lo Stato, le Regioni e gli Enti Locali alle esigenze della domanda e come si va configurando il ruolo del privato anche alla luce della nuova normativa? Qual è il peso economico del settore e in che modo la cultura contribuisce allo sviluppo economico e sociale del Paese? Quali prospettive occupazionali e quali nuove professionalità si stanno delineando ?
Alcune risposte a queste domande si possono trovare sfogliando il Rapporto annuale Federculture, edito da Allemandi & C.
In sintesi, è in crescita sia la domanda di cultura da parte dei cittadini sia la disponibilità a spendere per il tempo libero: i consumi delle famiglie per la cultura aumentano del 2,1% nel 2003 rispetto all’incremento dell’1,2% del 2002.
Il fatturato del turismo culturale è in continua crescita da cinque anni e ormai rappresenta il 23% del totale dell’industria turistica nazionale.
Mentre nel 2003 la produzione industriale è calata (-7% rispetto al 2002) il valore del turismo sul PIL nazionale è salito al 5.6%.
"Il dato sorprendente - si legge nel rapporto - è che il patrimonio culturale italiano appartiene, per gran parte agli Enti Locali (Comuni e Province): il 43% dei musei, il 38,4% dei teatri, il 47% delle biblioteche, per esempio, è di proprietà delle amministrazioni comunali che, negli ultimi anni, hanno riconosciuto il valore e l’utilità di promuovere i loro territori attraverso la valorizzazione delle risorse turistiche e culturali. Si riafferma il legame tra il patrimonio culturale e ambientale e il territorio che alimenta il circuito dello sviluppo".
Si è giunti così ormai alla consapevolezza che la cultura costituisce un autentico motore dello sviluppo, non solo sociale e civile, ma anche economico del nostro Paese.
A fronte di ciò le risorse diminuiscono.
In questo scenario anche il processo di riorganizzazione dell’offerta culturale e dei servizi (le gestioni autonome) è ad un bivio.
Accertata la potenzialità occupazionale dell’insieme dei servizi legati alla cultura e al turismo è necessario predisporre strumenti e modelli di qualificazione e formazione professionale rivolti sia agli operatori pubblici che ai privati, anche avvicinando le attuali grandi distanze tra il mondo dell’Università e della ricerca con le realtà d’impresa e del lavoro. Solo in questo modo sarà possibile qualificare l’intero sistema dell’offerta e fornire reali sbocchi all’occupazione.
Un caso di eccellenza: Torino.
La Città tradizionalmente associata al comparto industriale, punta sulla cultura: sta maturando così, da qualche anno, la sua trasformazione da città dell’industria metalmeccanica a città-laboratorio culturale.
Si punta sull’immagine del Museo del Cinema nella Mole Antonelliana come simbolo delle chiavi di una città vitale e aperta al futuro, che pone al centro delle politiche cittadine la valorizzazione delle realtà culturali sia pubbliche che private.
In questa prospettiva si collocano: la recente costituzione della Fondazione Torino Musei – tra i più innovativi strumenti di gestione della cultura - per la cura e la valorizzazione dei beni artistici posseduti dai Musei Civici, come pure l’imminente creazione della Fondazione che gestirà il Museo Egizio, le grandi opere sostenute dall’ amministrazione (restauro e riapertura di Palazzo Madama ), la riorganizzazione dei servizi turistici attraverso il sistema di bigliettazione integrata- l’Abbonamento Musei Torino-Piemonte., il rafforzamento del sistema teatrale attraverso la creazione del Centro servizi teatrali, la futura realizzazione della nuova Biblioteca civica centrale, complesso progetto architettonico polifunzionale, di forte richiamo urbanistico, che sorgerà su un’area industriale dismessa.
(gf)
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