La Giunta comunale, nella seduta odierna, su proposta dell'assessore
Tricarico, ha approvato il regolamento per la tutela dei dipendenti dal fumo passivo e il conseguente divieto di fumo nei locali del Comune.
L'articolo 51 della Legge n. 3 del 2003 recante "Disposizioni ordinamentali
in materia di pubblica amministrazione" ripropone il problema della tutela
dei non fumatori dai danni provocati dal fumo passivo. Essa dispone il divieto di fumo in tutti i locali pubblici chiusi, con la sola eccezione di
quelli riservati ai fumatori e dotati di impianti di ventilazione.
La Cittā di Torino fin dal 1993, in anticipo sul contesto normativo
nazionale, aveva disposto il "divieto di fumare in tutti gli uffici ed
ambienti comunali", incaricando i dirigenti a dare attuazione alle
disposizioni di divieto e prevedendo, per gli inadempienti, l'applicazione delle sanzioni pecuniarie previste dalla Legge.
Al fine di dare piena attuazione alla normativa in materia di fumo e in
ottemperanza al comma 6 dell'art. 51 della Legge 3/2003 (articolo che
entrerā in vigore in tutte le sue parti il prossimo 30/12/2004) occorre
accompagnare il divieto con la necessaria informazione agli utenti, da
attivare d'intesa con le organizzazioni di categoria e con il supporto dei
medici competenti anche al fine dell'assistenza ai dipendenti che intendono smettere di fumare.
I 12 articoli del nuovo regolamento delineano in modo preciso la definizione del divieto di fumo, i compiti dei datori di lavoro, le caratteristiche dei locali destinati ai fumatori, i compiti degli incaricati alla vigilanza e le relative sanzioni per i trasgressori.
L'articolo 9 stabilisce che le sanzioni per i contravventori vadano da un
minimo di 25 Euro ad un massimo di 250. La misura della sanzione č
raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza o in presenza di bambini fino a 12 anni. Sono anche previste sanzioni per i dirigenti che non ottemperino alle
disposizioni con un importo variabile da 200 a 2.000 Euro.
La proposta di regolamento sarā portata all'attenzione del Consiglio
Comunale nelle prossime sedute per la sua definitiva approvazione. (e.b.)
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